martedì, dicembre 20, 2011
“L’olio d’oliva tunisino ha proprietà uniche da tutelare e ancora tutte da valorizzare”: ne sono convinti i produttori e le autorità locali che fino a giovedì organizzano a Kalaa El Kebira, nel governatorato di Sousse (est), la trentunesima edizione del Festival internazionale dell’ulivo (Ezzitouna). In programma musica, danza, poesia, teatro, degustazione di prodotti biologici e mostra di prodotti cosmetici a base di olio di oliva. A margine del festival si terrà un seminario di esperti tunisini, marocchini, egiziani e francesi che si confronteranno sul rilancio dell’ “agricoltura post-rivoluzione”.

Agenzia Misna - Stamani l’agenzia di stampa ufficiale ‘Tap’ ha annunciato che nella città portuale di Sousse tra il 20 e il 23 febbraio 2012 si terrà il primo Salone internazionale dell’olio d’oliva, il ‘Med Mag Olivia’, sul tema dell’“ulivo simbolo di pace e di sviluppo” con l’obiettivo di “rafforzare l’identità tunisina” del prodotto e “ottenere un marchio al 100% tunisino”. Produttori ed esportatori del paese del Nord Africa hanno accolto positivamente l’iniziativa che dovrebbe consentire di “sviluppare opportunità di partenariato e aumentare le esportazioni soprattutto verso Stati Uniti, Canada e Giappone” aggiunge la stessa fonte.

Nel contempo nella città di Monastir (centro-ovest) si terrà un simposio scientifico sul tema della “produttività e sfide future” per valutare l’evoluzione della coltura dell’ulivo, le nuove tecniche di produzione e le norme di qualità. Un concorso organizzato in quella occasione ricompenserà il migliore olio di oliva tunisino. Tutti gli eventi sono sponsorizzati dal governo di Tunisi, dall’Istituto dell’Ulivo, dal Consiglio internazionale dell’olio e dal laboratorio di alimentazione e salute della Facoltà di medicina di Sousse.

In base agli ultimi dati diffusi dal ministero dell’Agricoltura e dell’ambiente, nella stagione 2010-2011 la Tunisia ha esportato 120.000 tonnellate di olio d’oliva che hanno fatto fruire nelle casse dello stato più di 430 milioni di dinari (circa 38 milioni di euro), pari al 50% delle esportazioni agricole del paese. Oggi un terzo dei terreni agricoli è destinato agli ulivi, con un totale di 74 milioni di alberi che fanno della Tunisia il secondo coltivatore dietro la Spagna. Le previsioni produttive per la prossima stagione ammontano in 900 milioni di tonnellate di olive e 180.000 tonnellate di olio. Sta registrando una forte crescita la produzione di olio biologico e le esportazioni a destinazione degli Stati Uniti.

Nel difficile contesto economico e occupazionale della Tunisia, dove proprio un anno fa iniziò la rivolta popolare contro il regime del presidente Zine el Abidine Ben Ali, il rilancio del paese del Maghreb potrebbe passare attraverso le attività agricole e non solo quelle turistiche alle quali le autorità hanno sempre puntato. Anche in questo settore le nuove autorità al potere si aspettano una ripresa grazie a una serie di attività, tra cui il Festival internazionale delle oasi che si terrà dal 25 e al 30 dicembre.

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