“Promuovere un’idea nuova della terza età”. E’ con questo spirito che la Comunità Europea ha indetto il 2012 come Anno dell’invecchiamento attivo e della solidarietà intergenerazionale
Radio Vaticana - Sul significato di questa iniziativa, Lev Sordi ha intervistato Michele Mangano, presidente dell’Auser, associazione di volontariato e di promozione sociale delle persone anziane:
R. – Promuovere un’idea diversa e positiva della terza età perché si ha un’idea sbagliata, ci sono troppi luoghi comuni attorno alla persona anziana, considerata ancora un peso per la società, un soggetto da assistere, quando invece l’invecchiamento attivo della popolazione è un successo della società e una grande opportunità per le comunità.
D. – Che cosa è l’invecchiamento attivo?
R. – E’ una pratica che parte dagli stili di vita, dalla prevenzione e che approda poi, dopo la fase lavorativa, alla possibilità di progettare un nuovo futuro, di continuare a essere utili nella comunità in cui si vive, di sentirsi parte attiva di quella comunità.
D. – Cosa si intende per solidarietà intergenerazionale?
R. – Normalmente era legata all’idea che chi lavorava pagava le pensioni per le persone anziane che andavano in pensione. Oggi la situazione è profondamente cambiata. Noi riteniamo che il rapporto intergenerazionale debba essere costruito non solo sulla solidarietà ma anche sulle reciproche opportunità. Costruire economia sociale e costruire attività nelle comunità, volontariato civico, ecc… significa offrire opportunità anche ai giovani. La nuova idea deve essere appunto quella di costruire un rapporto intergenerazionale fondato sulla solidarietà e sulle reciproche opportunità per i giovani e per gli anziani.
D. – Ci parli della figura dell’anziano in Italia: quali sono le attività che svolge in prevalenza?
R. – Le attività che svolgono le persone anziane sono molteplici non solo all’interno del nucleo famigliare. L’altro aspetto importante è l’impegno esterno alla famiglia, cioè, il volontariato diretto alla persona attraverso, per esempio, l’assistenza alle persone che vivono da sole e che non possono deambulare, portare la spesa a casa, i farmaci, accompagnarli alle visite mediche… E c’è un altro aspetto, forse meno conosciuto, che è l’impegno civico che le persone anziane svolgono nelle comunità per valorizzare i beni comuni: la presenza nei musei, nelle biblioteche, nei giardini… Senza questa presenza e questo volontariato civico molte attività non potrebbero essere svolte.
D. – Quali sono gli obiettivi di Auser per il 2012?
R. – L’obiettivo fondamentale è proprio quello di essere presenti e partecipi in questo appuntamento che è l’Anno europeo sull’invecchiamento attivo e per un nuovo patto intergenerazionale. Vorremmo costruire insieme alle altre associazioni di volontariato e di promozione sociale una vera e propria piattaforma da portare a livello nazionale ed europeo per sconfiggere l’idea di un anziano “peso” per la società e proporre un’idea diversa e positiva della terza età e, nello stesso tempo, un credito sociale da riconoscere alle persone anziane che svolgono un impegno civico nella loro comunità.
Radio Vaticana - Sul significato di questa iniziativa, Lev Sordi ha intervistato Michele Mangano, presidente dell’Auser, associazione di volontariato e di promozione sociale delle persone anziane:
R. – Promuovere un’idea diversa e positiva della terza età perché si ha un’idea sbagliata, ci sono troppi luoghi comuni attorno alla persona anziana, considerata ancora un peso per la società, un soggetto da assistere, quando invece l’invecchiamento attivo della popolazione è un successo della società e una grande opportunità per le comunità.
D. – Che cosa è l’invecchiamento attivo?
R. – E’ una pratica che parte dagli stili di vita, dalla prevenzione e che approda poi, dopo la fase lavorativa, alla possibilità di progettare un nuovo futuro, di continuare a essere utili nella comunità in cui si vive, di sentirsi parte attiva di quella comunità.
D. – Cosa si intende per solidarietà intergenerazionale?
R. – Normalmente era legata all’idea che chi lavorava pagava le pensioni per le persone anziane che andavano in pensione. Oggi la situazione è profondamente cambiata. Noi riteniamo che il rapporto intergenerazionale debba essere costruito non solo sulla solidarietà ma anche sulle reciproche opportunità. Costruire economia sociale e costruire attività nelle comunità, volontariato civico, ecc… significa offrire opportunità anche ai giovani. La nuova idea deve essere appunto quella di costruire un rapporto intergenerazionale fondato sulla solidarietà e sulle reciproche opportunità per i giovani e per gli anziani.
D. – Ci parli della figura dell’anziano in Italia: quali sono le attività che svolge in prevalenza?
R. – Le attività che svolgono le persone anziane sono molteplici non solo all’interno del nucleo famigliare. L’altro aspetto importante è l’impegno esterno alla famiglia, cioè, il volontariato diretto alla persona attraverso, per esempio, l’assistenza alle persone che vivono da sole e che non possono deambulare, portare la spesa a casa, i farmaci, accompagnarli alle visite mediche… E c’è un altro aspetto, forse meno conosciuto, che è l’impegno civico che le persone anziane svolgono nelle comunità per valorizzare i beni comuni: la presenza nei musei, nelle biblioteche, nei giardini… Senza questa presenza e questo volontariato civico molte attività non potrebbero essere svolte.
D. – Quali sono gli obiettivi di Auser per il 2012?
R. – L’obiettivo fondamentale è proprio quello di essere presenti e partecipi in questo appuntamento che è l’Anno europeo sull’invecchiamento attivo e per un nuovo patto intergenerazionale. Vorremmo costruire insieme alle altre associazioni di volontariato e di promozione sociale una vera e propria piattaforma da portare a livello nazionale ed europeo per sconfiggere l’idea di un anziano “peso” per la società e proporre un’idea diversa e positiva della terza età e, nello stesso tempo, un credito sociale da riconoscere alle persone anziane che svolgono un impegno civico nella loro comunità.
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