Questa potrebbe essere la settimana decisiva per la risoluzione del sequestro
PeaceReporter - Alcuni rappresentanti dei familiari dei cinque marittimi italiani che sono ostaggi sulla petroliera Savina Caylyn hanno deciso di iniziare un presidio permanente a Napoli davanti alla sede della compagnia di navigazione "Fratelli d'Amato'. La notizia è stata diffusa dada Adriano Bon, padre di Eugenio Bon, uno dei marittimi sotto sequestro. L'uomo ha fatto sapere che questa è la settimana cruciale "in cui si deciderà per la vita o per l'inizio delle torture, fino a arrivare alla possibilità che qualche marittimo della Savina Caylyn perda la vita, dopo le minacce dei pirati somali.
La rappresentanza dei familiari, dunque, sosterà fuori dalla sede dell'armatore. "La vita o la morte di questi 5 italiani e 17 cittadini indiani rimane nelle mani delle decisioni dei "Fratelli d'Amato". Non vorremmo mostrare al mondo che l'Italia istituzionale e quella privara hanno decretato una virtuale condanna a morte".
PeaceReporter - Alcuni rappresentanti dei familiari dei cinque marittimi italiani che sono ostaggi sulla petroliera Savina Caylyn hanno deciso di iniziare un presidio permanente a Napoli davanti alla sede della compagnia di navigazione "Fratelli d'Amato'. La notizia è stata diffusa dada Adriano Bon, padre di Eugenio Bon, uno dei marittimi sotto sequestro. L'uomo ha fatto sapere che questa è la settimana cruciale "in cui si deciderà per la vita o per l'inizio delle torture, fino a arrivare alla possibilità che qualche marittimo della Savina Caylyn perda la vita, dopo le minacce dei pirati somali.
La rappresentanza dei familiari, dunque, sosterà fuori dalla sede dell'armatore. "La vita o la morte di questi 5 italiani e 17 cittadini indiani rimane nelle mani delle decisioni dei "Fratelli d'Amato". Non vorremmo mostrare al mondo che l'Italia istituzionale e quella privara hanno decretato una virtuale condanna a morte".
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