Ieri il giuramento delle soldatesse addestrate da Salvatore Parolisi, accusato dell'omicidio della moglie, nella Caserma “Emidio Clementi” di Ascoli Piceno
Il generale Giuseppe Valotto, capo di Stato maggiore dell'Esercito, ha espresso la sua opinione riguardo alla vicenda relativa all'omicidio di Melania Rea: “Se è colpevole paghi, altrimenti questa è sempre la sua famiglia”. Il generale si è espresso, inoltre, a difesa della caserma, entrata nel mirino di indagini su presunti abusi subiti dalle soldatesse: “Non è tollerabile che l'onestà, l'esemplarità e lo spirito di sacrificio di molti vengano meno focalizzando l'attenzione esclusivamente su casi singoli”, aggiungendo inoltre che “l'Esercito è un'istituzione pulita e trasparente, e lo dico con forza proprio in questa sede”.
Intanto gli abiti militari ritrovati nel bosco dove Melania Rea fu ritrovata uccisa sono ora sotto analisi. Si pensa che Parolisi abbia premeditato l'omicidio della moglie, facendo in modo che le telecamere lo riprendessero con gli stessi abiti che, forse, sono stati indossati il giorno del delitto.
Il video che lo ritrae in pantaloncini corti e maglia nera risale al 10 aprile, otto giorni prima che Melania venisse uccisa. Il tutto allo scopo, secondo gli investigatori, di trovare una giustificazione per eventuali tracce di Parolisi sul corpo esanime di Melania. Parolisi avrebbe raccontato agli investigatori di aver fatto l'amore con la moglie 12 giorni prima della sua morte, proprio in quel bosco in cui poi sarebbe stata ritrovata.
Altri dubbi da risolvere riguardano la borsa e gli occhiali da sole di Melania, questi ultimi scomparsi. Nella borsa il codice a barre non avrebbe dovuto esserci, in quanto il negoziante che l'ha venduta alla donna afferma di averlo rimosso. Nella borsa consegnata agli inquirenti, però, il codice a barre è presente. Potrebbe, dunque, essere stata sostituita da Parolisi con un'altra identica.
Una settimana fa è stata inoltre interrogata Ludovica Perrone, la soldatessa amante di Parolisi, dai pm Davide Rosati e Greta Aloisi: l'audizione è durata ben otto ore.
Il generale Giuseppe Valotto, capo di Stato maggiore dell'Esercito, ha espresso la sua opinione riguardo alla vicenda relativa all'omicidio di Melania Rea: “Se è colpevole paghi, altrimenti questa è sempre la sua famiglia”. Il generale si è espresso, inoltre, a difesa della caserma, entrata nel mirino di indagini su presunti abusi subiti dalle soldatesse: “Non è tollerabile che l'onestà, l'esemplarità e lo spirito di sacrificio di molti vengano meno focalizzando l'attenzione esclusivamente su casi singoli”, aggiungendo inoltre che “l'Esercito è un'istituzione pulita e trasparente, e lo dico con forza proprio in questa sede”.
Intanto gli abiti militari ritrovati nel bosco dove Melania Rea fu ritrovata uccisa sono ora sotto analisi. Si pensa che Parolisi abbia premeditato l'omicidio della moglie, facendo in modo che le telecamere lo riprendessero con gli stessi abiti che, forse, sono stati indossati il giorno del delitto.
Il video che lo ritrae in pantaloncini corti e maglia nera risale al 10 aprile, otto giorni prima che Melania venisse uccisa. Il tutto allo scopo, secondo gli investigatori, di trovare una giustificazione per eventuali tracce di Parolisi sul corpo esanime di Melania. Parolisi avrebbe raccontato agli investigatori di aver fatto l'amore con la moglie 12 giorni prima della sua morte, proprio in quel bosco in cui poi sarebbe stata ritrovata.
Altri dubbi da risolvere riguardano la borsa e gli occhiali da sole di Melania, questi ultimi scomparsi. Nella borsa il codice a barre non avrebbe dovuto esserci, in quanto il negoziante che l'ha venduta alla donna afferma di averlo rimosso. Nella borsa consegnata agli inquirenti, però, il codice a barre è presente. Potrebbe, dunque, essere stata sostituita da Parolisi con un'altra identica.
Una settimana fa è stata inoltre interrogata Ludovica Perrone, la soldatessa amante di Parolisi, dai pm Davide Rosati e Greta Aloisi: l'audizione è durata ben otto ore.
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