Generi alimentari per la popolazione somala colpita dalla carestia arriveranno alla scuola “Al Gezira” vicino a Mogadiscio, attraverso la missione dell’Unione Africana in Somalia e grazie al finanziamento della Fondazione italiana “aiutare i bambini”.
La missione dell’Unione Africana in Somalia (Amisom), impegnata dal 2007 nelle attività di peacekeeping approvate dalle Nazioni Unite, per far fronte all’emergenza siccità che sta colpendo il Paese porterà aiuti alimentari alla popolazione grazie ad un finanziamento straordinario della Fondazione italiana “aiutare i bambini” e delle associazioni “Insieme si può” e “Umano Progresso”. Gli aiuti verranno acquistati in Somalia e trasportati al Centro scolastico “Al Gezira” situato ad una ventina di chilometri da Mogadiscio, in una zona relativamente sicura del Paese e per questo già meta da tempo di molti profughi della guerra civile. L’operazione viene monitorata dal referente di “aiutare i bambini” in Uganda Davide Franzi, che da tempo segue la situazione somala. Responsabile delle attività in Somalia è Saad Katemba, ufficiale maggiore ugandese impegnato nella missione Amisom.
“Nelle ultime settimane - ha dichiarato Davide Franzi di “aiutare i bambini” - gli uomini della missione di pace “Amisom” stanno dividendo le razioni alimentari con la popolazione somala. Passare attraverso la missione è il modo più efficace per portare aiuto. Nei prossimi giorni cominceremo ad acquistare vari generi alimentari di prima necessità grazie ai finanziamenti che arriveranno dall’Italia attraverso la Fondazione “aiutare i bambini” e le sue controparti storiche in Somalia, Insieme si può e Umano Progresso. L’entità esatta del finanziamento è ancora da definire”.
Il Centro scolastico “Al Gezira” verso il quale saranno diretti gli aiuti è nato su iniziativa della stessa Amisom e sorge all’interno dell’area militare. Il Centro era già sostenuto da “aiutare i bambini” e dagli altri due partner locali prima che scoppiasse l’emergenza siccità. “Al Centro Al Gezira - commenta Franzi - l’anno scolastico è iniziato a gennaio 2011, con l’avvio di attività educative informali che hanno l’obiettivo di assicurare un’istruzione ai bambini dell’area, prevenendo il rischio che siano reclutati come soldati nelle fila dei gruppi di ribelli estremisti che alimentano la guerra civile”. I contributi giunti dall’Italia nei mesi scorsi, pari a 30.000 euro, hanno permesso di accogliere 90 bambini, a cui vengono garantite un’istruzione di base e un’alimentazione quotidiana. “Quasi quotidianamente - conclude Franzi - sono in contatto con l’ufficiale Katemba. Grazie ai nuovi aiuti alimentari contiamo di poter sfamare altre 1.000 famiglie, per un numero complessivo di 7.000 persone. Facciamo affidamento sulla solidarietà degli italiani per raggiungere questo importante obiettivo”.
Oltre che in Somalia, la Fondazione “aiutare i bambini” sta fronteggiando l’emergenza siccità che ha colpito l’intero Corno d’Africa anche in Kenya, dove negli ultimi mesi a causa della mancanza d’acqua il numero di animali si è più che dimezzato e il valore commerciale di quelli rimasti in vita è crollato proporzionalmente alla perdita di peso delle bestie. “aiutare i bambini” è impegnata in particolare nella regione del Turkana, nel nord del Paese, dove in collaborazione con la parrocchia di Lokichar e grazie al lavoro di Fratel Dario Laurencig, esperto rabdomante, ha sviluppato dal 2009 interventi idrici ed educativi. Sono già stati costruiti 4 pozzi che garantiscono l’approvvigionamento idrico a 5.000 bambini, ed è in programma la costruzione di altri 2 pozzi, tanto più importanti in questa fase di emergenza che ha reso le condizioni delle popolazioni nomadi della zona ancora più disperate, aumentando il livello di malnutrizione.
Per informazioni e per contribuire a fronteggiare l’emergenza siccità in Somalia e Kenya: tel. 02 70603530, www.aiutareibambini.it.
La missione dell’Unione Africana in Somalia (Amisom), impegnata dal 2007 nelle attività di peacekeeping approvate dalle Nazioni Unite, per far fronte all’emergenza siccità che sta colpendo il Paese porterà aiuti alimentari alla popolazione grazie ad un finanziamento straordinario della Fondazione italiana “aiutare i bambini” e delle associazioni “Insieme si può” e “Umano Progresso”. Gli aiuti verranno acquistati in Somalia e trasportati al Centro scolastico “Al Gezira” situato ad una ventina di chilometri da Mogadiscio, in una zona relativamente sicura del Paese e per questo già meta da tempo di molti profughi della guerra civile. L’operazione viene monitorata dal referente di “aiutare i bambini” in Uganda Davide Franzi, che da tempo segue la situazione somala. Responsabile delle attività in Somalia è Saad Katemba, ufficiale maggiore ugandese impegnato nella missione Amisom.
“Nelle ultime settimane - ha dichiarato Davide Franzi di “aiutare i bambini” - gli uomini della missione di pace “Amisom” stanno dividendo le razioni alimentari con la popolazione somala. Passare attraverso la missione è il modo più efficace per portare aiuto. Nei prossimi giorni cominceremo ad acquistare vari generi alimentari di prima necessità grazie ai finanziamenti che arriveranno dall’Italia attraverso la Fondazione “aiutare i bambini” e le sue controparti storiche in Somalia, Insieme si può e Umano Progresso. L’entità esatta del finanziamento è ancora da definire”.
Il Centro scolastico “Al Gezira” verso il quale saranno diretti gli aiuti è nato su iniziativa della stessa Amisom e sorge all’interno dell’area militare. Il Centro era già sostenuto da “aiutare i bambini” e dagli altri due partner locali prima che scoppiasse l’emergenza siccità. “Al Centro Al Gezira - commenta Franzi - l’anno scolastico è iniziato a gennaio 2011, con l’avvio di attività educative informali che hanno l’obiettivo di assicurare un’istruzione ai bambini dell’area, prevenendo il rischio che siano reclutati come soldati nelle fila dei gruppi di ribelli estremisti che alimentano la guerra civile”. I contributi giunti dall’Italia nei mesi scorsi, pari a 30.000 euro, hanno permesso di accogliere 90 bambini, a cui vengono garantite un’istruzione di base e un’alimentazione quotidiana. “Quasi quotidianamente - conclude Franzi - sono in contatto con l’ufficiale Katemba. Grazie ai nuovi aiuti alimentari contiamo di poter sfamare altre 1.000 famiglie, per un numero complessivo di 7.000 persone. Facciamo affidamento sulla solidarietà degli italiani per raggiungere questo importante obiettivo”.
Oltre che in Somalia, la Fondazione “aiutare i bambini” sta fronteggiando l’emergenza siccità che ha colpito l’intero Corno d’Africa anche in Kenya, dove negli ultimi mesi a causa della mancanza d’acqua il numero di animali si è più che dimezzato e il valore commerciale di quelli rimasti in vita è crollato proporzionalmente alla perdita di peso delle bestie. “aiutare i bambini” è impegnata in particolare nella regione del Turkana, nel nord del Paese, dove in collaborazione con la parrocchia di Lokichar e grazie al lavoro di Fratel Dario Laurencig, esperto rabdomante, ha sviluppato dal 2009 interventi idrici ed educativi. Sono già stati costruiti 4 pozzi che garantiscono l’approvvigionamento idrico a 5.000 bambini, ed è in programma la costruzione di altri 2 pozzi, tanto più importanti in questa fase di emergenza che ha reso le condizioni delle popolazioni nomadi della zona ancora più disperate, aumentando il livello di malnutrizione.
Per informazioni e per contribuire a fronteggiare l’emergenza siccità in Somalia e Kenya: tel. 02 70603530, www.aiutareibambini.it.
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