martedì, novembre 08, 2011
La storica medievista Chiara Frugoni ci parla della sua scoperta del ritratto di un demone in uno degli affreschi di Giotto nella Basilica Superiore di San Francesco ad Assisi e delle scelte sociali di Chiara e Francesco nel suo ultimo libro, “Storia di Chiara e Francesco”, edito da Einaudi

Mai come in questi giorni gli affreschi di Giotto della Basilica Superiore di San Francesco, che rappresentano il ciclo della vita del Santo, sono oggetto di studio e di curiosità da parte dei visitatori. Infatti, la storica Chiara Frugoni ha scoperto in una delle scene centrali - la ventesima, che rappresenta la morte di San Francesco, e in particolare nella nuvola che sospinge l’anima di Francesco verso il cielo - i lineamenti di un demone. La notizia, anticipata dal sito www.sanfrancesco.org e che sarà oggetto di uno speciale del prossimo numero della rivista “San Francesco Patrono d’Italia”, ha fatto ormai il giro del mondo. Si tratta di un’importante scoperta per la storia dell’arte e non solo, perché verrebbe così attribuito a Giotto, e non al Mantegna, l’inizio della “manipolazione delle nuvole”.



Ma la scoperta o forse la riscoperta più importante della vita di san Francesco e santa Chiara viene proposta nell’ultimo libro di Chiara Frugoni, “Storia di Chiara e Francesco”, edito da Einaudi. In queste pagine, partendo dagli Scritti di Francesco e Chiara e non dagli scritti degli agiografi, Chiara Frugoni mette in risalto come “entrambi avessero reagito con le parole del Vangelo ad una situazione sociale intollerabile”, evidenziando così scelte sociali forti e coraggiose per l’epoca, intraprese dai due giovani.

È presente 1 commento

Anonimo ha detto...

ma non c'è un profilo a bocca aperta anche davanti al profilo del demonio? smn

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