giovedì, ottobre 06, 2011
Journal of experimental zoology part A: ecological genetics and physiology, pubblica lo studio "Fish out of water: terrestrial jumping by fully aquatic fishes" di un team di biologi americani dell'università del Northern Arizona e Wake Forest e del Vassar College di Poughkeepsie, New York, che spiega uno "strano" ed acrobatico comportamento di alcuni pesci, fino ad oggi ritenuto eccezionale.

Greenreport - Alice Gibb, Miriam Ashley-Ross, Cinnamon Pace e John Long hanno studiato alcune specie di pesci tolostei che vivono sulla riva del mare e che balzano volontariamente fuori dall'acqua per sfuggire ai loro predatori, un comportamento più volte osservato nei "killifishes", ciprinodontiformi, un ordine di teleostei che comprende circa 850 specie, diffuse sia imn mare che nelle acque dolci, con corpo quasi sempre allungato, pinne solitamente prive di spine, pinna dorsale singola e mascella inferiore più o meno allungata e dimensioni variano da 3 cm a 1 m.
I ricercatori spiegano che «Sebbene la maggior parte dei "killifishes" siano considerati completamente acquatici e non possiedono una specializzazione morfologica evidente per facilitare la locomozione terrestre, individui di diverse specie sono state osservati mentre si muovevano a terra attraverso un "tail flip" (un "flip" della coda, ndr) un comportamento che produce un salto terrestre.
Cosi come i "fast starts" acquatici, i salti terrestri sono prodotti dalla flessione ad alta curvatura laterale del corpo (fase uno), seguita dalla flessione controlaterale posteriore del corpo (fase due). Qui i salti terrestri e i fast starts acquatici sono quantificati per due teleostei del litorale: Gambusia affinis (un "killifish", cyprinodontiformes) e Danio rerio (una piccola carpa cypriniformes - pesce zebra, ndr) per determinare se il "tail flip" sia prodotto anche da altri teleostei (non killifish) e per verificare l'ipotesi se il "tail flip" sia un comportamento di "fast start", eseguito a terra.
Sia Danio che Gambusia producono " tail flip" terrestri, che sono cinematicamente distinti dalle fughe acquatiche e caratterizzati da una fase prolungata 1, durante la quale le curvature del pesce producono un sollevamento e rotazione al centro della massa, oltre il peduncolo caudale, e da una fase 2 relativamente breve, in cui il peduncolo caudale spinge contro il substrato per lanciare il pesce nella fase aerea. La capacità di questi pesci completamente acquatici di impiegare la stessa struttura per la produzione di distinti modelli cinematici in ambienti diversi suggerisce che si sia evoluto un nuovo comportamento per facilitare il movimento a terra e che la novità anatomiche non sono un prerequisito per un efficace locomozione terrestre».
E' stato un pesce anfibio, il ruivulus delle mangrioovie (Rivulus marmoratus) ad ispirare lo studio, ma i ricercatori sono rimasti molto sorpresi nell'osservare le improbabili acrobazie terrestri dei tolostei in 6 diverse specie e pensano che questo possa dare un'idea di come gli animali acquatici si siano evoluti per vivere sulla superficie terrestre. Il team di biologi ha studiato le 6 specie non correlate di pesci, mettendo individui di ogni specie su una superficie piana e riprendendoli con una telecamera ad alta velocità.
Secondo il team ha questo comportamento «E' stato uno "snapshot" evolutivo del passaggio dalla vita acquatica a quella terrestre».
Alice Gibb, che ha guidato il team di ricercatori americani, spiega a Bbc Nature News che «Questo suggerisce che, piuttosto che un adattamento raro che si è evoluto in alcune specie selezionate, la capacità di salto a terra sia comune tra i pesci ossei. Così molti più dei loro antichi parenti acquatici potrebbe avere invaso la terra di quel che si pensasse precedentemente. Nella mia mente, si apre la reinterpretazione dei reperti fossili. Quando abbiamo provato a spostare questi pesci in laboratorio, sono saltati fuori da una rete di nuovo nel serbatoio. Ogni pesce che abbiamo studiato è stato in grado di saltare».
Analizzando i filmati si è scoperto che Gambusia affinis Danio rerio utilizzano la stessa tecnica di "tail flip", lo stesso identico colpo di coda, per fare i loro salti impressionanti fuori dall'acqua. La Gibb sottolinea che «L'ultimo antenato comune delle due specie esaminate in questo studio ha vissuto circa 150 milioni di anni fa. Il che implica che il comportamento sia almeno altrettanto antico».

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