Le miniere cinesi continuano a mietere vittime: quattro i morti e decine quelli ancora bloccati sotto terra in una miniera dell’Henan, regione centrale della Cina
L’esplosione di rocce avvenuta ieri sera sarebbe stata causata dall'improvviso rilascio di una forte pressione, verificatasi dopo una scossa di terremoto. Un vero disastro in cui hanno perso la vita 4 minatori, travolti dalle rocce esplose, mentre il resto della squadra, circa 57 persone, è ancora intrappolato in una galleria del giacimento di carbone di Qianqiu. Il cedimento di una parete rocciosa è avvenuto mentre i lavoratori si trovavano a 700 metri nel sottosuolo. L'esplosione ha fatto seguito a un leggero sisma di magnitudo 2.9 della scala Richter che ha colpito la città di Sanmexia, secondo quanto riferito da Luo Lin, capo dell’amministrazione cinese per la Sicurezza del lavoro. Non è ancora chiaro tuttavia se i due eventi siano collegati. Al momento della deflagrazione erano 75 i minatori presenti al lavoro: 14 sono riusciti a risalire in superficie.
Attualmente 200 soccorritori delle squadre di emergenza stanno scavando un piccolo tunnel di soccorso, alla profondità di 500 metri sotto terra, per raggiungere i minatori intrappolati. Non si sa quali siano le condizioni strutturali della miniera e in che stato si trovino i minatori rimasti bloccati dalla caduta delle rocce. Il portavoce del gruppo minerario pubblico Henan Yima Coal Mine Group, gestore della miniera, ha affermato che si sta lavorando intensamente per raggiungere i superstiti.
Non si può non sottolineare il fatto che le miniere della Cina abbiano i più bassi standard di sicurezza e siano considerate le più pericolose del mondo: ogni anno una media di 2500 di minatori perde la vita a causa di frane, esplosioni e inondazioni. Lo scorso anno sono morti in Cina 2.433 minatori, stando alle statistiche ufficiali, ossia più di sei al giorno. Nel 2002 il picco è stato di circa settemila vittime. La tragedia odierna fa seguito a quella analoga del 30 ottobre nella vicina provincia di Hunan, dove l’esplosione di una sacca di gas grisù provocò la morte di 29 operai; sempre il mese scorso, nella provincia settentrionale di Shaanxi, si erano già registrati due disastri simili, costati la vita rispettivamente a tredici e undici minatori.
L’esplosione di rocce avvenuta ieri sera sarebbe stata causata dall'improvviso rilascio di una forte pressione, verificatasi dopo una scossa di terremoto. Un vero disastro in cui hanno perso la vita 4 minatori, travolti dalle rocce esplose, mentre il resto della squadra, circa 57 persone, è ancora intrappolato in una galleria del giacimento di carbone di Qianqiu. Il cedimento di una parete rocciosa è avvenuto mentre i lavoratori si trovavano a 700 metri nel sottosuolo. L'esplosione ha fatto seguito a un leggero sisma di magnitudo 2.9 della scala Richter che ha colpito la città di Sanmexia, secondo quanto riferito da Luo Lin, capo dell’amministrazione cinese per la Sicurezza del lavoro. Non è ancora chiaro tuttavia se i due eventi siano collegati. Al momento della deflagrazione erano 75 i minatori presenti al lavoro: 14 sono riusciti a risalire in superficie.
Attualmente 200 soccorritori delle squadre di emergenza stanno scavando un piccolo tunnel di soccorso, alla profondità di 500 metri sotto terra, per raggiungere i minatori intrappolati. Non si sa quali siano le condizioni strutturali della miniera e in che stato si trovino i minatori rimasti bloccati dalla caduta delle rocce. Il portavoce del gruppo minerario pubblico Henan Yima Coal Mine Group, gestore della miniera, ha affermato che si sta lavorando intensamente per raggiungere i superstiti.
Non si può non sottolineare il fatto che le miniere della Cina abbiano i più bassi standard di sicurezza e siano considerate le più pericolose del mondo: ogni anno una media di 2500 di minatori perde la vita a causa di frane, esplosioni e inondazioni. Lo scorso anno sono morti in Cina 2.433 minatori, stando alle statistiche ufficiali, ossia più di sei al giorno. Nel 2002 il picco è stato di circa settemila vittime. La tragedia odierna fa seguito a quella analoga del 30 ottobre nella vicina provincia di Hunan, dove l’esplosione di una sacca di gas grisù provocò la morte di 29 operai; sempre il mese scorso, nella provincia settentrionale di Shaanxi, si erano già registrati due disastri simili, costati la vita rispettivamente a tredici e undici minatori.
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