"Lettere di condannati a morte della Resistenza Italiana", in attesa del "Giorno della Memoria" - Aulo Magrini
La Perfetta Letizia, nella "Giornata della Memoria", vuole rendere omaggio alle vittime dell'Olocausto, del nazionalsocialismo e del fascismo e a chi, a rischio della vita, ha protetto i perseguitati. Oggi 27 gennaio, data in cui si celebra la giornata commemorativa, pubblichiamo le ultime lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana, per gentile concessione della banca dati dell'INSMLI (Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia).
Margherita cara,
altre volte avevo divisato di consegnare ad uno scritto un pensiero ed una parola per te nel caso dovessi, per qualunque circostanza, scomparire. La situazione attuale mi consiglia di farlo oggi. A te solo, solo a te posso rivolgermi. So del tuo affetto per me: posso dirti di ricambiarlo in pieno con un senso di riconoscenza, di stima, di rispetto, quale tu meriti. Vorrai perdonare qualche mio torto: sei troppo intelligente per non comprendere e per non indulgere.
So e sento che, pur nello strazio anche mio nel lasciarvi, saprai comprendere che ci sono delle leggi e dei doveri, come uomini e cittadini, di fronte ai quali tutto deve passare in second’ordine - interessi ed affetti, sentimenti ed impulsi.
Ho creduto e credo fermamente in una società migliore e in un migliore prossimo avvenire in questa povera umanità.
Non credo possibile, ne posso in questo momento, rifuggire dalle responsabilità e dai doveri che me ne derivano.
Non è questa che la ferma e calma decisione che chiunque, nelle sue pur modeste condizioni, voglia considerarsi degno del nome di uomo, deve prendere per sé e soprattutto per i propri figli.
Ho per tradizione famigliare - lo sai - quella di pagare di persona. Non voglio essere io a romperla. Tengo a lasciare più che mai alto e puro questo punto d’onore ai figli: ed a loro quest’eredità non può venire per via più pura e degna della loro mamma. Tu li saprai allevare nel culto del bene e del vero, senza debolezze, assolutamente, ma con altrettanto senso di umanità.
Ho un solo rimorso: quello di non potervi, con il mio immenso affetto, lasciare anche una situazione materiale che tolga ogni preoccupazione a te ed ai miei piccoli. Spero non me ne farete un torto: anzi ne sono convinto.
Addio, Margherita mia, a te ed ai cari piccoli, ai nostri figli, in cui troverai sempre conforto e ragione di vita, di lotta, di sacrificio. E credimi, sentimi vicino a te, a voi tutti sempre, con il mio affetto più puro ed intenso.
Vi abbraccia il vostro
Aulo
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Il 16 luglio 1944 il suo reparto tende un’imboscata ad una autocolonna tedesca, nei pressi del ponte sul But, a Noiaris (nel comune di Sutrio, Udine). Durante lo scontro a fuoco, per consentire ai suoi compagni di ripiegare, Magrini affronta da solo numerosi tedeschi, da cui viene colpito a morte. Dopo la liberazione, gli è stata concessa la medaglia d’argento al valore alla memoria. (leggi tutto)
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Aulo Magrini (Arturo)
testamento spirituale
testamento spirituale
Margherita cara,
altre volte avevo divisato di consegnare ad uno scritto un pensiero ed una parola per te nel caso dovessi, per qualunque circostanza, scomparire. La situazione attuale mi consiglia di farlo oggi. A te solo, solo a te posso rivolgermi. So del tuo affetto per me: posso dirti di ricambiarlo in pieno con un senso di riconoscenza, di stima, di rispetto, quale tu meriti. Vorrai perdonare qualche mio torto: sei troppo intelligente per non comprendere e per non indulgere.
So e sento che, pur nello strazio anche mio nel lasciarvi, saprai comprendere che ci sono delle leggi e dei doveri, come uomini e cittadini, di fronte ai quali tutto deve passare in second’ordine - interessi ed affetti, sentimenti ed impulsi.
Ho creduto e credo fermamente in una società migliore e in un migliore prossimo avvenire in questa povera umanità.
Non credo possibile, ne posso in questo momento, rifuggire dalle responsabilità e dai doveri che me ne derivano.
Non è questa che la ferma e calma decisione che chiunque, nelle sue pur modeste condizioni, voglia considerarsi degno del nome di uomo, deve prendere per sé e soprattutto per i propri figli.
Ho per tradizione famigliare - lo sai - quella di pagare di persona. Non voglio essere io a romperla. Tengo a lasciare più che mai alto e puro questo punto d’onore ai figli: ed a loro quest’eredità non può venire per via più pura e degna della loro mamma. Tu li saprai allevare nel culto del bene e del vero, senza debolezze, assolutamente, ma con altrettanto senso di umanità.
Ho un solo rimorso: quello di non potervi, con il mio immenso affetto, lasciare anche una situazione materiale che tolga ogni preoccupazione a te ed ai miei piccoli. Spero non me ne farete un torto: anzi ne sono convinto.
Addio, Margherita mia, a te ed ai cari piccoli, ai nostri figli, in cui troverai sempre conforto e ragione di vita, di lotta, di sacrificio. E credimi, sentimi vicino a te, a voi tutti sempre, con il mio affetto più puro ed intenso.
Vi abbraccia il vostro
Aulo
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Il 16 luglio 1944 il suo reparto tende un’imboscata ad una autocolonna tedesca, nei pressi del ponte sul But, a Noiaris (nel comune di Sutrio, Udine). Durante lo scontro a fuoco, per consentire ai suoi compagni di ripiegare, Magrini affronta da solo numerosi tedeschi, da cui viene colpito a morte. Dopo la liberazione, gli è stata concessa la medaglia d’argento al valore alla memoria. (leggi tutto)
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Altre lettere pubblicate:
- Romolo Cani. Lettera alla Moglie, scritta in data 10-02-1944, Faenza (RA)
- Odoardo Focherini. Lettera a figli, scritta il 15 Agosto 1944
- Armando Amprino (Armando). Dal Carcere, il 22 dicembre 1944
- Ferruccio Valobra (Capitano Rossi). Carceri Giudiziarie di Torino, 22.9.1944
- Adelio Pagliarani. Lettera alla Madre, scritta il 16-08-1944
- Don Aldo Mei. Lettera ai genitori, scritta il 04-08-1944
- Giuseppe Pelosi (Peppino). Verona 16 Marzo 1944
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