Un approccio basato sul colloquio che si pone come alternativa alla psicoterapia
E’ una professione che negli ultimi anni si sta affermando in tutto il mondo occidentale, e anche una prospettiva in più per i laureati in Filosofia. “Negli Stati Uniti la psicanalisi è praticamente scomparsa – sostiene Neri Pollastri, consulente filosofico dal 2000 e autore del libro ‘Consulente filosofico cercasi’ (Apogeo editore): resiste solo in Francia, e in Italia rimane una realtà importante”. Ciò significa che le domande più profonde, quelle, per così dire, che riguardano il senso della vita, la conoscenza di se stessi e, in poche parole, l’interrogarsi sulla propria esistenza e sulla direzione che sta prendendo in un dato momento, sono tutti interrogativi a cui la psicanalisi non sa rispondere. E in cosa consiste allora il lavoro del consulente filosofico? La filosofia non è una terapia. E’ incentrata semplicemente sul dialogo, si svolge quindi su un piano più paritario rispetto alla psicoterapia. E nella seduta, si tratta di aiutare a comprendere un concetto o l’ambiente in cui si vive e di centrare una corretta visione del mondo.
La consulenza filosofica recupera quindi la tradizione più “pratica” della filosofia, quella che discende da Socrate ed Epicuro. Tale tendenza si manifesta nel crescente successo dei libri scritti da filosofi, da Bencivenga a Galimberti, o nella diffusione dei “caffè filosofici”. L’interesse crescente nei confronti della filosofia si spiega anche con i rapidi mutamenti del mondo in cui viviamo, dove la sofferenza non è più psicologica ma esistenziale. Le competenze del filosofo possono essere molto utili anche per le aziende, come per le scuole e le fabbriche. Infatti chi lavora negli uffici del personale o nella formazione è spesso un laureato in filosofia. La consulenza filosofica potrebbe integrare la psicoterapia: un aiuto in più per chi esce da una malattia.
La professione in Italia è ancora agli inizi, e per questo poco regolamentata. “Personalmente credo – afferma Neri Pollastri, il maggior esperto nel settore - che le prospettive di lavoro cresceranno, anche perché il mondo sta cambiando e servono nuovi strumenti per comprenderlo, ma la consulenza filosofica esiste in Italia solo dal 2000: siamo nella fase in cui bisogna lottare per farsi conoscere e per guadagnare credibilità”. Nel frattempo, due associazioni si propongono come punto di riferimento per chi vuole iniziare la professione: si tratta di Phronesis, Associazione italiana per la consulenza filosofica (www.phronesis.info), e Sicof, Società italiana di counseling filosofico (www.sicof.it).
E’ una professione che negli ultimi anni si sta affermando in tutto il mondo occidentale, e anche una prospettiva in più per i laureati in Filosofia. “Negli Stati Uniti la psicanalisi è praticamente scomparsa – sostiene Neri Pollastri, consulente filosofico dal 2000 e autore del libro ‘Consulente filosofico cercasi’ (Apogeo editore): resiste solo in Francia, e in Italia rimane una realtà importante”. Ciò significa che le domande più profonde, quelle, per così dire, che riguardano il senso della vita, la conoscenza di se stessi e, in poche parole, l’interrogarsi sulla propria esistenza e sulla direzione che sta prendendo in un dato momento, sono tutti interrogativi a cui la psicanalisi non sa rispondere. E in cosa consiste allora il lavoro del consulente filosofico? La filosofia non è una terapia. E’ incentrata semplicemente sul dialogo, si svolge quindi su un piano più paritario rispetto alla psicoterapia. E nella seduta, si tratta di aiutare a comprendere un concetto o l’ambiente in cui si vive e di centrare una corretta visione del mondo.
La consulenza filosofica recupera quindi la tradizione più “pratica” della filosofia, quella che discende da Socrate ed Epicuro. Tale tendenza si manifesta nel crescente successo dei libri scritti da filosofi, da Bencivenga a Galimberti, o nella diffusione dei “caffè filosofici”. L’interesse crescente nei confronti della filosofia si spiega anche con i rapidi mutamenti del mondo in cui viviamo, dove la sofferenza non è più psicologica ma esistenziale. Le competenze del filosofo possono essere molto utili anche per le aziende, come per le scuole e le fabbriche. Infatti chi lavora negli uffici del personale o nella formazione è spesso un laureato in filosofia. La consulenza filosofica potrebbe integrare la psicoterapia: un aiuto in più per chi esce da una malattia.
La professione in Italia è ancora agli inizi, e per questo poco regolamentata. “Personalmente credo – afferma Neri Pollastri, il maggior esperto nel settore - che le prospettive di lavoro cresceranno, anche perché il mondo sta cambiando e servono nuovi strumenti per comprenderlo, ma la consulenza filosofica esiste in Italia solo dal 2000: siamo nella fase in cui bisogna lottare per farsi conoscere e per guadagnare credibilità”. Nel frattempo, due associazioni si propongono come punto di riferimento per chi vuole iniziare la professione: si tratta di Phronesis, Associazione italiana per la consulenza filosofica (www.phronesis.info), e Sicof, Società italiana di counseling filosofico (www.sicof.it).
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