domenica, ottobre 16, 2011
Quelli di Greenpeace avevano appena fatto in tempo a spogliarsi dopo aver manifestato a Genova vestiti da balene in difesa del santuario dei cetacei santuario, che da Roma viene la notizia che le aree protette marine di fatto chiuderanno i battenti.

Greenreport - Il taglio orizzontale previsto per il ministero dell'Ambiente infatti non consentirà specie dopo i drastici tagli precedenti di finanziare le 30 aree protette marine che già in stato preagonico ora passeranno a miglior vita. E così anche tutta una serie di impegni assunti dal nostro paese sul piano comunitario e internazionale specialmente in riferimento al Mediterraneo che già ci vedeva inadempienti e comunque in grave ritardo potranno andare a farsi benedire. Ora il ministro Prestigiacomo minaccia fuochi e fiamme... avendo scoperto che il governo è contro l'ambiente. Pensa te!

Ma questa vicenda oltre che scandalosa e anche incredibile per come è stata gestita nell'ultimo anno. Si cominciò al Senato con una proposta di legge sulle aree protette marine che -si disse- doveva finalmente rimediare a questa grave crisi. Poi si scoprì che il rimedio era quello di tagliare del tutto fuori le regioni e gli enti locali per ricondurle interamente e unicamente nel porto sicuro del ministero. Poi si sono fatte consultazioni in larga misura di comodo che su questo punto non hanno registrato critiche e osservazioni. E quando qualcuno si era illuso che le cose alla chetichella sarebbero poco gloriosamente arrivate in porto è cominciata invece la perdita dei pezzi. Il sigillo finale è che partiti-imbrogliando- con l'intenzione di rilanciare le aree protette marine la vicenda si chiude con la loro definitiva cancellazione.

C'è solo da sperare che questo epilogo drammatico e vergognoso insegni qualcosa a chi si è fatto infinocchiare ed è stato ‘fiducioso' ad un gioco sporco e che tale era fin dal principio.

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