Record nel trimestre luglio-settembre: 'La crisi ha avuto un impatto minimo'. Risultato migliore delle previsioni del governo
PeaceReporter - Tra gennaio e settembre, in Cina sono stati creati quasi dieci milioni di nuovi posti di lavoro. Il dato aggiornato a settembre parla di 9,94 milioni di nuovi impieghi, quasi un milione in più rispetto alle aspettative del governo per fine anno. Lo ha annunciato oggi in una conferenza stampa il portavoce del Ministero cinese per le risorse umane e per la sicurezza sociale, Yin Chengji, che ha ricordato come il trimestre luglio-settembre il migliore degli ultimi anni.
Il premier Wen Jiabao ha affermato che l'occupazione "è più di una priorità" per Pechino, soprattutto alla luce della crisi del 2008, che è costata il posto di lavoro a 20 milioni di lavoratori migranti. Gli ultimi risultati però, afferma il governo della Repubblica popolare, dimostrano che la crisi "non ha avuto nessun impatto evidente" sull'impiego urbano in Cina, nonostante due anni di rallentamento nel tasso di crescita del Paese. Il tasso di disoccupazione, infatti, è fermo al 4,6 percento, mezzo punto percentuale in meno dei programmi del governo.
Per quanto riguarda il sistema pensionistico, Pechino ha annunciato che attualmente le persone che ricevono il sussidio di previdenza sono 66,94 milioni. Dal 2009, inoltre, è in corso il programma pilota di revisione del sistema pensionistico degli 800 milioni di lavoratori delle campagne, in modo da diminuire il gap che li divide dagli impiegati cittadini. Il programma prevede un sussidio aggiuntivo diverso da regione a regione in base al costo della vita.
PeaceReporter - Tra gennaio e settembre, in Cina sono stati creati quasi dieci milioni di nuovi posti di lavoro. Il dato aggiornato a settembre parla di 9,94 milioni di nuovi impieghi, quasi un milione in più rispetto alle aspettative del governo per fine anno. Lo ha annunciato oggi in una conferenza stampa il portavoce del Ministero cinese per le risorse umane e per la sicurezza sociale, Yin Chengji, che ha ricordato come il trimestre luglio-settembre il migliore degli ultimi anni.
Il premier Wen Jiabao ha affermato che l'occupazione "è più di una priorità" per Pechino, soprattutto alla luce della crisi del 2008, che è costata il posto di lavoro a 20 milioni di lavoratori migranti. Gli ultimi risultati però, afferma il governo della Repubblica popolare, dimostrano che la crisi "non ha avuto nessun impatto evidente" sull'impiego urbano in Cina, nonostante due anni di rallentamento nel tasso di crescita del Paese. Il tasso di disoccupazione, infatti, è fermo al 4,6 percento, mezzo punto percentuale in meno dei programmi del governo.
Per quanto riguarda il sistema pensionistico, Pechino ha annunciato che attualmente le persone che ricevono il sussidio di previdenza sono 66,94 milioni. Dal 2009, inoltre, è in corso il programma pilota di revisione del sistema pensionistico degli 800 milioni di lavoratori delle campagne, in modo da diminuire il gap che li divide dagli impiegati cittadini. Il programma prevede un sussidio aggiuntivo diverso da regione a regione in base al costo della vita.
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