sabato, ottobre 29, 2011
Dopo la manifestazione del 15 ottobre a Roma si continua a parlare di “Black Bloc”: ma quando è nato questo pseudo-gruppo e a che cosa si ispira?

di Chiara Bartoli

Il termine “Black Bloc” indica letteralmente una massa nera di persone. Ed è per questo che i Black Bloc indossano solitamente abiti neri, caschi, maschere antigas e sciarpe al fine di rendere compatto il gruppo, omologandolo, e di proteggersi da eventuali identificazioni della polizia. Sì, perché ai Black Bloc non piacciono molto le presentazioni, visto che le loro manifestazioni il più delle volte si tramutano in distruzioni, atti vandalici e in azioni di resistenza contro la polizia.

L'ideologia a cui si ispirano è di stampo anarchico, anticapitalista e antiglobal. I Black Bloc nascono in Germania negli anni '80 durante i cortei anti-nucleari e a favore del Rote Armee Fraction, che è stato un gruppo terroristico fondato in Germania negli anni '70 che ha condotto a numerose morti, feriti e manifestazioni violente. Gli Schwarzer Block, così come vennero definiti dalla polizia tedesca, in seguito si diffusero anche negli altri paesi, tra cui gli Stati Uniti alla fine degli anni '80 nelle manifestazioni contro il Pentagono e nel 1991 in quelle contro la prima guerra del Golfo. Altre manifestazioni vi furono a Seattle, a Praga e infine a Goteborg.

In Italia i Black Bloc non erano molto conosciuti prima G8 del 2001. In quella occasione i media ne parlarono molto e l’appellativo si diffuse anche in Italia. Gli però scontri di cui si resero protagonisti durante il G8 interessarono gruppi ristretti di persone, come i “Publixtheatre Caravan”. Alcune teorie, tutte da confermare, sostengono la tesi che i Black Bloc di Genova fossero in realtà infiltrati poliziotti. Le prove sarebbero che negli eventi legati al G8 spesso vi sono testimonianze di come la polizia abbia lasciato agire i Black Bloc, sia fuggita talvolta anche solo davanti ad un unico Black Bloc e addirittura siano stati visti poliziotti conversare con alcuni componenti del gruppo anarchico. Un altro esempio sarebbe il caso della scuola di Quarto, che fu distrutta dai Black Bloc ma di cui la polizia non si interessò.

Gli eventi più recenti che vedono protagonisti i Black Bloc sono quelli del 15 ottobre 2011 a Roma, nel corso delle manifestazioni in seguito alla crisi finanziaria che ha investito quasi tutti i paesi del mondo, e che ha condotto i vari governi a fare enormi tagli su assistenza, pensioni e stipendi. I numerosi licenziamenti e le difficoltà a trovare lavoro erano i motivi scatenanti delle manifestazioni dei cosiddetti “indignados”. Ed è per questo che il movimento mondiale degli indignati stabilì una data comune, il 15 ottobre appunto, in cui in tutti i paesi ci furono manifestazioni e proteste. Gli avvenimenti, però, presero una piega diversa in Italia a causa di circa cinquecento Black Bloc che hanno approfittato della situazione per “mettersi in evidenza” e incendiando automobili, lanciando molotov, distruggendo vetrine, saccheggiato negozi e addirittura assaltando e incendiado una camionetta dei carabinieri.

Questi eventi hanno avuto notevoli conseguenze, soprattutto per coloro che la polizia è riuscita a identificare. Come il giovane pisano Carlo Seppia che, dopo essere stato riconosciuto dalla polizia per mezzo di una fotografia, è ora in carcere. E come Fabrizio Filippo, il ragazzo che lanciò un estintore. Di entrambi, come di tanti altri, si occuperà il Tribunale di Roma.

Un comportamento il cui unico scopo immediato sembra essere quello di destabilizzare il sistema, ma che va ad intaccare principalmente le fasce più deboli, è sicuramente da condannare. Incendiando per esempio auto di privati che forse stentano ad arrivare a fine mese, i Blac Block non colpiscono certo i loro obiettivi primari. Si attirano anzi le antipatie e soprattutto le aperte condanne di molti, come quella dell'attore Enrico Brignano che nel suo pungente monologo dà loro un consiglio, che noi facciamo nostro: “Caro Black Bloc, togli il casco e fai ossigenare il cervello”.

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