sabato, agosto 13, 2011
Nel 2010 l’esportazioni di armi italiane hanno raggiunto un valore di 2,7 miliardi di euro (+550 milioni rispetto al 2009, pari a + 25%), il più alto dal lontano 1997.

Agenzia Misna - Il dato, così come quelli successivi sono tratti dalla relazione governativa sulla disciplina del commercio delle armi, presenta recentemente al parlamento, relativa all’anno scorso. Quest’importo è fra i più significativi, in quanto indica le armi effettivamente esportate, mentre il valore inerente i contratti può risentire di annullamenti di ordinativi e di spese spalmate su più anni. I nuovi contratti, autorizzati dall’esecutivo, sono passati da 4,9 miliardi nel 2009 a 2,9 miliardi di euro nel 2010, quindi con un calo del 40%.

Tra i paesi destinatari al primo posto c’è la Germania con 330 milioni euro, Gran Bretagna con 249 milioni e Stati Uniti con 238, poi nell’ordine Francia con 228, India con 171; l’Arabia Saudita con 142; la Spagna con 116; la Malaysia con 105; la Libia con 101; la Turchia con 89; il Qatar con 68; il Marocco con 59; i Paesi Bassi con 57; gli Emirati Arabi con 55; il Pakistan con 53; l’Australia con 50; la Romania con 49. L’Egitto, l’Oman e la Nigeria tutti e tre con 45 milioni. Cipro con 43; il Venezuela con 35, Singapore, Polonia ed Austria con 34; il Kuwait con 26; la Norvegia con 23; l’Algeria con 19; il Giappone con 18; la Colombia con 17; il Messico con 14; il Brasile con 13; la Nuova Zelanda con 8. La Corea del Sud, l’Indonesia e la Thailandia che sfiorano i tre milioni euro; Taiwan con 1,5; l’Ecuador con 1,2 e la Cina con 1,1. Con Importi inferiori al milione sono da evidenziare la Somalia (750.000 euro), Iraq (464.000 euro), Israele (305.000 euro).

Ai paesi Nato e dell’Unione Europea sono state consegnate armi per un valore di 979 milioni euro pari al 34% ed ai Paesi non appartenenti a Nato e a Ue per oltre 1,9 miliardi di euro, pari al 66%.

Le principali imprese esportatrici sono quelle del gruppo Finmeccanica, di cui il ministero dell’Economia controlla il 30,20%. La prima azienda è Alenia Aeronautica con 574 milioni, seguita da Agusta con 541 e Whitehead Alenia (siluri navali) con 267 milioni. Al quarto posto c’è Fincantieri (cantieri navali), con 201 milioni. Seguono poi altre due aziende Finmeccanica: Mbda Italia (missili) e Oto Melara (cannoni) entrambe con 188 milioni. Per completare l’elenco delle prime dieci aziende, seguono, nell’ordine Microtecnica con 136 milioni, Elettronica (sistemi elettronici) con 119 milioni, Selex SI (sistemi elettronici, di Finmeccanica) con 93 ed Avio con 84.

Per i nuovi contratti autorizzati, passati da 4,9 miliardi nel 2009 a 2,9 miliardi, la flessione è da attribuire, secondo Palazzo Chigi, al progressivo esaurirsi di alcuni programmi governativi europei di cooperazione ed ad un minor numero di commesse conseguente alla crisi economica in atto.

I principali beneficiari: Emirati Arabi Uniti con 477 milioni di euro; Arabia Saudita con 432 milioni; Algeria con 343 milioni; Stati Uniti con 301; Gran Bretagna con 200; India con 147; Germania con 122; Singapore con 83;Australia con 80; Oman con 79; Turchia con 60; Grecia con 57; Francia con 51; Spagna con 50; Cipro con 43; Libia con 38; Kuwait con 33; Polonia con 30; Svizzera con 28; Bulgaria con 27; Portogallo con 24; Corea del sud con 22; Ecuador e Brasile con 19; Svezia e Zambia con 12; Pakistan, Indonesia Marocco ed Egitto con 11; Paesi Bassi e Tailandia con 10; Turkmenistan con 9,;Kenya con 8; Malaysia con 6; Repubblica Ceca e Taiwan con 5; Cile con 4; Nigeria con 3; Messico con 2,5; Norvegia con 2; Sudafrica con 1,8; Austria con 1,6; Giappone con 1,7; Lussemburgo con 1,4; Israele con 1,3 milioni; Irlanda con 1,2; Danimarca con 1 e Cina con 658.000 euro.

La suddivisione per aree geografiche, vede la prevalenza dell’Africa del Nord e del Medio Oriente con oltre 1,4 miliardi (49%), seguita dall’America del Nord con 302 milioni (10%) e dai paesi dell’Estremo Oriente, con 297 milioni, con il 10% del totale.

Con importi minori vi sono l’Oceania con 80 milioni (3%) America centromeridionale con 62 milioni (2%) con la prevalenza del Brasile e per ultima l’ Africa sub sahariana con 25 milioni (soprattutto Zambia e Kenya). Ai Paesi aderenti alla NATO sono stati autorizzati contratti per quasi un miliardo di euro(1/3 del totale).

Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa