mercoledì, novembre 09, 2011
In una Mogadiscio ‘liberata’ dagli insorti Shebab, ma ancora recente teatro di violenze e attentati, ha meravigliato la decisione di molti residenti di festeggiare domenica, giornata dell’Eid al Adha, festa islamica del sacrificio, sul lungomare della città facendo il bagno in mare.

Radio Vaticana - Per la prima volta da anni, la spiaggia del ‘Lido beach’ un tempo meta di vacanzieri e turisti nella ‘perla dell’Oceano indiano’ è tornata a riempirsi di uomini e donne che prendevano il sole e bambini che giocavano tra le onde.
“Un’immagine che non si vedeva da anni” ha osservato un abitante della capitale, intervistato dalle emittenti radiofoniche somale, secondo cui dall’inizio di agosto – da quando cioè gli insorti ‘Shebab’ sulla spinta della controffensiva filogovernativa hanno lasciato la capitale – la città sta timidamente riaffacciandosi alla normalità di una ‘nuova vita’. I commercianti hanno riaperto botteghe e negozi nel mercato di Bakara, un tempo roccaforte dei gruppi armati, e sulla strada che costeggia il mare, la sera, la gente cena nei caffè in riva al mare.

“C’era un tempo in cui passeggiare sulla ‘Corniche’ di Mogadiscio era un’abitudine per gli abitanti della capitale – dice alla MISNA Mohammed Abdi, rifugiato somalo in Italia da molti anni – aggiungendo che “in molti dimenticano che la Somalia è il paese con la costa più lunga d’Africa e ospita spiagge che non hanno nulla da invidiare a quelle dei paradisi tropicali tanto ricercati dai turisti”.

A testimoniare il momento positivo che la città sta vivendo, sono anche i prezzi delle case, in alcune delle strade più residenziali del centro come via Mosca che, secondo gli intermediari immobiliari, sono raddoppiati negli ultimi tre mesi. Un aumento significativo in un mercato reso ancora del tutto instabile dalla minaccia, non troppo remota, che il conflitto possa tornare ad interessare la capitale, con nuovi attentati e violenze.

“Speriamo di no – osserva Abdi – sarebbe ancora più crudele ripiombare la gente nel terrore dopo avergli fatto assaporare il gusto della pace e della normalità”.

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