Avete uno smartphone Android e, accidenti, vi state rammaricando di Siri, il sistemone di Apple che fa governare tutti gli iGingilli Apple con la voce (a parte qualche problemino di sicurezza) e voi non ce lo avete? Niente paura: potete averlo anche voi.
NBtimes - Non si chiama Siri, naturalmente. Si chiama Iris, ma poco importa: quel che promette è di svolgere almeno le stesse funzioni. Impazienti? Si trova già sull’Android Market, quindi lo si può scaricare subito ma attenzione: è ancora in versione Alpha, quindi non c’è da aspettarsi un prodotto perfetto. Gli estensori, sul blog aziendale, si dichiarano oltremodo felici del riscontro ottenuto dalla community degli androidiani: esordiscono dicendo di essere stati “Techcrunched”, ossia notati e fatti oggetto di articoli da parte di TechCrunch. Essendo TechCrunch un blog comunque molto seguito, è stato ovvio il grande riscontro. La scorsa settimana, infatti, il celebre blog ne ha parlato, spiegando che l’azienda è riuscita a costruire l’applicazione in pochissimo tempo, 8 ore.
Iris – spiega TC - consente di cercare su vari soggetti, tra cui le conversioni di valuta, l’arte, la letteratura, la storia e la biologia. Non è nota la ragione di queste precisazioni relative agli argomenti, tuttavia, continua TC, si possono porre domande come “Cos’è un pesce?” e Iris replicherà leggendo un titolo di Wikipedia.Narayan Babu, il deus ex machina di Dexetra, la casa produttrice, ha confermato al blog le otto ore necessarie per costruire l’applicazione. Si serve, infatti, delle funzioni Text-To-Speech incorporate in Android per funzionare e questo ha lasciato all’azienda anche il tempo di inserirvi alcune funzioni “umoristiche” su base euristica.
Il nome, raccontano, non è altro che Siri in reverse. Ovvero, scherzandoci ancora, Intelligent Rival Imitator of Siri, ossia Imitatore Intelligente Rivale di Siri. Scherzi a parte, conferma l’azienda, dopo un inizio alquanto ilare, si sono cominciati a vedere risultati seri, molto seri, tant’è che partito il buzz da TechCrunch, buona parte della blogosfera e dei principali siti specializzati si è lanciata in disamine e pareri, a partire da Gizmodo.
Non resta che provarlo, no? Qui di seguito, come ciliegina, un filmato lo illustra. Nel frattempo, è bene riflettere: questa non è che una delle risposte che Apple si vede arrivare dal mercato. Peggio ancora, destinata a far emergere il proprio peggior nemico, Android.
L’uscita di un sistema come questo, innegabilmente, depaupera quell’unicità che l’azienda di Cupertino aveva pensato di avere con Siri. Uno scenario, dunque, che rende sempre più difficile, nel bene e nel male, mantenere l’azienda sulla cresta, come le aveva permesso sinora la guida di Steve Jobs.
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