Il velivolo è caduto poco dopo il decollo abbattendosi su una collina a 15 km a sud di Kathmandu. A bordo vi erano soprattutto turisti stranieri. Maltempo e nebbia le probabili cause dell’incidente. È il quarto disastro aereo in meno di due anni.
Kathmandu (AsiaNews) – Un aereo turistico utilizzato per i tour intorno al monte Everest si è schiantato ieri mattina a 15 chilometri a sud di Kathmandu. Il bilancio è di 19 morti: 10 indiani, tre statunitensi, un giapponese, tre nepalesi e due uomini d’equipaggio. Poche ore dopo lo schianto, i soccorsi hanno trovato fra le macerie un sopravvissuto, Nirajan Karmacharya, nepalese di 36 anni, poi morto in ospedale.
Le cause dell’incidente sono ancora ignote, ma secondo alcune testimonianze il velivolo della Buddha Air Beechcraft volava molto basso a causa della spessa nebbia ed è esploso subito dopo l’impatto.
Questo è il primo disastro aereo della Buddha Air Beechcraft. Essa è una delle varie compagnie private nepalesi che offrono la possibilità ai turisti di sorvolare il tetto del mondo, con una spesa di circa 78 euro. La durata del volo è di un’ora circa e avviene di solito nella prima mattinata per sfruttare le condizioni meteo favorevoli.
Durante la stagione dei monsoni gli incidenti aerei sono comuni in Nepal, a causa della scarsa visibilità dovuta alla nebbia e alle piogge. Nel dicembre 2010 un aereo con a bordo tre membri di equipaggio, 22 persone in tutto, si è schiantato contro una montagna poco dopo il decollo da una piccola pista di atterraggio a 140 km a est di Kathmandu. I passeggeri erano soprattutto cittadini bhutanesi in pellegrinaggio e avevano noleggiato l'aereo per visitare un sito sacro buddista della zona.
L’aereo è uno dei principali mezzi di comunicazione per la popolazione nepalese. Il Nepal ha una rete limitata di strade e molte comunità tra le montagne e le colline sono accessibili solo a piedi o in aereo.
Kathmandu (AsiaNews) – Un aereo turistico utilizzato per i tour intorno al monte Everest si è schiantato ieri mattina a 15 chilometri a sud di Kathmandu. Il bilancio è di 19 morti: 10 indiani, tre statunitensi, un giapponese, tre nepalesi e due uomini d’equipaggio. Poche ore dopo lo schianto, i soccorsi hanno trovato fra le macerie un sopravvissuto, Nirajan Karmacharya, nepalese di 36 anni, poi morto in ospedale.
Le cause dell’incidente sono ancora ignote, ma secondo alcune testimonianze il velivolo della Buddha Air Beechcraft volava molto basso a causa della spessa nebbia ed è esploso subito dopo l’impatto.
Questo è il primo disastro aereo della Buddha Air Beechcraft. Essa è una delle varie compagnie private nepalesi che offrono la possibilità ai turisti di sorvolare il tetto del mondo, con una spesa di circa 78 euro. La durata del volo è di un’ora circa e avviene di solito nella prima mattinata per sfruttare le condizioni meteo favorevoli.
Durante la stagione dei monsoni gli incidenti aerei sono comuni in Nepal, a causa della scarsa visibilità dovuta alla nebbia e alle piogge. Nel dicembre 2010 un aereo con a bordo tre membri di equipaggio, 22 persone in tutto, si è schiantato contro una montagna poco dopo il decollo da una piccola pista di atterraggio a 140 km a est di Kathmandu. I passeggeri erano soprattutto cittadini bhutanesi in pellegrinaggio e avevano noleggiato l'aereo per visitare un sito sacro buddista della zona.
L’aereo è uno dei principali mezzi di comunicazione per la popolazione nepalese. Il Nepal ha una rete limitata di strade e molte comunità tra le montagne e le colline sono accessibili solo a piedi o in aereo.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.