venerdì, gennaio 27, 2012
Passato e attualità fra le strisce dei maestri della graphic novel: da Art Spiegelman a Manuel Fior,da Hugo Pratt ad Andrea Pazienza

di Paola Bisconti

Il fumetto non è ne prosa né poesia, eppure è un genere letterario che stimola la discussione grazie ad una forma dinamica e veloce, nonché flessibile e aperta a qualsiasi argomento. A dimostrarlo sono i comics di successo come i famosi super-eroi nati dall’ingegno di acuti illustratori, ma anche delle vere e proprie opere d’arte ricavate dai romanzi e poi elaborate sulle strisce. Celebre e recente è la pubblicazione di “Città di vetro”, edito da Coconino Press-Fandango, e adattato a fumetti da due giovani ed esperti fumettisti, Paul Karasik e David Mazzucchelli. Entrambi sono stati interpellati dal maestro del genere, Art Spiegelman, che ha curato la prefazione, dove spiega il lavoro di riconversione del più famoso giallo di Paul Auster, autore della “Trilogia di New York”. I disegni di Karasik e Mazzucchelli mantengono l’integrità del romanzo, proponendo l’avvincente trama in un nuovo formato, attraverso i disegni che sono una vera e propria sceneggiatura, dove il protagonista Daniel Quinn si muove nella metropoli americana come se la mappa urbana fosse un labirinto di segni misteriosi.

Il libro racconta, tramite richiami letterari, la ricerca dell’identità presentata come l’investigazione metafisica più entusiasmante che l’uomo possa compiere nella propria esistenza. Il risultato è un’occasione preziosa per apprezzare la validità del fumetto intriso a romanzo e con una story board incentrata sul rapporto tra realtà e rappresentazione. Art Spiegelman non è estraneo a questo tipo di alchimie, infatti nel 1986 scrisse “Maus”, un’opera magistrale e autobiografica che narra la tragica storia del padre, reduce dei campi di concentramento. Attraverso un punto di vista più forte di qualsiasi film o documentario, Spiegelman utilizza delle immagini, originali e toccanti, per raccontare l’olocausto: il topo fugge dal gatto che rappresenta il nazista, le rane sono i francesi, i maiali sono i polacchi, i cani sono gli americani. Rileggere il fumetto e diffonderlo fra i banchi di scuola potrebbe essere un avvincente strumento di conoscenza di quello che è stato uno dei più grave periodi storici e che ora, ogni 27 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria, non è possibile non ricordare.

La graphic novel, al di là del fumetto tradizionale, rispecchia i sentimenti e le necessità soprattutto dei giovani autori e fruitori delle story board. A consacrare un nuovo artista è stato il Festival Internazionale di Angouleme, il più importante premio al mondo di fumetti, che ha proclamato Manuel Fior come vincitore dell’edizione 2011. Di origini italiane, l’illustratore vive all’estero, girovagando tra Germania, Norvegia, Francia e altre nazioni, percependo così i disagi della sua generazione. Fior li riporta sui fumetti colorati che riempiono gli scaffali delle librerie di tutto il mondo. “Cinquemila chilometri al secondo”, anch’esso edito da Coconino Press, è il titolo della sua storia di maggior successo, che richiama la sua anima da viaggiatore. In realtà Fior propone modelli sospesi tra il desiderio di fuga e la nostalgia delle proprie radici, scrive di giovani che credono in una tecnologia illudendosi che possa tenere vicini gli affetti. Le sue trame ruotano intorno ai sentimenti dell’amicizia e dell’amore ma non cerca figure eroiche. Manuel Fior sorprende anche con i colori per descrivere il mondo: il giallo e il verde per l’Italia, l’azzurro e il viola per la Norvegia, il marrone e l’arancione per l’Egitto e altro ancora, tutto da scoprire con i suoi disegni e con chi, come lui, giocava con i colori, regalando creazioni uniche.

Quando Andrea Pazienza morì, nel 1988, Vincenzo Mollica scrisse: “Paz disegnava sul cielo rubando i colori dall’arcobaleno” e fu sempre lo storico giornalista della RAI a curare la prefazione del testo “Il viaggio immaginario di Hugo Pratt”, edito da Rizzoli. Il creatore di Corto Maltese racchiude le peculiarità dei fumettisti sopra citati: Pratt è per antonomasia l’affascinante avventuriero che, dietro il personaggio di Corto Maltese, varca la soglia dell’eterea dimensione del sogno. I fumettisti sono dei marinai che navigano sulla nave del tempo, cavalcano le onde della storia, pescano i sogni e li illustrano nella griglia dei loro fumetti.

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