“La fede cristiana non attenta in nessun modo alla vita sociale” e “i cristiani hanno un apporto originale e necessario da portare alla vita sociale e politica”: è quanto ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, celebrando stamani a Genova la Messa per la Festa di San Lorenzo. Un martire, ha affermato ancora il porporato, che “ricorda alla società di oggi la dignità intangibile dell’uomo”, fondamentale per “una società giusta”.
Radio Vaticana - Le realtà temporali “si reggono secondo norme proprie”, ma “è nella dimensione religiosa che l’uomo può trovare il fondamento ultimo dei riferimenti etici universali”. Dice così il cardinale Bagnasco, ribadendo che “nel Vangelo si esprime, forte e chiaro, il richiamo alla necessaria moralità di ogni azione personale e pubblica”. Ed è per questo, allora, che “la fede cristiana non attenta in nessun modo alla vita sociale” ed i “cristiani hanno apporto originale e necessario da portare alla vita sociale e politica”, ovvero “la necessità dell’etica, il suo fondamento trascendente”, la via “dell’autentica giustizia e del bene comune”.
In questo senso, continua il presidente della CEI, il mondo cattolico rappresenta e dona, al Paese e alla società, “un vivaio di valori, energie ed esperienze consolidate”, “un patrimonio che non può essere dilapidato da nessuno”. Perché “la Chiesa non nutre aspettative mondane – dice l’arcivescovo di Genova – né pretende privilegi per i suoi particolari interessi”. Ma “riconoscere e poter continuare in pace” la sua storia millenaria fatta di “opere di carità e di promozione umana”, è un atto onesto dal punto di vista intellettuale e che “appartiene alla semplice giustizia”.
Di qui, l’invito a ricordare che le aggregazioni laicali cattoliche, le parrocchie sono sempre “più attente alla vita sociale e politica”, e non sono “minoranze sparute e smarrite” come vengono liquidate, a volte, “dall’agone pubblico”. Anche perché, sottolinea il cardinale Bagnasco, “l’uomo non è un grumo di terra, ma un grumo di cielo” e lo Stato non deve avere una visione parziale “dell’uomo-cittadino”, bensì “deve perseguire un’azione politica coerente con la verità della persona nelle sue esigenze fisiche e religiose”. L’uomo “non è un’isola tra le isole”, continua il porporato, ma è un “centro dinamico di relazioni solidali” e in quanto tale “è aperto a Dio, richiede pane e lavoro, cultura e riposo, famiglia stabile e salvaguardata, partecipazione alla vita sociale e politica”, diritti e doveri, “nella linea non tanto dei desideri, quanto della natura umana”.
Infine, il presidente della CEI tratteggia un ritratto di San Lorenzo, martirizzato e ucciso ai tempi dell’imperatore Valeriano perché si rifiutò di consegnare all’Impero quei beni della Chiesa necessari ai poveri. Dal sangue di questo martire, dice il porporato, “nacquero nuovi cristiani e la fede crebbe in bellezza e in forza”. E questo dimostra che “sempre, quando la persecuzione si scatena contro la Chiesa e la fede sembra destinata a soccombere, in realtà essa vive”. Ciò accade anche oggi, in diverse parti del mondo, in cui “i cristiani sono perseguitati e uccisi in spregio della libertà religiosa”, anche se essa viene “proclamata nelle carte internazionali”. Tale libertà, ribadisce il card. Bagnasco, “è esigenza primaria della dignità dell’uomo”, “pietra angolare” dei diritti umani. Per questo, San Lorenzo ricorda, allora come oggi, “la dignità intangibile dell’uomo, senza la quale non esiste società giusta”.
Radio Vaticana - Le realtà temporali “si reggono secondo norme proprie”, ma “è nella dimensione religiosa che l’uomo può trovare il fondamento ultimo dei riferimenti etici universali”. Dice così il cardinale Bagnasco, ribadendo che “nel Vangelo si esprime, forte e chiaro, il richiamo alla necessaria moralità di ogni azione personale e pubblica”. Ed è per questo, allora, che “la fede cristiana non attenta in nessun modo alla vita sociale” ed i “cristiani hanno apporto originale e necessario da portare alla vita sociale e politica”, ovvero “la necessità dell’etica, il suo fondamento trascendente”, la via “dell’autentica giustizia e del bene comune”.
In questo senso, continua il presidente della CEI, il mondo cattolico rappresenta e dona, al Paese e alla società, “un vivaio di valori, energie ed esperienze consolidate”, “un patrimonio che non può essere dilapidato da nessuno”. Perché “la Chiesa non nutre aspettative mondane – dice l’arcivescovo di Genova – né pretende privilegi per i suoi particolari interessi”. Ma “riconoscere e poter continuare in pace” la sua storia millenaria fatta di “opere di carità e di promozione umana”, è un atto onesto dal punto di vista intellettuale e che “appartiene alla semplice giustizia”.
Di qui, l’invito a ricordare che le aggregazioni laicali cattoliche, le parrocchie sono sempre “più attente alla vita sociale e politica”, e non sono “minoranze sparute e smarrite” come vengono liquidate, a volte, “dall’agone pubblico”. Anche perché, sottolinea il cardinale Bagnasco, “l’uomo non è un grumo di terra, ma un grumo di cielo” e lo Stato non deve avere una visione parziale “dell’uomo-cittadino”, bensì “deve perseguire un’azione politica coerente con la verità della persona nelle sue esigenze fisiche e religiose”. L’uomo “non è un’isola tra le isole”, continua il porporato, ma è un “centro dinamico di relazioni solidali” e in quanto tale “è aperto a Dio, richiede pane e lavoro, cultura e riposo, famiglia stabile e salvaguardata, partecipazione alla vita sociale e politica”, diritti e doveri, “nella linea non tanto dei desideri, quanto della natura umana”.
Infine, il presidente della CEI tratteggia un ritratto di San Lorenzo, martirizzato e ucciso ai tempi dell’imperatore Valeriano perché si rifiutò di consegnare all’Impero quei beni della Chiesa necessari ai poveri. Dal sangue di questo martire, dice il porporato, “nacquero nuovi cristiani e la fede crebbe in bellezza e in forza”. E questo dimostra che “sempre, quando la persecuzione si scatena contro la Chiesa e la fede sembra destinata a soccombere, in realtà essa vive”. Ciò accade anche oggi, in diverse parti del mondo, in cui “i cristiani sono perseguitati e uccisi in spregio della libertà religiosa”, anche se essa viene “proclamata nelle carte internazionali”. Tale libertà, ribadisce il card. Bagnasco, “è esigenza primaria della dignità dell’uomo”, “pietra angolare” dei diritti umani. Per questo, San Lorenzo ricorda, allora come oggi, “la dignità intangibile dell’uomo, senza la quale non esiste società giusta”.
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