martedì, novembre 22, 2011
Domani si concluderà il 35° Convegno nazionale delle Caritas Italiane, tenutosi a Fiuggi e iniziato il 21 novembre 2011, nono appuntamento del percorso di confronto e riflessione intrapreso in occasione del 40° anniversario della Caritas Italiana dal titolo “Un percorso tra memoria, fedeltà, speranza”

di Chiara Bartoli

La Caritas Italiana, organismo della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) nato il 2 luglio 1971 per volere di Paolo VI, si sforza incessantemente di dare “testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica”(art.1 dello Statuto). Lo scopo principale è dunque quello di esercitare la carità, con una particolare attenzione alla funzione pedagogica (per questo motivo la Caritas organizza periodicamente convegni, seminari e corsi). La Caritas opera in collaborazione con le 220 Caritas diocesane dislocate sul territorio nazionale, che a loro volta operano tramite vari organismi, tra cui Centri di Ascolto (316 in tutta Italia), Osservatori delle Povertà e delle Risorse, Centri di accoglienza.

I servizi offerti in questi quarant'anni sono innumerevoli ed è difficile quindi farne una stima ben precisa. Tra il 2001 e il 2009 per esempio la Caritas, articolata come già detto in Caritas diocesane, ha portato avanti oltre mille progetti, ponendosi sempre in prima linea nella denuncia delle condizioni di vita dei più poveri. Non ha mai smesso di esercitare la funzione pedagogica assegnatale da Paolo VI, soprattutto in riferimento ai giovani, che ogni anno si impegnano nell'assistenza agli anziani e ai bisognosi: le stime parlano di oltre 100mila obiettori di coscienza e di 6mila volontari che hanno dato il proprio contributo nelle varie Caritas. Una grande attenzione è stata inoltre data ai temi dell'immigrazione e della creazione di una solida protezione sociale. La Caritas non ha mancato poi di dare il suo contributo alle grandi emergenze internazionali, come nel caso del terremoto di Haiti nel 2010.

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