“La Chiesa non può far finta di nulla, la testimonianza è un dovere” dice alla MISNA padre Piergiorgio Gamba, un missionario monfortano accusato dalla stampa governativa di cercare il “sostegno” del Vaticano per rovesciare il presidente Bingu wa Mutharika.
Misna - Il primo avvertimento era arrivato venerdì con il titolo in prima pagina di “The Eye Witness”, un quotidiano di Lilongwe proprietà del vice-ministro degli Esteri Kondwani Nankhumwa. Secondo le “fonti anonime” del giornale, padre Gamba avrebbe incontrato esponenti della “società civile” con l’obiettivo di organizzare manifestazioni di piazza preludio a un referendum contro il partito di governo e a elezioni politiche anticipate. A sostegno della sua ricostruzione, “The Eye Witness” trasformava una “newsletter” firmata dal missionario in un documento riservato destinato alla segreteria di Stato vaticana.
Le pressioni sono proseguite la sera stessa di venerdì, durante un incontro tra due ministri cattolici del governo e due vescovi, entrambi monfortani, che avevano appena finito di partecipare a una riunione della Conferenza episcopale del Malawi. “Durante il colloquio – racconta padre Gamba – a monsignor Alessandro Pagani e a monsignor Thomas Msusa è stato chiesto perché scrivessero o facessero scrivere cose tanto negative sul Malawi e su Mutharika, un presidente cattolico”.
L’articolo di “The Eye Witness” e l’incontro con i vescovi è avvenuto a pochi giorni dalla pubblicazione, prevista nelle prossime ore, di un documento della Commissione giustizia e pace della Conferenza episcopale. Con il testo la Chiesa dovrebbe tornare a esprimere preoccupazione sia per le difficoltà economiche che per le restrizioni della libertà che stanno mettendo a dura prova il Malawi. Il tutto a poche settimane dal ventesimo anniversario di un messaggio dei vescovi che fece storia, quello della denuncia della dittatura di Kamuzu Banda e dell’affermazione di un nuovo impegno della Chiesa nella società.
Alla MISNA padre Gamba assicura che la sua testimonianza, anzitutti attraverso l’emittente televisiva “Luntha Tv”, sarà d’ora in avanti “ancora più forte e motivata”. A Lilongwe e Blantyre, sottolinea il missionario, tutti ricordano la repressione dei cortei di protesta contro il carovita che a luglio ha fatto una ventina di vittime. Alle stazioni di servizio manca il carburante, da un giorno all’altro si aspetta una nuova svalutazione del kwacha e nella classifica di Reporter senza frontiere il Malawi perde 67 posti in un anno. “I vescovi – dice padre Gamba – sanno che la rabbia della gente sta crescendo e che bisogna dare risposte”.
[VG]
Misna - Il primo avvertimento era arrivato venerdì con il titolo in prima pagina di “The Eye Witness”, un quotidiano di Lilongwe proprietà del vice-ministro degli Esteri Kondwani Nankhumwa. Secondo le “fonti anonime” del giornale, padre Gamba avrebbe incontrato esponenti della “società civile” con l’obiettivo di organizzare manifestazioni di piazza preludio a un referendum contro il partito di governo e a elezioni politiche anticipate. A sostegno della sua ricostruzione, “The Eye Witness” trasformava una “newsletter” firmata dal missionario in un documento riservato destinato alla segreteria di Stato vaticana.
Le pressioni sono proseguite la sera stessa di venerdì, durante un incontro tra due ministri cattolici del governo e due vescovi, entrambi monfortani, che avevano appena finito di partecipare a una riunione della Conferenza episcopale del Malawi. “Durante il colloquio – racconta padre Gamba – a monsignor Alessandro Pagani e a monsignor Thomas Msusa è stato chiesto perché scrivessero o facessero scrivere cose tanto negative sul Malawi e su Mutharika, un presidente cattolico”.
L’articolo di “The Eye Witness” e l’incontro con i vescovi è avvenuto a pochi giorni dalla pubblicazione, prevista nelle prossime ore, di un documento della Commissione giustizia e pace della Conferenza episcopale. Con il testo la Chiesa dovrebbe tornare a esprimere preoccupazione sia per le difficoltà economiche che per le restrizioni della libertà che stanno mettendo a dura prova il Malawi. Il tutto a poche settimane dal ventesimo anniversario di un messaggio dei vescovi che fece storia, quello della denuncia della dittatura di Kamuzu Banda e dell’affermazione di un nuovo impegno della Chiesa nella società.
Alla MISNA padre Gamba assicura che la sua testimonianza, anzitutti attraverso l’emittente televisiva “Luntha Tv”, sarà d’ora in avanti “ancora più forte e motivata”. A Lilongwe e Blantyre, sottolinea il missionario, tutti ricordano la repressione dei cortei di protesta contro il carovita che a luglio ha fatto una ventina di vittime. Alle stazioni di servizio manca il carburante, da un giorno all’altro si aspetta una nuova svalutazione del kwacha e nella classifica di Reporter senza frontiere il Malawi perde 67 posti in un anno. “I vescovi – dice padre Gamba – sanno che la rabbia della gente sta crescendo e che bisogna dare risposte”.
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