lunedì, luglio 04, 2011
L’Italia ha fornito armi ai ribelli del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) già a partire dalla prima settimana di marzo, prima quindi delle incursioni aeree della Nato, con un carico “travestito” da aiuti umanitari.

Agenzia Misna - Lo afferma oggi il sito di informazione ‘Globalist’ citando fonti ben informate secondo cui unità della Marina militare hanno trasportato via mare casse di pistole, fucili, mitra, munizioni e altre attrezzature prelevate da depositi in Sardegna, in particolare da La Maddalena e Tavolara. Secondo Gianni Cipriani, autore dell’articolo, le armi erano custodite da strutture dei servizi segreti che facevano riferimento al vecchio dispositivo di Gladio (organizzazione paramilitare creata durante la Guerra fredda) e che per questo motivo “ufficialmente non esistevano”.

L’iniziativa farebbe parte di un vero e proprio conflitto diplomatico tra Italia, Francia e Regno Unito: i tre paesi europei starebbero in effetti giocando senza esclusione di colpi una battaglia “per ottenere il maggior vantaggio del dopo-Gheddafi, mentre gli Stati Uniti si sono da tempo sfilati e non mancano di far trapelare, attraverso le vie diplomatiche… il loro disappunto per come stanno andando le cose”.

Alcuni giorni fa, era stata la Francia ad ammettere di aver inviato armi ai ribelli dopo uno ‘scoop’ giornalistico del quotidiano ‘Le Figaro’. Ma, secondo ‘Globalist’, è stata invece l’Italia ad aprire questa strada nella considerazione che “un eccessivo attendismo l’avrebbe sfavorita” in eventuali future trattative con i ribelli della Cirenaica per lo sfruttamento delle immense risorse naturali libiche.

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