Il Motor Show di Bruxelles è stato invaso dagli orsi polari. I nostri attivisti - travesti da orsi - hanno protestato per difendere l'Artico dalle minacce delle inquinanti auto Volkswagen. Alcuni si sono calati dal soffitto dell'edificio, rimanendo sospesi sopra il pubblico, mentre altri si sono rinchiusi nella Volkswagen UP, l’ultima super inquinante creazione.
GreenPeace - Questo è un altro episodio della nostra campagna contro Volkswagen, la più grande azienda automobilistica del mondo. Il colosso tedesco continua a produrre veicoli che inquinano e a esercitare un'intensa attività di lobbying che mira ad affossare una nuova normativa europea per l'efficienza dei veicoli. Le pressioni di Volkswagen sui legislatori europei potrebbero rappresentare un freno al crescente mercato delle auto "verdi" e un laccio per i consumatori, costretti a fare il pieno dei derivati del petrolio, una fonte sporca e dannosa. Il protrarsi di questa dipendenza incoraggerà le attività di estrazione in acque profonde, tanto nell'Artico quanto in altri mari, come il Mediterraneo, ecosistemi fragilissimi dove un incidente con perdita di greggio avrebbe effetti devastanti e senza controllo.
Veicoli più efficienti rappresenterebbero un bene per l'economia, per i consumatori e per la salute del pianeta. E infatti nel corso di quest'anno verrà messa a punto una normativa europea per ridurre le emissioni di CO2 a una media di 95 grammi per chilometro al 2020. Volkswagen è a capo della lobby che si oppone a questi target.
Secondo Greenpeace le aziende automobilistiche dovrebbero sviluppare flotte con emissioni medie non superiori agli 80 grammi di CO2 per chilometro al 2020; un ulteriore target di riduzione, a 60 grammi per il 2025, dovrebbe essere fissato quest'anno con la revisione della legislazione europea sull'efficienza dei veicoli.
GreenPeace - Questo è un altro episodio della nostra campagna contro Volkswagen, la più grande azienda automobilistica del mondo. Il colosso tedesco continua a produrre veicoli che inquinano e a esercitare un'intensa attività di lobbying che mira ad affossare una nuova normativa europea per l'efficienza dei veicoli. Le pressioni di Volkswagen sui legislatori europei potrebbero rappresentare un freno al crescente mercato delle auto "verdi" e un laccio per i consumatori, costretti a fare il pieno dei derivati del petrolio, una fonte sporca e dannosa. Il protrarsi di questa dipendenza incoraggerà le attività di estrazione in acque profonde, tanto nell'Artico quanto in altri mari, come il Mediterraneo, ecosistemi fragilissimi dove un incidente con perdita di greggio avrebbe effetti devastanti e senza controllo.
Veicoli più efficienti rappresenterebbero un bene per l'economia, per i consumatori e per la salute del pianeta. E infatti nel corso di quest'anno verrà messa a punto una normativa europea per ridurre le emissioni di CO2 a una media di 95 grammi per chilometro al 2020. Volkswagen è a capo della lobby che si oppone a questi target.
Secondo Greenpeace le aziende automobilistiche dovrebbero sviluppare flotte con emissioni medie non superiori agli 80 grammi di CO2 per chilometro al 2020; un ulteriore target di riduzione, a 60 grammi per il 2025, dovrebbe essere fissato quest'anno con la revisione della legislazione europea sull'efficienza dei veicoli.
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