Continuano le violenze nel nord della Nigeria contro le minoranze cristiane. A due giorni dall’assalto alla città di Kano da parte della setta islamica Boko Haram, dieci persone sono state uccise nella notte nello Stato settentrionale di Bauchi.
Radio Vaticana - Si tratta di otto civili e due militari, secondo alcuni testimoni tutti cristiani, colpiti durante la rapina ad una banca, mentre all’alba sono state attaccate anche due chiese, una cattolica e una evangelica. Un bilancio che aggrava quello dei 178 morti finora accertati nel raid di venerdì notte nella città di Kano, metropoli di oltre dieci milioni di abitanti, finora risparmiata dagli scontri. “Gli assalitori indossavano uniformi simili a quelle della polizia, traendo in inganno i civili, che si sono diretti verso i terroristi che li hanno uccisi senza pietà”, ha dichiarato mons. Niyiring, vescovo di Kano. “Troppo a lungo non si è lavorato per la pace”, ha aggiunto il presule all’agenzia Misna, ed ora Boko Haram è in grado di reclutare tanti giovani senza lavoro e prospettive, facile preda di gruppi ideologizzati che promettono cambiamenti radicali”. Intanto nella città è giunto il presidente nigeriano Goodluck Jonathan, accusato di aver sottovalutato l’emergenza nella città, esclusa dalle misure di sicurezza del 31 dicembre scorso.“Li troveremo e li processeremo”, ha affermato il presidente, anche se tutta la comunità internazionale chiede misure più efficaci per fermare Boko Haram ed evitare la guerra civile. La responsabile della politica estera europea, Catherine Ashton, ha offerto aiuto al governo nigeriano per “superare la minaccia alla democrazia del Paese, mentre il Segretario dell’Onu Ban Ki-moon, ha auspicato “inchieste rapide e immediate”. (A cura di Michele Raviart) ascota
Radio Vaticana - Si tratta di otto civili e due militari, secondo alcuni testimoni tutti cristiani, colpiti durante la rapina ad una banca, mentre all’alba sono state attaccate anche due chiese, una cattolica e una evangelica. Un bilancio che aggrava quello dei 178 morti finora accertati nel raid di venerdì notte nella città di Kano, metropoli di oltre dieci milioni di abitanti, finora risparmiata dagli scontri. “Gli assalitori indossavano uniformi simili a quelle della polizia, traendo in inganno i civili, che si sono diretti verso i terroristi che li hanno uccisi senza pietà”, ha dichiarato mons. Niyiring, vescovo di Kano. “Troppo a lungo non si è lavorato per la pace”, ha aggiunto il presule all’agenzia Misna, ed ora Boko Haram è in grado di reclutare tanti giovani senza lavoro e prospettive, facile preda di gruppi ideologizzati che promettono cambiamenti radicali”. Intanto nella città è giunto il presidente nigeriano Goodluck Jonathan, accusato di aver sottovalutato l’emergenza nella città, esclusa dalle misure di sicurezza del 31 dicembre scorso.“Li troveremo e li processeremo”, ha affermato il presidente, anche se tutta la comunità internazionale chiede misure più efficaci per fermare Boko Haram ed evitare la guerra civile. La responsabile della politica estera europea, Catherine Ashton, ha offerto aiuto al governo nigeriano per “superare la minaccia alla democrazia del Paese, mentre il Segretario dell’Onu Ban Ki-moon, ha auspicato “inchieste rapide e immediate”. (A cura di Michele Raviart) ascota
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