venerdì, dicembre 23, 2011
“Non era mai successa una cosa del genere qui. Siamo sconvolti, non sappiamo cosa aspettarci. Di certo c’è qualcuno che vuole trasformare questo paese in un nuovo Iraq”: lo dicono alla MISNA fonti raggiunte a Damasco poche ore dopo la doppia esplosione nel quartiere centrale di Kfar Sousa che provocato – secondo gli ultimi bilanci – almeno 40 morti e oltre 50 feriti.

Agenzia Misna - “La televisione ha annunciato l’arresto di una persona sospettata di aver preso parte all’attentato contro le sedi di due servizi di sicurezza” riferiscono le medesime fonti, chiedendo di rimanere anonime per ragioni di sicurezza. Nella capitale, comunque, l’atmosfera è tesa e la comunità cristiana si prepara a passare un Natale più austero e di basso profilo. “Se anche ci fosse voglia di festeggiare, e non c’è – sottolinea l’interlocutore – le condizioni non lo consentono. La messa della mezzanotte quest’anno non si farà, per questioni di sicurezza. Una cosa inammissibile, se si tiene conto del fatto che qui, problemi tra le diverse comunità religiose, non ce n’erano mai stati. I musulmani vanno a fare visita ai vicini cristiani per augurargli buon Natale, e noi ricambiamo per Ramadan o l’Eid al Adha”.

Anche oggi, come ogni venerdì degli ultimi mesi, sono in corso in varie località del paese manifestazioni di protesta. Le emittenti siriane, tuttavia, sono concentrate sui danni causati dalla doppia deflagrazione della capitale, nel giorno in cui il primo gruppo di osservatori della Lega Araba è chiamato a monitorare la situazione nell’ambito del protocollo firmato al Cairo dal regime del presidente Bashar al Assad.

Gli inviati si sono recati subito sul posto in cui hanno avuto luogo le esplosioni, attribuite dalle autorità ai terroristi di Al Qaida.“Un atto ignobile e codardo, che colpisce la Siria in un momento difficile” è il commento della conduttrice in studio.

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