Benedetto XVI ad Assisi ha celebrato la 25esima Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia lasciando un invito per tutti a farsi 'Pellegrini della verità, pellegrini della pace'.
Radio Vaticana - Luca Collodi ha chiesto al sindaco di Assisi, Claudio Ricci, l’incoraggiamento principale che resta per la città umbra cuore di spiritualità: ascolta
R. – Occorre camminare insieme. Nel cammino ognuno conserva la propria identità, l’identità non può essere diluita. Spesso Benedetto XVI ricorda: il dialogo sì, ma senza sincretismo. Le identità culturali, spirituali, religiose, vanno sottolineate e rafforzate, non diluite, però queste identità devono camminare insieme, devono avere il coraggio di camminare insieme. Nel senso del pellegrinaggio il cammino è anche un cammino in salita e a piedi, questa è l’etimologia della parola “pellegrinare”. Ciascuno conserva la propria identità, il proprio passo, ma si cammina insieme verso la meta unica del dialogo, della comprensione fra tutti noi.
D. – Assisi vuole dedicare allo spirito di Assisi - pensando anche a Giovanni Paolo II -un museo dello spirito di Assisi, a che punto siamo?
R. – Con il vescovo di Assisi, in questi mesi di preparazione, unitamente alle famiglie francescane, abbiamo fatto una riflessione sul senso anche dell’eredità. Il beato Giovanni Paolo II e, con questa visita, Benedetto XVI ci lasciano un’eredità: Assisi deve cullare questa eredità, le pietre di Assisi devono essere intrise di questa eredità. Quindi noi pensiamo che sia giunto il momento di creare ad Assisi un luogo documentale, un museo vivente, un museo di testimonianza - oggi sono necessari testimoni viventi del dialogo - dedicato al dialogo fra le religioni e la pace, con la consapevolezza che Assisi potrebbe anche a essere un luogo dove i popoli tra di loro possano dialogare finanche ad arrivare a firmare trattati di pace. (bf)
Radio Vaticana - Luca Collodi ha chiesto al sindaco di Assisi, Claudio Ricci, l’incoraggiamento principale che resta per la città umbra cuore di spiritualità: ascolta
R. – Occorre camminare insieme. Nel cammino ognuno conserva la propria identità, l’identità non può essere diluita. Spesso Benedetto XVI ricorda: il dialogo sì, ma senza sincretismo. Le identità culturali, spirituali, religiose, vanno sottolineate e rafforzate, non diluite, però queste identità devono camminare insieme, devono avere il coraggio di camminare insieme. Nel senso del pellegrinaggio il cammino è anche un cammino in salita e a piedi, questa è l’etimologia della parola “pellegrinare”. Ciascuno conserva la propria identità, il proprio passo, ma si cammina insieme verso la meta unica del dialogo, della comprensione fra tutti noi.
D. – Assisi vuole dedicare allo spirito di Assisi - pensando anche a Giovanni Paolo II -un museo dello spirito di Assisi, a che punto siamo?
R. – Con il vescovo di Assisi, in questi mesi di preparazione, unitamente alle famiglie francescane, abbiamo fatto una riflessione sul senso anche dell’eredità. Il beato Giovanni Paolo II e, con questa visita, Benedetto XVI ci lasciano un’eredità: Assisi deve cullare questa eredità, le pietre di Assisi devono essere intrise di questa eredità. Quindi noi pensiamo che sia giunto il momento di creare ad Assisi un luogo documentale, un museo vivente, un museo di testimonianza - oggi sono necessari testimoni viventi del dialogo - dedicato al dialogo fra le religioni e la pace, con la consapevolezza che Assisi potrebbe anche a essere un luogo dove i popoli tra di loro possano dialogare finanche ad arrivare a firmare trattati di pace. (bf)
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