Un’amnistia generale per tutti coloro che hanno partecipato alle iniziative contro il regime ma non si sono macchiati di fatti di sangue è stata decisa ieri dal presidente siriano Bashar Al Assad. A renderlo noto è stata l’agenzia di stampa ufficiale Sana senza specificare quanti detenuti potranno beneficiare della misura.
Agenzia Misna - Il decreto firmato da Assad, scrive la stessa Sana, riguarda anche “quanti abbiano attentato all’unità del paese, chi ha aderito ad associazioni clandestine, chi ha violato la legge sul diritto a manifestare, chi è stato trovato in possesso di armi, chi ha disertato”. La misura è coincisa con un ennesima giornata di proteste e scontri. Secondo i Comitati di coordinamento locale dell’opposizione, almeno 32 persone sono state uccise ieri dalle forze di sicurezza: i centri maggiormente colpiti sono stati Idlib e Homs, vittime si sono avute anche a Hama, Daraa, Damasco e Amouda.
La stessa fonte riferisce poi che nella notte tra ieri e oggi le forze di sicurezza hanno fatto irruzione nei dormitori per gli studenti dell’università di Aleppo: 13 studenti sono stati feriti, non è chiaro se siano stati effettuati arresti.
Prosegue intanto fra crescenti critiche la missione degli osservatori della Lega Araba che stanno tentando di monitorare la situazione sul campo. A considerarla insufficiente è stato tra gli altri l’emiro del Qatar, Sheikh Hamad bin Khalifa Al Thani, che in un’intervista rilasciata nel fine settimana a una rete televisiva statunitense ha sostenuto la necessità di un intervento militare esterno.
Agenzia Misna - Il decreto firmato da Assad, scrive la stessa Sana, riguarda anche “quanti abbiano attentato all’unità del paese, chi ha aderito ad associazioni clandestine, chi ha violato la legge sul diritto a manifestare, chi è stato trovato in possesso di armi, chi ha disertato”. La misura è coincisa con un ennesima giornata di proteste e scontri. Secondo i Comitati di coordinamento locale dell’opposizione, almeno 32 persone sono state uccise ieri dalle forze di sicurezza: i centri maggiormente colpiti sono stati Idlib e Homs, vittime si sono avute anche a Hama, Daraa, Damasco e Amouda.
La stessa fonte riferisce poi che nella notte tra ieri e oggi le forze di sicurezza hanno fatto irruzione nei dormitori per gli studenti dell’università di Aleppo: 13 studenti sono stati feriti, non è chiaro se siano stati effettuati arresti.
Prosegue intanto fra crescenti critiche la missione degli osservatori della Lega Araba che stanno tentando di monitorare la situazione sul campo. A considerarla insufficiente è stato tra gli altri l’emiro del Qatar, Sheikh Hamad bin Khalifa Al Thani, che in un’intervista rilasciata nel fine settimana a una rete televisiva statunitense ha sostenuto la necessità di un intervento militare esterno.
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