giovedì, settembre 22, 2011
Poche settimane fa Steve Jobs ha ufficialmente lasciato la guida della Apple. Se la notizia ha creato un certo scalpore tra tutti i sostenitori della “mela” (nonostante i suoi problemi di salute fossero noti), forse non tutti conoscono la storia personale di questo personaggio, quello che ha fatto e come è arrivato a guidare una delle compagnie di maggiore successo nel mondo.

di Irene Poli

Diplomatosi nel 1972 all'Istituto Homestead di Cupertino in California, Steve Jobs abbandona il college dopo un solo trimestre per iniziare a lavorare. Nel 1974 è alla Atari con Steve Wozniak, con cui il 1° aprile 1976 fonda la Apple Computer. La prima sede della nuova società è il garage dei genitori: qui iniziano a lavorare ai primi computer Apple, col lancio nel 1977 del primo personal computer (all'epoca microcomputer), l'Apple II. Bisogna aspettare il 24 gennaio 1984 per vedere la nascita di un personal computer compatto, con nuovo sistema operativo e nuova interfaccia grafica: l'Apple Macintosh. Jobs diventa così la persona più in vista nel mondo dell'informatica, mentre il sodalizio con Wozniak ha termine.

Negli anni la scalata al successo di Steve Jobs non è mai “tranquilla”: alcuni problemi con l'amministratore delegato che lo stesso Jobs aveva nominato lo portano ad una scelta drastica come l'abbandono della società. Crea così la NeXT Computer, deciso a dare inizio a una rivoluzione tecnologica, partendo dall'acquisizione della Pixar, che riesce nel 1995 ad affermarsi nella produzione di lungometraggi d'animazione con Toy Story.

Nel 1996 il sistema operativo Mac OS inizia a essere obsoleto e la Apple Computer cerca dunque di acquisire una software house dotata di un sistema operativo moderno, ricontattando Steve Jobs. Il NeXTSTEP, sistema operativo della NeXT, diviene la base di quello che sarà il futuro OS di Apple, il Mac OS X.
Nel 2001 il Mac OS X viene ufficialmente lanciato, portando alla Apple un valore aggiunto non indifferente. Nel tempo il sistema operativo viene aggiornato e migliorato, presentando significative innovazioni.
A Jobs si deve anche il lancio dell'iMac, un fortunatissimo modello di personal computer all-in-one, cioè comprendente schermo e le altre componenti nello stesso “telaio” del computer, riducendo notevolmente l'ingombro sulla scrivania e segnando così un importante passo per la Apple verso il mercato di massa.

Ma Steve Jobs non si ferma qui e fa debuttare la Apple anche nel settore della musica: il 21 ottobre 2011 viene presentato l'iPod e iTunes, per ascoltare e acquistare musica online. Il 29 giugno 2007 è la volta dell'iPhone, telefono multi-touch con internet, fotocamera e lettore multimediale integrato: un cellulare con le funzioni di un computer capace di stare nel palmo di una mano. Il successo è immediato e porta la Apple ad essere la prima produttrice di telefoni cellulari negli Stati Uniti.

Il 27 gennaio 2010 Steve Jobs presenta l'iPad, tablet targato Apple, che riprende le funzioni dell'iPhone ma con una grande facilità d’uso data dalle maggiori dimensioni e dalle superiori capacità di calcolo. Viene aggiunta inoltre la possibilità di immagazzinare e leggere libri, acquistabili tramite l'iBookstore.

Le capacità di Steve Jobs non si limitano tuttavia alla scelta felice di strumenti tecnologici accattivanti, ma anche all’adozione di una strategia di vendita e promozione mirata e senza eguali: la mela di Cupertino non invade i mercati con molteplici novità, ma si concentra su un singolo prodotto e su di esso riesce a calamitare l'attenzione del consumatore; non vengono diffuse in anticipo specifiche tecniche dei nuovi prodotti e sulla rete si diffondono voci non confermate, ipotesi fantasiose, leggende metropolitane e presunte anteprime ed esclusive (tutte bufale) che non fanno altro che alimentare l'interesse e l'attesa per l'uscita del prodotto. A questo si aggiunge una precisa scelta nel rapporto qualità-prezzo dei prodotti che vengono messi sul mercato: computer, tablet e smartphone targati Apple sono molto costosi ma hanno dalla loro una tecnologia sofisticata e una cura estrema dell'aspetto grafico del prodotto, caratteristiche queste che li rendono inconfondibili e veri e propri oggetti di culto, risultando quindi sicuri investimenti per l’azienda.

Il contributo di Jobs nel successo della Apple è indiscutibile e ha permesso alla compagnia di affermarsi nel mercato dell'elettronica di massa. Ciò che non poteva essere previsto è la rara forma di tumore al pancreas che colpisce Steve, scoperta nel 2004. Ne segue una terapia per rimuovere le metastasi che però lo porta a sviluppare una forma di diabete giovanile e insulino-dipendente, per cui deve iniziare una terapia insulinica.

Altri problemi si manifestano e Jobs continua ad assentarsi da lavoro: deve sottoporsi perfino a un trapianto di fegato. I suoi problemi di salute non si risolvono, ma a sorpresa il 2 marzo 2011 si mostra sul palco in occasione della presentazione dell'iPad 2. Il 24 agosto però rassegna le sue dimissioni: resta presidente e raccomanda di confermare Tim Cook, l'uomo che già lo aveva sostituito nei periodi di assenza, come nuovo CEO di Apple. Con Jobs si chiude un'epoca per la Apple: resta da vedere se la compagnia riuscirà a prosperare anche senza la mente brillante di chi l'ha creata. Quel che è certo è che i mezzi non le mancano.

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