giovedì, novembre 10, 2011
Nella pace di un villaggio inglese due personaggi ne cambiano le sorti e ne sposano la storia, vivendo per il mondo una rivoluzione delle mentalità e dei costumi: Giacomo Verzellini e Charles Darwin

del nostro corrispondente a Londra Renato Zilio

In un ameno villaggio del Kent dalle strette viette, un enorme castagno all’incrocio e due pub fioriti e quasi di fronte, si snoda tra il verde una disinvolta sequenza di case minute fino alla chiesa antica: è Downe. In questa chiesetta dal caratteristico sapore gotico, immersa in un prato di pietre tombali, si incontra sorprendentemente un bel personaggio italiano: Giacomo Verzelini. Veneziano di origine e di tempra intraprendente, arrivò qui verso il 1571, desideroso di continuare l’arte del vetro. Ottenne nel 1574 il permesso dalla regina di impiantare la sua attività per 21 anni - e fu un vero successo - ma a condizione (secondo lo spirito inglese maestro del business) di non importare la merce da Venezia e di insegnare l’arte alla gente del posto. Qui vi è la sua tomba con una lunga iscrizione in ottone. Un custode inglese è particolarmente fiero di mostrarvela, quasi fosse di un antenato del loro villaggio. Come cambiano i tempi!

Una meridiana sulla facciata della chiesa ricorda un altro parrocchiano celebre, un vero rivoluzionario del mondo scientifico. Qui veniva ogni domenica, ma restava sempre fuori della chiesa; semplicemente accompagnava la moglie Emma. La sua casa a pochi passi, una villa di campagna, una serra con orchidee e piante carnivore, un orto con gli stessi tipici legumi dell’800 coltivati ancora oggi, un viottolo sassoso che porta lontano nei prati... tutto vi attende per una visita. Thinking way, era chiamato questo viottolo, percorso quotidiano che sapeva trasformarsi per Charles Darwin in cammino di riflessione e di osservazione acuta. Visitare questi luoghi ancora impregnati della sua presenza - li abitò per ben quarant’anni - è qualcosa di magico. Nello studio si contempla la sua poltrona di cuoio scuro, poi la cucina, le puntuali annotazioni delle spese, la stanza da gioco dei suoi bambini, divenuti poi grandi personaggi, un loro dipinto sulla parete di un gelso centenario ancora davanti alla finestra che sta a guardarvi, mezzo vivo e mezzo no... Si rivive qui, così, il ritmo di vita come di un monaco nel suo monastero, si avverte la sua intima passione: osservare la vita e la sua evoluzione. ”Darwin was captivated by the people he met as he was by animals, plants and rocks”. Qui vi invade un senso della natura che ha qualcosa di mistico.

“Ciò che si è creduto dappertutto, da tutti e da sempre ha tutte le chances di essere falso!” sentenziava Paul Valery. Il senso grandioso della vita e del suo mutare rimane, così, la scoperta più grande. “Change, evolve, achieve...” sono le tre parole-chiave che incontri qui. E nasce nella pace di queste mura il suo best-seller “Origine delle specie”, esauritosi il giorno dopo la pubblicazione, mentre la ristampa ebbe lo stesso esito... “It is like confessing a murder” scriverà in una lettera del 1844, vedendo la reazione netta e dura di teologi, pensatori e scienziati del tempo. Aveva infranto l’idea di un mondo fisso, prestabilito e creato da Dio.

Immerso in questo superbo e verde paesaggio, Darwin rivive anche il senso del reduce. Sì, da un lunghissimo viaggio attorno al mondo, è proprio il caso di dirlo. Con un battello della marina inglese, il Beagle, la spedizione durò ben cinque anni, facendogli incontrare la fauna e la flora dei più diversi habitat, in particolare l'arcipelago delle Galápagos. “The most important event in my life and determined my whole career” annotava. Una scuola straordinaria per un allievo curioso come lui e che qui in questo calmo villaggio classificava, studiava, ammirava questo magnifico bottino, tenendo continui contatti di riflessione con gli studiosi del mondo. In un mondo senza internet, il postino era sempre alla sua porta...

Infine, al termine della visita, mi rivolgo a ringraziare Olga Bambury, che ha tanto insistito per questa straordinaria visita a un personaggio considerato un tempo quasi come il... diavolo; ed è proprio lei che nella nostra comunità ha tanta familiarità con l’acqua santa! È in fondo il caso di dirlo: come cambiano i tempi! Sì, evolvono, preciserebbe Darwin, come le specie degli animali...


Per saperne di più, cliccare: http://www.english-heritage.org.uk/daysout/properties/home-of-charles-darwin-down-house/

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