Un agenzia matrimoniale indiana lancia “Angry Brides”, dove una donna lancia oggetti contro futuri sposi che chiedono una dote troppo alta. In Bangladesh almeno 325 donne torturate e uccise da mariti o loro familiari solo nel 2011. In India più di 8mila casi nel 2010.
AsiaNews - Almeno 325 donne torturate e uccise per ragioni legate alla dote, solo nel 2011. Lo conferma un’indagine congiunta di Ain-O-Salish Kendro (Ask), Bangladesh Mahila Parishad e Odhikar. Le tre ong specificano però che si tratta solo di dati parziali, tenendo conto dei molti casi non segnalati o fatti passare per suicidio. Spose picchiate e bruciate vive da mariti (o loro parenti), insoddisfatti per una dote troppo esigua o del tutto assente. In alternativa, strangolate, poi legate con una corda e impiccate a un palo, a simulare un suicidio (v. 05/04/2011, “Bangladesh: quando la sposa viene bruciata a causa della dote”). Una pratica proibita dalla legge, ma radicata nella cultura bengalese e in costante aumento: secondo l’indagine, nel 2011 erano 198 i dati certi.
Gli omicidi per dote sono molto diffusi anche in altri Paesi dell’Asia del sud. Secondo il National Crime Records Bureau dell’India, nel 2010 il Paese ha avuto 8.391 casi di morti per dote e almeno 90mila casi di torture e abusi da parte di mariti e loro familiari. Per sensibilizzare la popolazione nella lotta contro questa pratica, l’agenzia matrimoniale Shaadi.com ha lanciato su Facebook Angry Brides (Spose arrabbiate), un gioco online sul modello del più famoso Angry Birds di Google.
Nel gioco, tre potenziali mariti – un medico, un poliziotto e un ingegnere – avvicinano una donna, ciascuno chiedendo una dote molto alta. La sposa ha otto braccia e lancia contro i tre uomini oggetti di vario tipo (scarpe col tacco, una padella, un manico di scopa, pentole e ortaggi).
In Bangladesh l’attuale sistema della dote, ovvero la pratica secondo cui la famiglia della sposa deve dare una somma al futuro marito, risale a circa cinquant’anni fa.
AsiaNews - Almeno 325 donne torturate e uccise per ragioni legate alla dote, solo nel 2011. Lo conferma un’indagine congiunta di Ain-O-Salish Kendro (Ask), Bangladesh Mahila Parishad e Odhikar. Le tre ong specificano però che si tratta solo di dati parziali, tenendo conto dei molti casi non segnalati o fatti passare per suicidio. Spose picchiate e bruciate vive da mariti (o loro parenti), insoddisfatti per una dote troppo esigua o del tutto assente. In alternativa, strangolate, poi legate con una corda e impiccate a un palo, a simulare un suicidio (v. 05/04/2011, “Bangladesh: quando la sposa viene bruciata a causa della dote”). Una pratica proibita dalla legge, ma radicata nella cultura bengalese e in costante aumento: secondo l’indagine, nel 2011 erano 198 i dati certi.
Gli omicidi per dote sono molto diffusi anche in altri Paesi dell’Asia del sud. Secondo il National Crime Records Bureau dell’India, nel 2010 il Paese ha avuto 8.391 casi di morti per dote e almeno 90mila casi di torture e abusi da parte di mariti e loro familiari. Per sensibilizzare la popolazione nella lotta contro questa pratica, l’agenzia matrimoniale Shaadi.com ha lanciato su Facebook Angry Brides (Spose arrabbiate), un gioco online sul modello del più famoso Angry Birds di Google.
Nel gioco, tre potenziali mariti – un medico, un poliziotto e un ingegnere – avvicinano una donna, ciascuno chiedendo una dote molto alta. La sposa ha otto braccia e lancia contro i tre uomini oggetti di vario tipo (scarpe col tacco, una padella, un manico di scopa, pentole e ortaggi).
In Bangladesh l’attuale sistema della dote, ovvero la pratica secondo cui la famiglia della sposa deve dare una somma al futuro marito, risale a circa cinquant’anni fa.
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