Fra le tante realtà di volontariato cristiano e francescano, andiamo oggi a conoscere l’Associazione Ra. Mi. (Ragazzi Missionari) Onlus, che conta associati in tutta Italia.
di Monica Cardarelli
Nel variegato mondo del volontariato cristiano, o meglio del servizio agli ultimi, oggi abbiamo il piacere di conoscere una giovane realtà: l’Associazione Ra.Mi., “Ragazzi Missionari”. Il Gruppo Ra.Mi. nasce nel 2000 dall’incontro apparentemente fortuito tra alcuni giovani di Assisi e due frati minori cappuccini. Poi, si sa, da una partita di pallone agli incontri di condivisione e spirituali il passo è breve e ben presto i giovani amici si ritrovano a riflettere su un’anima missionaria che, come affermano anche loro, ‘ha colto tutti di sorpresa’. Da questo cammino di discernimento e di fraternità, di conoscenza della propria vocazione e dell’altro, è nata nel 2009 l’Associazione Ra.Mi. Onlus con scopi e obiettivi ben precisi. Oggi ne parliamo con Alessio Allegrucci, responsabile dell’Associazione.
D. Raccontato in due parole, il vostro può sembrare un cammino semplice e rapido ma sappiamo tutti che non è stato così. Ci vuoi spiegare meglio cosa ha significato per voi percorrere le strade del discernimento e giungere fino alla consapevolezza della missione come vocazione personale e del gruppo?
R. Quello dei Ra.Mi. sembrerebbe un cammino semplice in quanto ispirato e ben delineato fin dal principio. In realtà dietro ad un’opera così bella c’è stato un grandissimo impegno da parte dei due frati minori cappuccini che hanno fortemente voluto e fondato il gruppo: Fra Paolo Maria Braghini e Fra Carlo Maria Chistolini, oggi entrambi missionari in Amazzonia. Dopo di loro molti altri ragazzi si sono dedicati a far crescere e maturare sempre di più questo gruppo, ormai impregnato del carisma dei loro due fondatori.
Quasi “naturale” sembrerebbe anche il passaggio dalle partite di calcetto del gruppetto iniziale al primo viaggio missionario del 2003. Quando a questo gruppo di giovani l’incontrarsi e il ritrovarsi non bastava più e sentivano in cuor loro che avevano qualcosa da donare agli altri, è arrivata provvidenziale la proposta dei due fraticelli del viaggio missionario in Amazzonia. Da allora partono ogni anno uno o due gruppi di giovani che vanno a visitare e lavorare nei progetti dell’Associazione. Per molti ragazzi proprio il viaggio è stata la scintilla, la molla che gli ha fatto stravolgere la loro vita, soprattutto per quanto riguarda la scala di valori. Per molti altri è stata una tappa fondamentale del loro cammino intrapreso con i Ra.Mi.
La cosa che ha accomunato chiunque abbia fatto un’esperienza di missione con i Ra.Mi. è stato lo scoprire quanto è bello donarsi agli altri, donarsi ai più “piccoli”. Riassumendo, l’esperienza con i Ra.Mi. significa rivoluzionare la propria vita ed i propri valori per rendersi conto di tutta la propria ricchezza e di quanto, indubbiamente, possiamo donare all’altro.
D. Quali sono le missioni che ‘privilegiate’ e a cui si rivolgono principalmente i vostri aiuti? Che progetti missionari avete in cantiere?
R. Il cuore del nostro operato rimane l’Amazzonia brasiliana dove, con il fondamentale appoggio dei frati minori cappuccini di Assisi che sono in missione in quelle terre da oltre 100 anni, portiamo avanti progetti di solidarietà. Negli ultimi anni ci siamo resi conto, grazie anche alle esigenze espresse dalle popolazioni indigene, che il modo migliore per aiutare quei popoli è puntare sull’istruzione: così abbiamo sviluppato progetti proprio in quel settore con la costruzione di scuole e programmi di insegnamento per i bambini, tutto nel rigoroso rispetto delle loro tradizioni. Gli ultimi progetti proprio di questi giorni riguardano la costruzione di una scuola in legno in una piccola tribù di indios tikuna che vive lungo il Rio Solimoes (affluente del Rio delle Amazzoni) e un corso di teatro sociale da realizzare con dei meninos de rua che vivono sotto un ponte nel centro di Manaus, capitale dell’Amazzonia.
Dall’Amazzonia sono nati molti altri progetti anche nelle varie realtà locali in cui sono presenti i Ra.Mi.: il volontariato svolto in strutture per disabili, case di accoglienza e case di riposo è ormai un appuntamento settimanale per molti di noi! Grazie alla collaborazione con associazioni amiche si sono aperte anche nuove frontiere: il servizio di volontariato e animazione nell’ospedale pediatrico di Gornja Bistra (Croazia) ed i campi di lavoro in Africa.
D. L’Associazione strutturata come Onlus nasce nel 2009: come si è consolidata in questi anni? Avete molti associati e in tutta Italia, vero?
R. Come in tutte le cose, all’inizio è stata dura creare una struttura ed individuare una strada che potesse percorrere l’associazione. Fortunatamente avevamo alle spalle anni di esperienza e un gruppo ben consolidato e radicato soprattutto sulla forte amicizia che legava i suoi componenti. Grazie all’impegno di tutti, l’associazione già conta molti associati in Italia e centinaia di “simpatizzanti” sempre pronti ad aiutarci nelle nostre iniziative. Grazie al loro spirito giovane quanto concreto, i Ra.Mi. si stanno facendo conoscere in tutta Italia.
D. Accanto alla vocazione missionaria continuate a curare il cammino spirituale sia personale che del gruppo?
R. Naturalmente lo “spirito missionario” deve essere alimentato e motivato da Qualcosa di più grande del semplice, per quanto fondamentale, aiutare l’altro. Questo soprattutto per superare i momenti di difficoltà che inevitabilmente si presentano quando si operano in situazioni di “disagio”. Ecco allora che a fianco dei progetti di solidarietà e ai momenti formativi che preparano i soci ad operare nelle varie realtà, si percorre contemporaneamente un “cammino spirituale” curato dai frati cappuccini di Assisi che, attraverso lo spirito francescano, ci fanno conoscere la Parola di Dio e ci insegnano a come poterla vivere nel quotidiano.
D. A quali missioni hai partecipato e quali sono le impressioni particolarmente toccanti di queste esperienze che vuoi raccontarci?
R. In questi anni ho avuto la possibilità di visitare diversi luoghi di missione. Per quanto ogni realtà è diversissima dalle altre, si torna a casa ogni volta con una sola consapevolezza: aver ricevuto sempre molto di più di quanto si è riusciti a dare! Questa sensazione ha il suo lato positivo, perché ti dà la giusta carica per continuare a ri-partire e ri-donarti agli altri e per cercare di ridurre questo gap tra ricevere e dare, anche se con la consapevolezza che non sarà mai interamente colmabile.
D. Nel vostro percorso associativo fornite anche una formazione ai ragazzi che si affacciano per la prima volta al mondo delle missioni?
R. La formazione nei Ra.Mi. è continua e dura tutto l’anno (con incontri settimanali nella sede centrale di Assisi, bisettimanali nella sede distaccata di Roma). Inoltre 4 week-end all’anno si organizzano incontri nazionali in cui i Ra.Mi. di tutta Italia si ritrovano per condividere e continuare il loro percorso.
Oltre a questi momenti “standard” della vita associativa, percorsi formativi specifici sono organizzati ad hoc per il gruppo che si appresta a partire per le varie missioni.
D. Ad un giovane che volesse avvicinarsi alla vostra associazione e alle missioni, cosa diresti e quali consigli daresti?
R. L’unico consiglio che mi sento di dare ad un giovane è di trovare il coraggio di prendere in mano la propria Vita e, quindi, di aprire il suo cuore all’altro per riuscire a capire la sua vera vocazione. Poi che sia Amazzonia, Africa, il vicino di casa in difficoltà, il proprio lavoro o iniziare la giornata con il sorriso da donare a chi si incontra nell’autobus per andare a scuola, non conta…ogni luogo in cui ci troviamo è un luogo di “missione”, in ogni situazione si può essere Ra.Mi. La nostra Associazione è aperta a tutti e per ognuno di noi è sempre una gioia e un arricchimento conoscere nuove persone e far conoscere la nostra realtà e il nostro spirito a nuovi giovani.
Ringraziamo Alessio Allegrucci e ricordiamo l’appuntamento “Un caffé con i Ra. Mi.”, martedì 11 ottobre presso la sede operativa dell’Associazione Ra.Mi. Onlus in piazza del Vescovado ad Assisi dalle 21.30, per una serata dedicata a chi vuol conoscere i Ra.Mi., il loro fare volontariato, i viaggi di missione e le motivazioni che li spingono a lottare per un mondo migliore. Un caffè, una canoa che viaggia, alcune parole e tanta voglia di emergere: si darà così ufficialmente avvio agli incontri di questo nuovo anno Ra.Mi.
Vi ricordiamo che i Ra.Mi. di Assisi si incontrano tutti i martedì alle ore 21.30 presso la loro sede operativa per portare avanti tutte le attività di cui abbiamo parlato con Alessio.
Info e contatti: email - info@ragazzimissionari.it; tel. +39 3930624456; Skype: ragazzi.missionari;
www.ragazzimissionari.it. Facebook: Ra.Mi. – Ragazzi Missionari
di Monica Cardarelli
Nel variegato mondo del volontariato cristiano, o meglio del servizio agli ultimi, oggi abbiamo il piacere di conoscere una giovane realtà: l’Associazione Ra.Mi., “Ragazzi Missionari”. Il Gruppo Ra.Mi. nasce nel 2000 dall’incontro apparentemente fortuito tra alcuni giovani di Assisi e due frati minori cappuccini. Poi, si sa, da una partita di pallone agli incontri di condivisione e spirituali il passo è breve e ben presto i giovani amici si ritrovano a riflettere su un’anima missionaria che, come affermano anche loro, ‘ha colto tutti di sorpresa’. Da questo cammino di discernimento e di fraternità, di conoscenza della propria vocazione e dell’altro, è nata nel 2009 l’Associazione Ra.Mi. Onlus con scopi e obiettivi ben precisi. Oggi ne parliamo con Alessio Allegrucci, responsabile dell’Associazione.
D. Raccontato in due parole, il vostro può sembrare un cammino semplice e rapido ma sappiamo tutti che non è stato così. Ci vuoi spiegare meglio cosa ha significato per voi percorrere le strade del discernimento e giungere fino alla consapevolezza della missione come vocazione personale e del gruppo?
R. Quello dei Ra.Mi. sembrerebbe un cammino semplice in quanto ispirato e ben delineato fin dal principio. In realtà dietro ad un’opera così bella c’è stato un grandissimo impegno da parte dei due frati minori cappuccini che hanno fortemente voluto e fondato il gruppo: Fra Paolo Maria Braghini e Fra Carlo Maria Chistolini, oggi entrambi missionari in Amazzonia. Dopo di loro molti altri ragazzi si sono dedicati a far crescere e maturare sempre di più questo gruppo, ormai impregnato del carisma dei loro due fondatori.
Quasi “naturale” sembrerebbe anche il passaggio dalle partite di calcetto del gruppetto iniziale al primo viaggio missionario del 2003. Quando a questo gruppo di giovani l’incontrarsi e il ritrovarsi non bastava più e sentivano in cuor loro che avevano qualcosa da donare agli altri, è arrivata provvidenziale la proposta dei due fraticelli del viaggio missionario in Amazzonia. Da allora partono ogni anno uno o due gruppi di giovani che vanno a visitare e lavorare nei progetti dell’Associazione. Per molti ragazzi proprio il viaggio è stata la scintilla, la molla che gli ha fatto stravolgere la loro vita, soprattutto per quanto riguarda la scala di valori. Per molti altri è stata una tappa fondamentale del loro cammino intrapreso con i Ra.Mi.
La cosa che ha accomunato chiunque abbia fatto un’esperienza di missione con i Ra.Mi. è stato lo scoprire quanto è bello donarsi agli altri, donarsi ai più “piccoli”. Riassumendo, l’esperienza con i Ra.Mi. significa rivoluzionare la propria vita ed i propri valori per rendersi conto di tutta la propria ricchezza e di quanto, indubbiamente, possiamo donare all’altro.
D. Quali sono le missioni che ‘privilegiate’ e a cui si rivolgono principalmente i vostri aiuti? Che progetti missionari avete in cantiere?
R. Il cuore del nostro operato rimane l’Amazzonia brasiliana dove, con il fondamentale appoggio dei frati minori cappuccini di Assisi che sono in missione in quelle terre da oltre 100 anni, portiamo avanti progetti di solidarietà. Negli ultimi anni ci siamo resi conto, grazie anche alle esigenze espresse dalle popolazioni indigene, che il modo migliore per aiutare quei popoli è puntare sull’istruzione: così abbiamo sviluppato progetti proprio in quel settore con la costruzione di scuole e programmi di insegnamento per i bambini, tutto nel rigoroso rispetto delle loro tradizioni. Gli ultimi progetti proprio di questi giorni riguardano la costruzione di una scuola in legno in una piccola tribù di indios tikuna che vive lungo il Rio Solimoes (affluente del Rio delle Amazzoni) e un corso di teatro sociale da realizzare con dei meninos de rua che vivono sotto un ponte nel centro di Manaus, capitale dell’Amazzonia.
Dall’Amazzonia sono nati molti altri progetti anche nelle varie realtà locali in cui sono presenti i Ra.Mi.: il volontariato svolto in strutture per disabili, case di accoglienza e case di riposo è ormai un appuntamento settimanale per molti di noi! Grazie alla collaborazione con associazioni amiche si sono aperte anche nuove frontiere: il servizio di volontariato e animazione nell’ospedale pediatrico di Gornja Bistra (Croazia) ed i campi di lavoro in Africa.
D. L’Associazione strutturata come Onlus nasce nel 2009: come si è consolidata in questi anni? Avete molti associati e in tutta Italia, vero?
R. Come in tutte le cose, all’inizio è stata dura creare una struttura ed individuare una strada che potesse percorrere l’associazione. Fortunatamente avevamo alle spalle anni di esperienza e un gruppo ben consolidato e radicato soprattutto sulla forte amicizia che legava i suoi componenti. Grazie all’impegno di tutti, l’associazione già conta molti associati in Italia e centinaia di “simpatizzanti” sempre pronti ad aiutarci nelle nostre iniziative. Grazie al loro spirito giovane quanto concreto, i Ra.Mi. si stanno facendo conoscere in tutta Italia.
D. Accanto alla vocazione missionaria continuate a curare il cammino spirituale sia personale che del gruppo?
R. Naturalmente lo “spirito missionario” deve essere alimentato e motivato da Qualcosa di più grande del semplice, per quanto fondamentale, aiutare l’altro. Questo soprattutto per superare i momenti di difficoltà che inevitabilmente si presentano quando si operano in situazioni di “disagio”. Ecco allora che a fianco dei progetti di solidarietà e ai momenti formativi che preparano i soci ad operare nelle varie realtà, si percorre contemporaneamente un “cammino spirituale” curato dai frati cappuccini di Assisi che, attraverso lo spirito francescano, ci fanno conoscere la Parola di Dio e ci insegnano a come poterla vivere nel quotidiano.
D. A quali missioni hai partecipato e quali sono le impressioni particolarmente toccanti di queste esperienze che vuoi raccontarci?
R. In questi anni ho avuto la possibilità di visitare diversi luoghi di missione. Per quanto ogni realtà è diversissima dalle altre, si torna a casa ogni volta con una sola consapevolezza: aver ricevuto sempre molto di più di quanto si è riusciti a dare! Questa sensazione ha il suo lato positivo, perché ti dà la giusta carica per continuare a ri-partire e ri-donarti agli altri e per cercare di ridurre questo gap tra ricevere e dare, anche se con la consapevolezza che non sarà mai interamente colmabile.
D. Nel vostro percorso associativo fornite anche una formazione ai ragazzi che si affacciano per la prima volta al mondo delle missioni?
R. La formazione nei Ra.Mi. è continua e dura tutto l’anno (con incontri settimanali nella sede centrale di Assisi, bisettimanali nella sede distaccata di Roma). Inoltre 4 week-end all’anno si organizzano incontri nazionali in cui i Ra.Mi. di tutta Italia si ritrovano per condividere e continuare il loro percorso.
Oltre a questi momenti “standard” della vita associativa, percorsi formativi specifici sono organizzati ad hoc per il gruppo che si appresta a partire per le varie missioni.
D. Ad un giovane che volesse avvicinarsi alla vostra associazione e alle missioni, cosa diresti e quali consigli daresti?
R. L’unico consiglio che mi sento di dare ad un giovane è di trovare il coraggio di prendere in mano la propria Vita e, quindi, di aprire il suo cuore all’altro per riuscire a capire la sua vera vocazione. Poi che sia Amazzonia, Africa, il vicino di casa in difficoltà, il proprio lavoro o iniziare la giornata con il sorriso da donare a chi si incontra nell’autobus per andare a scuola, non conta…ogni luogo in cui ci troviamo è un luogo di “missione”, in ogni situazione si può essere Ra.Mi. La nostra Associazione è aperta a tutti e per ognuno di noi è sempre una gioia e un arricchimento conoscere nuove persone e far conoscere la nostra realtà e il nostro spirito a nuovi giovani.
Ringraziamo Alessio Allegrucci e ricordiamo l’appuntamento “Un caffé con i Ra. Mi.”, martedì 11 ottobre presso la sede operativa dell’Associazione Ra.Mi. Onlus in piazza del Vescovado ad Assisi dalle 21.30, per una serata dedicata a chi vuol conoscere i Ra.Mi., il loro fare volontariato, i viaggi di missione e le motivazioni che li spingono a lottare per un mondo migliore. Un caffè, una canoa che viaggia, alcune parole e tanta voglia di emergere: si darà così ufficialmente avvio agli incontri di questo nuovo anno Ra.Mi.
Vi ricordiamo che i Ra.Mi. di Assisi si incontrano tutti i martedì alle ore 21.30 presso la loro sede operativa per portare avanti tutte le attività di cui abbiamo parlato con Alessio.
Info e contatti: email - info@ragazzimissionari.it; tel. +39 3930624456; Skype: ragazzi.missionari;
www.ragazzimissionari.it. Facebook: Ra.Mi. – Ragazzi Missionari
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