domenica, gennaio 01, 2012
L’Iran potrebbe riprendere i colloqui con la comunità internazionale sul suo controverso programma nucleare. La notizia, diffusa stamattina da Teheran, ha incontrato un cauto ottimismo da parte dell’Unione Europea. Intanto, sembra diminuire la tensione tra Iran e Stati Uniti nello Stretto di Hormuz che la Repubblica islamica minaccia di chiudere.

Radio Vaticana - A riportare la calma, il rinvio dei test missilistici iraniani nell’ambito delle esercitazioni militari in corso nella zona del Golfo, in programma inizialmente per oggi. In mattinata, i vertici della Marina militare di Teheran hanno fatto sapere, sebbene non ufficialmente, che se ne riparlerà nei prossimi giorni, smentendo peraltro notizie di lanci già effettuati riportati da organi di stampa. Quel che è certo è che la mossa – dopo la minaccia di chiudere lo Stretto, e quindi il passaggio di petrolio verso il resto del mondo – ha creato nuove preoccupazioni in seno alla comunità internazionale e soprattutto sul fronte americano. Oggi, inoltre, la Repubblica islamica sembra voler giocare un’altra carta dicendosi pronta a riprendere il dialogo con l’Occidente sul suo programma nucleare. Presto, secondo l’ambasciatore iraniano in Germania, il capo negoziatore di Teheran invierà una lettera all’alto rappresentante per la politica estera dell'Unione Europea, Ashton, per manifestare proprio l’intenzione di riprendere i colloqui. Via libera da parte di Bruxelles a patto, però, che l’Iran non ponga precondizioni. In una nota, la diplomazia europea afferma di guardare con favore a discussioni significative su misure capaci di creare fiducia reciproca. Tuttavia, in sintonia con gli Stati Uniti, si procede su un doppio binario. Infatti, resta aperta la strada delle nuove sanzioni economiche, che potrebbero arrivare già a fine gennaio, prendendo di mira soprattutto le esportazioni di petrolio iraniano.

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