La premessa è d'obbligo: nulla possiamo dire nel merito dell'inchiesta che ha portato all'arresto di 10 persone in Lombardia, tra cui il vicepresidente del Consiglio regionale Franco Nicoli Cristiani, ex assessore per due legislature in quota Pdl. La procura della repubblica di Brescia farà il suo lavoro e se saranno confermati i gravi indizi che hanno fatto scattare le manette per politici, dirigenti e imprenditori, ci auguriamo che i responsabili paghino il loro debito.
GreenReport - Quello che possiamo e dobbiamo dire è che non è reato costruire discariche per l'amianto, non è reato costruire impianti di trattamento dei rifiuti e non è reato riutilizzare le scorie delle acciaierie per sottofondi stradali. Quello che è reato è il fare queste cose in modo non corretto e non rispettando la legge, magari pagando o intascando tangenti al fine di far passare come corrette certe operazioni.
Andiamo nello specifico. Le discariche di amianto sono fondamentali in ogni paese civile. In Italia purtroppo dobbiamo usare il condizionale: sarebbero fondamentali, perché in realtà non ne abbiamo. L'amianto infatti se viene smaltito sottoterra seguendo le procedure corrette rimineralizza e non provoca alcun danno alle persone e all'ambiente. E' questo il modo più sostenibile per smaltire le tonnellate di eternit prodotte in tutto il ventesimo secolo. Viceversa abbandonato nei cassonetti o lasciato a sgretolare sui tetti abbandonati costituisce un rischio sanitario enorme. In Italia non essendoci discariche o moduli di discariche ad hoc per ospitare l'amianto siamo costretti a inviarlo nelle cave tedesche, con costi altissimi sia dal punto di vista economico (i tedeschi ovviamente si fanno pagare per la gestione corretta dell'amianto) che ambientale (camion in su e in giù per la penisola, a inquinare e intasare le strade).
Poi è ovvio che se la discarica in questione non è stata progettata correttamente o se sono girate tangenti o se sono stati falsificate analisi, è bene che la giustizia punisca i responsabili: ma il male non è la discarica di amianto in sé, bensì la gestione non corretta di questo strumento.
Stesso discorso per l'impianto di trattamento dei rifiuti - uno strumento, anch'esso, al servizio della corretta gestione del ciclo integrato dei rifiuti - e per le scorie delle acciaierie utilizzate come sottofondo stradale dell'autostrada BreBeMi: è infatti cosa assolutamente buona e giusta utilizzare alcune delle scorie della acciaierie come sottofondi stradali, a patto però che queste scorie siano trattate in modo corretto, rispettando i parametri stabiliti dalla legge. Riutilizzare tali rifiuti infatti è una pratica virtuosa che consente di vendere rifiuti che diventano risorsa, evitare di consumare suolo cioè di buttare materiale in discarica (pagando il gestore della discarica). E infine consente di evitare l'escavazione di materiale vergine, consumando ulteriormente il pianeta.
GreenReport - Quello che possiamo e dobbiamo dire è che non è reato costruire discariche per l'amianto, non è reato costruire impianti di trattamento dei rifiuti e non è reato riutilizzare le scorie delle acciaierie per sottofondi stradali. Quello che è reato è il fare queste cose in modo non corretto e non rispettando la legge, magari pagando o intascando tangenti al fine di far passare come corrette certe operazioni.
Andiamo nello specifico. Le discariche di amianto sono fondamentali in ogni paese civile. In Italia purtroppo dobbiamo usare il condizionale: sarebbero fondamentali, perché in realtà non ne abbiamo. L'amianto infatti se viene smaltito sottoterra seguendo le procedure corrette rimineralizza e non provoca alcun danno alle persone e all'ambiente. E' questo il modo più sostenibile per smaltire le tonnellate di eternit prodotte in tutto il ventesimo secolo. Viceversa abbandonato nei cassonetti o lasciato a sgretolare sui tetti abbandonati costituisce un rischio sanitario enorme. In Italia non essendoci discariche o moduli di discariche ad hoc per ospitare l'amianto siamo costretti a inviarlo nelle cave tedesche, con costi altissimi sia dal punto di vista economico (i tedeschi ovviamente si fanno pagare per la gestione corretta dell'amianto) che ambientale (camion in su e in giù per la penisola, a inquinare e intasare le strade).
Poi è ovvio che se la discarica in questione non è stata progettata correttamente o se sono girate tangenti o se sono stati falsificate analisi, è bene che la giustizia punisca i responsabili: ma il male non è la discarica di amianto in sé, bensì la gestione non corretta di questo strumento.
Stesso discorso per l'impianto di trattamento dei rifiuti - uno strumento, anch'esso, al servizio della corretta gestione del ciclo integrato dei rifiuti - e per le scorie delle acciaierie utilizzate come sottofondo stradale dell'autostrada BreBeMi: è infatti cosa assolutamente buona e giusta utilizzare alcune delle scorie della acciaierie come sottofondi stradali, a patto però che queste scorie siano trattate in modo corretto, rispettando i parametri stabiliti dalla legge. Riutilizzare tali rifiuti infatti è una pratica virtuosa che consente di vendere rifiuti che diventano risorsa, evitare di consumare suolo cioè di buttare materiale in discarica (pagando il gestore della discarica). E infine consente di evitare l'escavazione di materiale vergine, consumando ulteriormente il pianeta.
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È presente 1 commento
Quanti limiti nell'osservanza delle regole che pur ci sono! I governi e soprattutto le amministrazioni locali sono responsabili del mancato rispetto delle norme a causa, spesso, di clientelismi e "altro"; c'è bisogno di correttezza e trasparenza , speriamo che il nuovo governo faccia ordine laddove il precedente non è mai intervenuto. Ogni giorno si scoprono fatti nuovi che mettono in luce l'incapacità degli ex politici(che bello poter dire ex) nel gestire la "res publica".
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