Il Consiglio degli Stati, il Senato svizzero, ha definitivamente chiuso l'era nucleare della Confederazione Elvetica, approvando la decisione del governo di uscire progressivamente e definitivamente dal nucleare entro il 2034
GreenReport - Secondo quanto scrive l'Ats, l'agenzia stampa del Parlamento svizzera, il senato ha tuttavia modificato il testo del documento approvato dalla Camera bassa aggiungendo che «Nessuna tecnologia sarà vietata». I senatori svizzeri hanno anche respinto la proposta del Partito socialista di chiudere tutte le centrali nucleari svizzere prima del termine approvato dal governo. La nuova versione del testo dovrà essere sottoposta nuovamente Consiglio Nazionale.
E' sempre più evidente che l'uscita dal nucleare è stata un amarissimo boccone per il centro-destra svizzero, che non l'ha ancora digerito bene. A maggio il Consiglio Federale, il governo svizzero) aveva deciso di fermare i reattori nucleari entro il 2034 e di rinunciare alla costruzione di nuove centrali nucleari già approvate e la decisione era stata ratificata l'8 giugno dal Consiglio Nazionale
La maggioranza di centro-destra aveva dovuto fare buon viso davanti a cattivo gioco, cosciente che in Svizzera l'opposizione al nucleare ara diventata fortemente maggioritaria dopo il disastro nucleare di Fukushima Daiichi e consapevole che sarebbe stato un vero e proprio calvario affrontare i referendum antinucleari cantonali e federali che stavano preparando socialisti, verdi, sinistra varia ed associazioni ambientaliste.
La Svizzera ora dovrà procedere velocemente a chiudere i suoi 5 reattori e le sue 4 centrali nucleari che producono circa il 40% dell'energia elettrica: il reattore di Beznau I cesserà l'attività nel 2019, Beznau II e Mühlenberg nel 2022, Gösgen nel 2029 e Leibstadt nel 2034.
GreenReport - Secondo quanto scrive l'Ats, l'agenzia stampa del Parlamento svizzera, il senato ha tuttavia modificato il testo del documento approvato dalla Camera bassa aggiungendo che «Nessuna tecnologia sarà vietata». I senatori svizzeri hanno anche respinto la proposta del Partito socialista di chiudere tutte le centrali nucleari svizzere prima del termine approvato dal governo. La nuova versione del testo dovrà essere sottoposta nuovamente Consiglio Nazionale.
E' sempre più evidente che l'uscita dal nucleare è stata un amarissimo boccone per il centro-destra svizzero, che non l'ha ancora digerito bene. A maggio il Consiglio Federale, il governo svizzero) aveva deciso di fermare i reattori nucleari entro il 2034 e di rinunciare alla costruzione di nuove centrali nucleari già approvate e la decisione era stata ratificata l'8 giugno dal Consiglio Nazionale
La maggioranza di centro-destra aveva dovuto fare buon viso davanti a cattivo gioco, cosciente che in Svizzera l'opposizione al nucleare ara diventata fortemente maggioritaria dopo il disastro nucleare di Fukushima Daiichi e consapevole che sarebbe stato un vero e proprio calvario affrontare i referendum antinucleari cantonali e federali che stavano preparando socialisti, verdi, sinistra varia ed associazioni ambientaliste.
La Svizzera ora dovrà procedere velocemente a chiudere i suoi 5 reattori e le sue 4 centrali nucleari che producono circa il 40% dell'energia elettrica: il reattore di Beznau I cesserà l'attività nel 2019, Beznau II e Mühlenberg nel 2022, Gösgen nel 2029 e Leibstadt nel 2034.
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