Il Presepe dei netturbini a Roma compie 40 anni. Il cardinale Piacenza: "il Natale non è una favola"
Si rinnova come ogni a Roma la tradizione del Presepe dei Netturbini. E’ stato stamane il cardinale Mauro Piacenza, prefetto della Congregazione per il Clero, su mandato del Santo Padre, a presiedere la Messa nel 40.mo anniversario di questo ormai storico presidio della fede, collocato nella sede Ama di via dei Cavalleggeri, a due passi dalla Città del Vaticano.
Radio Vaticana - Il presepe è visitabile durante tutto l’anno, oltre che nel periodo natalizio. Presente alla cerimonia il sindaco di Roma Gianni Alemanno. Il servizio di Roberta Gisotti: ascolta
“Sarà il più bello di Roma e verrà a vederlo anche il Papa”, ne era convinto il netturbino Giuseppe Ianni, ideatore nel 1972 del presepe e che ancora oggi ne segue con amore l’allestimento:
"E' una grande emozione ed una grande gioia. E' sempre aperto e viene davvero tanta gente, da tutte le parti del mondo. Queste persone mi portano anche una pietra dal loro Paese, che viene poi incastonata nella parete".
Il primo Papa a visitarlo nel ’74 fu Paolo VI, poi Giovanni Paolo II dal ’78 al 2002 e Benedetto XVI nel 2006 ed ancora tra gli ospiti illustri Madre Teresa di Calcutta e il presidente Giorgio Napolitano; ben due milioni e mezzo i visitatori in 40 anni. "E’ un’emozione, per me, essere davanti a questo presepe", ha detto il cardinale Piacenza, dopo aver benedetto un grande dipinto della Madonna della Strada Patrona dei netturbini romani, realizzato dal capo squadra Francesco Palumbo. "Occorre fuggire", ha sottolineato il porporato, nell’omelia della Messa, "l’idea che il Natale sia una ‘bella favola’, come spesso i media vorrebbero farci credere, un’opera di convincimento diffuso ed insidioso, segno di uno sradicamento dalla cultura cristiana, organizzato e pianificato da matrici di potere nel mondo". "Davanti al presepe dobbiamo svuotarci dall’orgoglio e dall’egoismo – ha auspicato il cardinale Piacenza – e fare non solo qualche opera buona ma fare il bene, donando noi stessi".
Al sindaco di Roma, Gianni Alemanno, abbiamo chiesto che cosa augurare in questo tempo di Natale ai romani che appaiono sempre più stressati dalla vita nella loro città:
"Dobbiamo uscire da una crisi economica che ci mette tutti a dura prova. Mette a dura prova l'amministrazione per la carenza delle risorse, mette a dura prova le famiglie e le imprese. Per uscire da questa crisi economica ci vuole un grande sforzo collettivo e si riesce a trovare una diversa armonia nella città se tutti partecipano, insieme, sia allo sviluppo economico sia alla cura, al decoro ed alla crescita di questa città. Qusto é il messaggio che viene oggi da questo Presepe dei netturbini romani. E' un grande messaggio di comunione fra l'Ama e la Città di Roma nel nome dei valori cristiani".
Radio Vaticana - Il presepe è visitabile durante tutto l’anno, oltre che nel periodo natalizio. Presente alla cerimonia il sindaco di Roma Gianni Alemanno. Il servizio di Roberta Gisotti: ascolta
“Sarà il più bello di Roma e verrà a vederlo anche il Papa”, ne era convinto il netturbino Giuseppe Ianni, ideatore nel 1972 del presepe e che ancora oggi ne segue con amore l’allestimento:
"E' una grande emozione ed una grande gioia. E' sempre aperto e viene davvero tanta gente, da tutte le parti del mondo. Queste persone mi portano anche una pietra dal loro Paese, che viene poi incastonata nella parete".
Il primo Papa a visitarlo nel ’74 fu Paolo VI, poi Giovanni Paolo II dal ’78 al 2002 e Benedetto XVI nel 2006 ed ancora tra gli ospiti illustri Madre Teresa di Calcutta e il presidente Giorgio Napolitano; ben due milioni e mezzo i visitatori in 40 anni. "E’ un’emozione, per me, essere davanti a questo presepe", ha detto il cardinale Piacenza, dopo aver benedetto un grande dipinto della Madonna della Strada Patrona dei netturbini romani, realizzato dal capo squadra Francesco Palumbo. "Occorre fuggire", ha sottolineato il porporato, nell’omelia della Messa, "l’idea che il Natale sia una ‘bella favola’, come spesso i media vorrebbero farci credere, un’opera di convincimento diffuso ed insidioso, segno di uno sradicamento dalla cultura cristiana, organizzato e pianificato da matrici di potere nel mondo". "Davanti al presepe dobbiamo svuotarci dall’orgoglio e dall’egoismo – ha auspicato il cardinale Piacenza – e fare non solo qualche opera buona ma fare il bene, donando noi stessi".
Al sindaco di Roma, Gianni Alemanno, abbiamo chiesto che cosa augurare in questo tempo di Natale ai romani che appaiono sempre più stressati dalla vita nella loro città:
"Dobbiamo uscire da una crisi economica che ci mette tutti a dura prova. Mette a dura prova l'amministrazione per la carenza delle risorse, mette a dura prova le famiglie e le imprese. Per uscire da questa crisi economica ci vuole un grande sforzo collettivo e si riesce a trovare una diversa armonia nella città se tutti partecipano, insieme, sia allo sviluppo economico sia alla cura, al decoro ed alla crescita di questa città. Qusto é il messaggio che viene oggi da questo Presepe dei netturbini romani. E' un grande messaggio di comunione fra l'Ama e la Città di Roma nel nome dei valori cristiani".
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