"Lettere di condannati a morte della Resistenza Italiana", in attesa del "Giorno della Memoria" - Odoardo Focherini
La Perfetta Letizia, nell'approssimarsi della "Giornata della Memoria", vuole rendere omaggio alle vittime dell'Olocausto, del nazionalsocialismo e del fascismo e a chi, a rischio della vita, ha protetto i perseguitati. Riprendendo l'inziativa dello scorso anno, fino al 27 gennaio, data in cui si celebra la giornata commemorativa, pubblicheremo le ultime lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana, per gentile concessione della banca dati dell'INSMLI (Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia).
Carissimi bambini come vedete questa mia lettera è proprio tutta per voi e sarà scritta in modo che dovrete indovinare la città di dove è scritta. Al mio ritorno vi sarà un premio per chi avrà indovinato.
Anzitutto però vi dico che sto benissimo in salute in questa bella città di origine romana, circondata da tanti monti ricchi di colori, di boschi, di prati. Un poco più lontano si ergono al cielo delle massicce guglie di roccia, e non molto distante un’altra catena di monti che ogni tanto prende un colore caratteristico dal quale ha preso il nome .... sto dicendovi troppo, è vero, vi siete già orientati ed avete già indovinato la città? No? E allora completo con un’ultima indicazione.
Il colore di quella montagna ha una sua leggenda che voi conoscete, che vi ho raccontato altre volte. Ed ora basta... se no il premio devo tenerlo io non vi pare? D’accordo, a condizione che la Mamma non vi aiuti, o che Olga non vada a frugare fra i libri del babbo. Dovete indovinare da soli e specialmente per i più grandi è facile... anzi facilissimo ché uno o due di loro vi furono mi pare qualche tempo fa.
Quale sarà il premio? Porterò con me un sacco grande grande pieno di .... curiosi... pieno di lo vedrete, e da quello sceglierò. È inteso che Carla, Gianna e Paola avranno il premio anche se non avranno indovinato. Saluti e baci a tutti
Lettera alla moglie, scritta il 5-09-1944, Bolzano, all’alba
Maria carissima
prima di partire per la nuova sede che mi allontanerà ancor per poco spero da te ti rinnovo il saluto di ieri sera.
Sto bene, sereno e tranquillo riprendo il cammino e in fiduciosa attesa prego e spero che l’ultima tappa sia più che breve.
Il Signore ci accompagni e ci benedica ed accettando il nuovo sacrificio più tuo che mio lo ricambi evangelicamente in tante benedizioni ed in tante grazie per tutti.
Ò avute le tue lettere del 24 e del 25 che attendevo in ansia e che ò salutate col più grande piacere. Viatico più bello non potevo ricevere.
Baciami ancora tutti i piccoli ed accetta col cuore più intensamente affettuoso tutte le più belle espressioni della gratitudine per tutto il bene che mi hai voluto e mi vuoi per tutto quello che di bene mi hai fatto per tutte le gioie che mi hai donato per la lieta corona di figli che mi hai offerto.
Di tutto il Signore terrà conto.
Dio sia con te, ti guidi, ti accompagni, ti preservi, ti benedica.
È la preghiera di ogni momento col cuore più rassegnato alla sua volontà. Fede e coraggio non mi mancano e ne chiedo ogni giorno al Signore per te che delle vicenda porti il carico più doloroso e pesante. E per te prego tanto tanto, più che per me che non abbisogno altro che di sapervi sicuri e tranquilli. - A me non pensare, non ti preoccupare che sto benissimo e non abbisogno di nulla.
Ed ora andiamo. Ma prima un caldo bacio per te e per tutti. - Rassicura Mamma e Babbo. - Nella piena fiducia in Dio ti bacio, anche per tutti i piccoli e ti abbraccio teneramente.
tuo Odo
--------------
L’11 marzo 1944, presso l’ospedale di Carpi, viene arrestato dai fascisti locali mentre cerca di organizzare la fuga di Enrico Donati, l’ultimo ebreo che riesce a salvare. Odoardo viene condotto nel carcere di S. Giovanni del Monte a Bologna il 13 marzo, dove rimane fino al 5 luglio. Di lì viene trasferito al Campo di concentramento di Fossoli. Il 4 agosto è trasportato al campo di Gries (Bolzano); da Gries viene deportato in Germania il 7 settembre, nel campo di Flossenbuerg e poi nel sottocampo di Hersbruck. Una ferita non curata ad una gamba gli procura una grave setticemia che lo porterà alla morte il 27 dicembre 1944. (leggi tutto)
Altre lettere pubblicate:
- Romolo Cani. Lettera alla moglie, scritta in data 10-02-1944, Faenza (RA)
- Armando Amprino (Armando), Dal Carcere, il 22 dicembre 1944
- Aulo Magrini. Testamento spirituale.
- Ferruccio Valobra (Capitano Rossi). Carceri Giudiziarie di Torino, 22.9.1944
- Adelio Pagliarani. Lettera alla Madre, scritta il 16-08-1944
- Don Aldo Mei. Lettera ai genitori, scritta il 04-08-1944
- Giuseppe Pelosi (Peppino). Verona 16 Marzo 1944
Carissimi bambini come vedete questa mia lettera è proprio tutta per voi e sarà scritta in modo che dovrete indovinare la città di dove è scritta. Al mio ritorno vi sarà un premio per chi avrà indovinato.
Anzitutto però vi dico che sto benissimo in salute in questa bella città di origine romana, circondata da tanti monti ricchi di colori, di boschi, di prati. Un poco più lontano si ergono al cielo delle massicce guglie di roccia, e non molto distante un’altra catena di monti che ogni tanto prende un colore caratteristico dal quale ha preso il nome .... sto dicendovi troppo, è vero, vi siete già orientati ed avete già indovinato la città? No? E allora completo con un’ultima indicazione.
Il colore di quella montagna ha una sua leggenda che voi conoscete, che vi ho raccontato altre volte. Ed ora basta... se no il premio devo tenerlo io non vi pare? D’accordo, a condizione che la Mamma non vi aiuti, o che Olga non vada a frugare fra i libri del babbo. Dovete indovinare da soli e specialmente per i più grandi è facile... anzi facilissimo ché uno o due di loro vi furono mi pare qualche tempo fa.
Quale sarà il premio? Porterò con me un sacco grande grande pieno di .... curiosi... pieno di lo vedrete, e da quello sceglierò. È inteso che Carla, Gianna e Paola avranno il premio anche se non avranno indovinato. Saluti e baci a tutti
Lettera alla moglie, scritta il 5-09-1944, Bolzano, all’alba
Maria carissima
prima di partire per la nuova sede che mi allontanerà ancor per poco spero da te ti rinnovo il saluto di ieri sera.
Sto bene, sereno e tranquillo riprendo il cammino e in fiduciosa attesa prego e spero che l’ultima tappa sia più che breve.
Il Signore ci accompagni e ci benedica ed accettando il nuovo sacrificio più tuo che mio lo ricambi evangelicamente in tante benedizioni ed in tante grazie per tutti.
Ò avute le tue lettere del 24 e del 25 che attendevo in ansia e che ò salutate col più grande piacere. Viatico più bello non potevo ricevere.
Baciami ancora tutti i piccoli ed accetta col cuore più intensamente affettuoso tutte le più belle espressioni della gratitudine per tutto il bene che mi hai voluto e mi vuoi per tutto quello che di bene mi hai fatto per tutte le gioie che mi hai donato per la lieta corona di figli che mi hai offerto.
Di tutto il Signore terrà conto.
Dio sia con te, ti guidi, ti accompagni, ti preservi, ti benedica.
È la preghiera di ogni momento col cuore più rassegnato alla sua volontà. Fede e coraggio non mi mancano e ne chiedo ogni giorno al Signore per te che delle vicenda porti il carico più doloroso e pesante. E per te prego tanto tanto, più che per me che non abbisogno altro che di sapervi sicuri e tranquilli. - A me non pensare, non ti preoccupare che sto benissimo e non abbisogno di nulla.
Ed ora andiamo. Ma prima un caldo bacio per te e per tutti. - Rassicura Mamma e Babbo. - Nella piena fiducia in Dio ti bacio, anche per tutti i piccoli e ti abbraccio teneramente.
tuo Odo
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L’11 marzo 1944, presso l’ospedale di Carpi, viene arrestato dai fascisti locali mentre cerca di organizzare la fuga di Enrico Donati, l’ultimo ebreo che riesce a salvare. Odoardo viene condotto nel carcere di S. Giovanni del Monte a Bologna il 13 marzo, dove rimane fino al 5 luglio. Di lì viene trasferito al Campo di concentramento di Fossoli. Il 4 agosto è trasportato al campo di Gries (Bolzano); da Gries viene deportato in Germania il 7 settembre, nel campo di Flossenbuerg e poi nel sottocampo di Hersbruck. Una ferita non curata ad una gamba gli procura una grave setticemia che lo porterà alla morte il 27 dicembre 1944. (leggi tutto)
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Altre lettere pubblicate:
- Romolo Cani. Lettera alla moglie, scritta in data 10-02-1944, Faenza (RA)
- Armando Amprino (Armando), Dal Carcere, il 22 dicembre 1944
- Aulo Magrini. Testamento spirituale.
- Ferruccio Valobra (Capitano Rossi). Carceri Giudiziarie di Torino, 22.9.1944
- Adelio Pagliarani. Lettera alla Madre, scritta il 16-08-1944
- Don Aldo Mei. Lettera ai genitori, scritta il 04-08-1944
- Giuseppe Pelosi (Peppino). Verona 16 Marzo 1944
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