Cento chilometri al giorno, un albero a tappa, musica e dibattiti: è l’avventura di un gruppo di ciclisti che da oggi sta attraversando il Sudafrica per sensibilizzare ai temi della giustizia ambientale in vista della conferenza dell’Onu sui mutamenti climatici che comincerà nella città di Durban il 28 novembre.
Agenzia Misna - “Il caldo dell’estate australe è già arrivato ma i 50 chilometri che restano ce li mangiamo” dice alla MISNA Shaka Dzebu, un collaboratore della Commissione giustizia e pace della Conferenza episcopale sudafricana che guida il gruppo. I ciclisti sono partiti questa mattina da Musina, una cittadina al confine con lo Zimbabwe. In serata faranno tappa a Makado, dove sono previste musiche, balli e dibattiti con organizzazioni non governative sul tema della responsabilità ambientale. “Vogliamo far capire – dice Dzebu – che a livello locale ognuno può far qualcosa”.
L’arrivo a Durban è previsto tra 17 giorni, dopo 17 tappe e 17 alberi piantati per far crescere verde e speranza. Alla vigilia dell’apertura della conferenza dell’Onu i ciclisti consegneranno una petizione agli organizzatori. “Chiediamo vincoli legali per le emissioni di gas inquinanti – spiegano alla MISNA i ciclisti – e che l’aumento della temperatura consentito non superi il grado e mezzo”.
Agenzia Misna - “Il caldo dell’estate australe è già arrivato ma i 50 chilometri che restano ce li mangiamo” dice alla MISNA Shaka Dzebu, un collaboratore della Commissione giustizia e pace della Conferenza episcopale sudafricana che guida il gruppo. I ciclisti sono partiti questa mattina da Musina, una cittadina al confine con lo Zimbabwe. In serata faranno tappa a Makado, dove sono previste musiche, balli e dibattiti con organizzazioni non governative sul tema della responsabilità ambientale. “Vogliamo far capire – dice Dzebu – che a livello locale ognuno può far qualcosa”.
L’arrivo a Durban è previsto tra 17 giorni, dopo 17 tappe e 17 alberi piantati per far crescere verde e speranza. Alla vigilia dell’apertura della conferenza dell’Onu i ciclisti consegneranno una petizione agli organizzatori. “Chiediamo vincoli legali per le emissioni di gas inquinanti – spiegano alla MISNA i ciclisti – e che l’aumento della temperatura consentito non superi il grado e mezzo”.
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