mercoledì, agosto 03, 2011
Se il regime libico fermerà la sua offensiva durante il Ramadan, la Nato metterà uno stop alle bombe

Radio Vaticana - L'offerta arriva oggi dal quartier generale dell'Alleanza, nel giorno in cui gli Usa fanno pressione sui ribelli chiedendo loro di agire per superare il momento critico creatosi dopo l'assassinio del loro comandante militare Younes. Nel generale stallo sui due fronti della guerra civile, nelle ultime ore si è combattuto per il controllo della strategica cittadina di Zliten, 160 km a est di Tripoli. E c’è da dire che si è appreso poco fa che stamani un missile è stato lanciato dalla Libia contro la nave della Marina militare "Bersagliere", che incrocia a largo delle coste libiche.

Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha spiegato che a due chilometri dalla fregata "Bersagliere al largo delle coste libiche e' stata segnalata dai radar la traccia di un missile caduto in mare'' aggiungendo che poteva essere un missile libico o anche un missile antiaereo caduto poi in mare.
La memoria va al 1986, ai missili Scud lanciati contro l'isola di Lampedusa come rappresaglia al bombardamento aereo americano contro Tripoli.

Intanto, una fonte dell'amministrazione Usa citata da Cnn rivela che le divisioni interne al fronte dei ribelli rappresentano un vero e proprio “dilemma” per Barack Obama, a poco più di due settimane dal riconoscimento formale del Cnt e alla vigilia di una serie di passi che consentiranno ai ribelli di riappropriarsi dei fondi congelati, tra i quali circa 13 milioni di dollari depositati sul conto dell'ambasciata libica in Usa, chiusa il marzo scorso dalle autorità statunitensi, e che i ribelli hanno chiesto formalmente di riaprire. Ma su questo punto, Mosca sottolinea che qualsiasi operazione riguardante gli asset libici di Gheddafi congelati all'estero richiede l'approvazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

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