sabato, settembre 10, 2011
Per le due Procure, quella di Ascoli e, in un secondo momento, quella di Teramo, l’assassino di Melania Rea è lui: Salvatore Parolisi, marito della donna, che con le sue menzogne aveva già creato intorno a sé un clima di sospetto

di Federica Scorpo

La Cassazione sarà chiamata a decidere presto se Salvatore Parolisi, in carcere dal 19 luglio scorso e che continua a dichiararsi innocente, aspetterà o no il processo in prigione. Analizzando tutta l’inchiesta, ci chiediamo se Salvatore sia l’uomo freddo capace di uccidere sua moglie e poi deturparne il corpo senza battere ciglio (e che quindi non confesserà mai) o l’uomo che qualcuno ha voluto incastrare. Le sue menzogne di certo non l’hanno aiutato a sfuggire dai sospetti degli inquirenti e dell’opinione pubblica.

Le due Procure però sembrano non avere dubbi: sarebbe lui l’uomo che il 18 aprile ha assassinato Melania a Ripe di Civitella, con 35 coltellate, tentando di sgozzarla e poi ritornando sul luogo, il giorno dopo, per depistare i sospetti che subito si erano concentrati su di lui. Tutto da solo. Lo direbbe un buco di circa un’ora il 19 aprile in cui Salvatore si allontana dalla famiglia di Melania. Secondo la ricostruzione, alle 11:00 Salvatore era a Colle San Marco con la famiglia Rea, alle 11:15 arriva alle casermette e ha 5 minuti per depistare, infierire successive coltellate e ordinare la scena del delitto con la siringa, il laccio emostatico e la svastica incisa sulla gamba di Melania. Sarebbe poi tornato a Folignano e alle 12:00 arrivato in caserma. Secondo la difesa però in questa ricostruzione non è considerata la telefonata di Ludovica, l’amante, con cui parla per circa venticinque minuti agganciando una cella di Folignano intorno alle 11:20. Questo escluderebbe il percorso ricostruito dagli inquirenti.

I moventi all’attenzione degli inquirenti sono tre e se si continua a scandagliare la vita della coppia per capire quale sia quello giusto. Il primo è legato al movente passionale e dunque ai tradimenti di Salvatore, in particolare alla storia extraconiugale con la soldatessa Ludovica, di cui Melania era a conoscenza e che aveva minacciato al telefono. Il secondo invece si concentra su quei “segreti inconfessabili” legati all’ambiente militare in cui si sta indagando: secondo questa ipotesi Melania sapeva qualcosa di “torbido” che forse voleva denunciare. Il terzo, il meno verosimile, è un incidente stradale avuto da Salvatore qualche anno prima, di cui Melania era testimone e che poteva quindi confessare. In tutti e tre i casi Salvatore si trovava in un “imbuto”, stretto tra diverse situazioni e persone che lo pressavano, probabilmente senza via d’uscita.

Per quanto riguarda le prove sul corpo di Melania, sono state trovate prevalentemente tracce della donna e di Salvatore. Il Dna del marito è stato trovato sulle labbra e la bocca. Inizialmente si era ipotizzato un ultimo macabro bacio (Salvatore ha dichiarato di averla baciata prima che si allontanasse per poi scomparire), ma l’ipotesi più attendibile è che Salvatore le teneva la bocca chiusa con la mano mentre la uccideva. Secondo i legali di Salvatore ci sarebbero delle imprecisioni nell’ora e nel giorno della morte sinora stabiliti, che secondo i loro consulenti infatti andrebbero verificate nuovamente. Motivo per cui hanno richiesto al Gip un incidente probatorio, per cristallizzare e per riesaminare eventuali risultati scientifici.

Al momento quindi il quadro del delitto resta ancora poco chiaro, anche se i sospetti verso Salvatore e la sua personalità camaleontica restano al centro del delitto…

Sono presenti 3 commenti

Anonimo ha detto...

Ricostruzione con alcune lacune quella della giornalista, salvatore potrebbe essere tornato sul luogo del delitto, più verosimilmnte, la mattina del 20 aprile alle ore 6 quando Salvatore che era a casa dell'amico Paciolla si levò dal letto ed uscì di casa che era notte. Tra i motivi per commettere omicidio si è delineato anche quello economico,in caso di separazione non voleva pagare gli alimenti per Melania e la piccola Vittoria (sic) che adesso dice di voler tanto rivedere (sic).E soprattutto non dividere quel tesoretto, circa 100 mila euro, con il quale (sic) av rebbe voluto vivere di rendita con la sua amante. Hanno sbagliato di inquirenti a non attenzionarlo subito, dal mo,ento della scomparsa della moglie.

Anonimo ha detto...

Questa è la ricostruzione ufficiale agli atti, il buco in cui gli inquirenti collocano il depistaggio. Questa ricostruzione si può vedere nella puntata di Quarto Grado di venerdì 9 settembre. Federica

Anonimo ha detto...

Mi ero dimenticata di precisare che nella puntata di Quarto Grado la ricostruzione è più dettagliata se interessano i particolari. Comunque si, in questi giorni si è parlato della motivazione economica ma è sempre meglio seguire ciò che è ufficiale e ufficialmente i moventi all'attenzione sono questi, poi vedremo cosa uscirà fuori. Grazie dell'attenzione. Federica

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