Per un attimo, si può immaginare di aver assistito al tipico “pop”, del “trovato nuovo hardware” (in colonna a sinistra), a cui Windows XP ha negli anni abituato i propri utenti. Non è uno scherzo: Mirasol ha davvero pronto il suo nuovo display, che entro un anno potrebbe essere sugli scaffali, ospitato dai più celebri ebook reader e anche tablet, perché no.
NBtimes - Benché si tratti ancora di una produzione limitata e destinata alle prove, lo staff di Technology Review è andato proprio a vederlo, a toccarlo con mano. E stando a quanto racconta, funziona davvero bene e ha tutte le carte in regola per essere davvero il punto di svolta per l’introduzione del colore sulle nuove tavolette, con il non trascurabile effetto collaterale di annullare quella differenzache oggi, invece, è ancora responsabile della linea di confine tra il mondo degli ebook reader e quello dei tablet veri e propri: i primi privilegiano la durata della batteria, sacrificando il colore e la velocità del video, i secondi invece non sacrificano colore e velocità a discapito della durata della batteria. Questa, ad oggi, la questione in dibattere tra i sostenitori dell’una o dell’altra realtà.
Autrice della prodezza in questione è Mirasol, azienda acquisita nel 2004 da Qualcomm che continua, però, la sua strada di specialista nel settore, che adesso, però – spiega la rivista – dopo anni di attesa, sfodera una tecnologia alternativa che promette risultati su entrambi gli approcci ed è vicinissima alla commercializzazione di massa.
Quel che la rivista ha provato è un display completamente a colori, da 5,7 pollici, inserito in un tablet mosso da Android. Esso è capace di visualizzare colori brillanti sotto piena luce solare, con una “luminosità” molto simile a quella dei migliori display attivi e non troppo dissimile dalle pagine di una rivista. È anche abbastanza veloce da poter visualizzare filmati e giochi senza difficoltà: 30 frame al secondo.
La differenza, come anticipato, sta nel consumo: di un ordine di grandezza (almeno) inferiore a quello di un display LCD, ammesso che non si impieghino i LED laterali – di cui è dotato – per permettere la visione notturna.
“Oggi nel mercato c’è iPad da un lato e cose come e-ink dall’altro. Questo prodotto è inteso proprio per stabilire un ponte tra i due mondi”, spiega Clarence Chui, che guida il gruppo di sviluppo di questa tecnologia in Qualcomm. “Ha un assorbimento terribilmente basso, colori pieni e può essere ammirato dovunque ci si rechi”.
La tecnologia usata da Mirasol è particolare: vi sono minuscole cavità chiamate modulatori interferometrici (qui una White Paper in formato PDF, in cui l’azienda spiega parte della tecnologia), vicine appena qualche decimo di micron e profonde qualche nanometro, subito sotto al vetro. “Il vuoto d’aria tra il retro del vetro e una membrana specchio in fondo al modulatore è ciò che dà il colore”, spiega Chui. Ogni membrana può spostarsi in avanti sotto controllo elettrico e “otturare”, dando così il nero. Modulando tensione e riflettività, l’azienda ottiene tutte le varianti, ottenute da un prodotto realizzato con un processo simile a quello utilizzato per depositare matrici metalliche nella costruzione dei chip.
I modulatori sono ovviamente tre, uno per il rosso, uno per il verde e uno per il blu. Ogni pixel di questo display ne ha diverse triplette, capaci di offrire tutte le gradazioni di colore, di contrasto e di luminosità (che in questo caso andrebbe chiamata riflettività).
Tra le prime industrie che li stanno già maneggiando in via sperimentale ci sono HTC, LG e Samsung, già clienti di Qualcomm per i suoi chip radiomobile. Questi display, una volta prodotti in grande serie, potranno atterrare non solo sui tablet, ma anche sui cellulari e su qualunque cosa abbia bisogno di un display a colori, probabilmente – in futuro – anche sui monitor, almeno per certi impieghi (es. pubblicitari, che essendo all’aperto e da osservare in piena luce solare, consentirebbero risparmi energetici enormi).
Già lo scorso anno la rivista del MIT aveva saputo che questa tecnologia era in fase di studio e avrebbe forse visto gli scaffali quest’anno. La difficoltà, in effetti, più che tecnologica è produttiva: secondo quanto spiega Chui, prima di poter raggiungere un’economia di produzione accettabile c’è ancora da lavorare su questo fronte. Il display appena provato è prodotto a Taiwan in una fabbrica che ha costruito giusto qualche esemplare di prova, distribuito a potenziali partner e clienti. La sua capacità produttiva non sarebbe mai all’altezza di coprire una richiesta imponente come quella di grande serie. Chui ha però spiegato che una seconda fabbrica, all’altezza della situazione, è in costruzione e sarà completata entro il primo semestre del prossimo anno. Qualcomm ci investirà 975 milioni di dollari e solo quando questa fabbrica sarà operativa si potrà parlare di mass-marketing.
Concorrenza? Poco e niente, secondo Jennifer Colegrove, che segue le nuove tecnologie display per la società di analisi specializzata DisplaySearch. Nonostante il ritardo nella produzione di massa, la tecnologia Mirasol non ha una concorrenza reale. “Questo è un tipo di display sostanzialmente unico”, dice, sottolineando che esso è in grado di confrontarsi con l’esperienza LCD a un “prezzo energetico” pari ad almeno un decimo.
Ci sarebbe – insinua la rivista – un possibile rivale in Samsung, che qualcosa sta sviluppando, basato sul movimento di liquidi colorati. Tuttavia, dalle dimostrazioni, non sembrano esserci paragoni sul piano qualitativo. La criticità, spiega Colegrove, sta ora nella “perfezione” di tutti i pixel, un problema che i produttori di LCD hanno impiegato anni a risolvere quasi definitivamente e che ora, visto l’elevato numero di modulatori, si ripresenterà.
Finora, peraltro, i tentativi concreti fatti da altri non sono molti: ci aveva provato Hanvon con un “trucchetto”, ci ha lavorato E-Ink stessa con un filtro, ma questa è la prima volta che la tecnologia è davvero integralmente nuova.
Dunque, Amazon e gli altri, prepararsi al decollo. Il che significa, iniziare ora a implementare nel proprio firmware il colore e il governo di questo display. Oppure switchare su Android – cosa che non è affatto difficile – o su Windows 8, insomma: al lavoro, il colore a basso tenore energetico vi (e ci) aspetta.
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