I diritti dei minorenni palestinesi in Cisgiordania vengono “calpestati” dalle autorità israeliane: a rivolgere l’accusa è l’organizzazione per i diritti umani ‘B’tselem’ che, sulla base dei dati raccolti, denuncia l’arresto di 835 giovani palestinesi negli ultimi cinque anni, per il lancio di pietre.
Agenzia Misna - La maggior parte degli accusati, tra i 12 e i 17 anni – denuncia inoltre l’organizzazione –è stata condannata a pene detentive che vanno da diversi giorni a oltre un anno di carcere.
Nel rapporto diffuso oggi, ‘B’tselem’ afferma che la legge marziale, applicata ai minorenni palestinesi della Cisgiordania, non garantisce loro gli stessi diritti previsti dal codice civile israeliano o di altri paesi. A testimoniare un clima di perenne tensione nei territori, la notizia che coloni dell’avamposto di Havat M’on, nella zona della valle di Meshakha, hanno attaccato e minacciato con sbarre metalliche due volontari di ‘Operazione Colomba’ e un membro del ‘Christian Peacemaker Teams’
A denunciarlo sono stati gli stessi volontari, che sono riusciti a fuggire senza riportare ferite, secondo cui inizialmente i coloni si erano armati per aggredire alcuni pastori palestinesi al pascolo con le greggi nelle valli circostanti.
Sulla via del ritorno i tre aggressori hanno deciso di aggredire gli internazionali che erano presenti con telecamere e macchine fotografiche e che avevano documentato la scena.
Quello di ieri è il quinto incidente che vede coinvolti i coloni dell’avamposto – illegale sia per la giustizia internazionale che in base alle leggi israeliane – in attacchi ai palestinesi e a operatori internazionali.
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