Ecco il nostro consueto appuntamento col teatrino della politica e della società italiana
di Silvio Foini
E no cara mamma Rai, questa volta noi “non ci stiamo!”. Ti attacchi a chi con il pc ci lavora? Non sai che è ancora un miracolo se ti paghiamo il canone? Che pretendi dopo che il tuo non è più un servizio pubblico tout court?! Non vedi quanta informazione circola nell’etere? L’etere non è solo tua ma di tutti, non hai più esclusive di sorta: telegiornali ovunque, spettacoli ovunque e di ottima fattura, pubblicità come la tua. Se vuoi possiamo seguitare e riempir la pagina. Chi già paga un “iniquo” canone, e poi vede i propri soldini andar dove e come vanno, quantomeno si irrita. Ce lo consenti o non sei d’accordo? Guarda il Festival di Sanremo e trai da te le conclusioni. Pare che Celentano abbia solo recitato la parte che gli han dato e che i contestatori siano stati pagati... Morandi stesso lo ha detto!
Ancora: chi lavora col pc, prendi il mio piccolo caso se vuoi, non si mette a guardare la tv! Il sottoscritto col pc scrive i propri articoli per questo giornale e scrive i propri libri, quindi la tv la guarda, quando la guarda, seduto comodamente su un divano. Via che lo sapete anche voi! Però ci provate lo stesso. Vi state attirando le ire di troppa gente ultimamente e sapete che esiste un vecchio adagio che recita: “Chi troppo vuole, nulla stringe…”. Occhio al Senatur: starà già meditando e resuscitando un’altra campagna a favore dell’abolizione del canone. Ve le tirate addosso da soli!
E che fine ha fatto la tanta sbandierata informatizzazione del paese? Guarda che la predicano e la auspicano da due governi o magari nemmeno te ne sei accorta. Vuoi ancora soldi?
Ha spiegato in una nota Bruno Murgia, deputato del Pd: “Pretendere denari da chi paga regolarmente il canone per le proprie abitazioni non è tollerabile. Senza contare che la pressione fiscale ha già superato il livello di guardia”. Sulla stessa linea Giancarlo Sangalli, senatore Pd: “Si sta veramente esagerando. Presenterò un'interrogazione al presidente Monti nella sua qualità di ministro dell'Economia: in un momento di così grave difficoltà per numerose imprese, l'imposizione dell'ennesima tassa è del tutto fuori luogo”. “Se la Rai pensa di fare cassa con le aziende e i lavoratori autonomi possessori di pc si sbaglia di grosso - gli fa eco il presidente dei senatori dell'Italia dei Valori, Felice Belisario - È probabile che le aziende non acquistino pc o Iphone per vedere Sanremo in live streaming. Più probabile che questi siano oggi strumenti indispensabili di lavoro. Inviare il bollettino per il pagamento del canone al popolo delle partite Iva, inoltre, è una beffa che si aggiunge al danno di quei tantissimi che sono stati costretti ad aprire una posizione invece di essere assunti. Il canone va pagato e va combattuta l'evasione, ma basta con balzelli e stravaganze”.
Il parere dei ‘Consumatori’ non si è fatto attendere e lo riportiamo: “È l'ennesima vergogna, l'ennesimo tentativo di scippo con destrezza, che deve essere respinto al mittente, da parte del ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera per evitare l'ennesimo salasso”. ADUSBEF e Federconsumatori passano al contrattacco: “La Rai, un'azienda lottizzata che sempre di più sforna cattiva informazione e servizi spesso taroccati e strappalacrime per inseguire il feticcio dell'audience, ha sfornato l'ennesimo balzello, a carico di imprese, studi professionali ed uffici, per imporre un pesante tributo sul possesso non solo degli apparecchi Tv, ma anche di qualsiasi dispositivo atto o adattabile a ricevere il segnale tv, inclusi monitor per il pc, videofonini, videoregistratori, Ipad, addirittura sistemi di videosorveglianza, telefonini che si collegano ad internet con una somma che, a seconda della tipologia di impresa, va da un minimo di 200 euro fino a 6.000 euro l'anno a carico di oltre 5 milioni di utenti per un controvalore di 1 miliardo di euro l'anno”.
Capita l’antifona? Stavolta niente soldini. Mettetevi il cuore in pace e... lasciamo andare che tanto continuerete (sin che noi abbonati lo permetteremo) a fare orecchie da mercante. Con tutto il rispetto per il mercante, beninteso!
di Silvio Foini
E no cara mamma Rai, questa volta noi “non ci stiamo!”. Ti attacchi a chi con il pc ci lavora? Non sai che è ancora un miracolo se ti paghiamo il canone? Che pretendi dopo che il tuo non è più un servizio pubblico tout court?! Non vedi quanta informazione circola nell’etere? L’etere non è solo tua ma di tutti, non hai più esclusive di sorta: telegiornali ovunque, spettacoli ovunque e di ottima fattura, pubblicità come la tua. Se vuoi possiamo seguitare e riempir la pagina. Chi già paga un “iniquo” canone, e poi vede i propri soldini andar dove e come vanno, quantomeno si irrita. Ce lo consenti o non sei d’accordo? Guarda il Festival di Sanremo e trai da te le conclusioni. Pare che Celentano abbia solo recitato la parte che gli han dato e che i contestatori siano stati pagati... Morandi stesso lo ha detto!
Ancora: chi lavora col pc, prendi il mio piccolo caso se vuoi, non si mette a guardare la tv! Il sottoscritto col pc scrive i propri articoli per questo giornale e scrive i propri libri, quindi la tv la guarda, quando la guarda, seduto comodamente su un divano. Via che lo sapete anche voi! Però ci provate lo stesso. Vi state attirando le ire di troppa gente ultimamente e sapete che esiste un vecchio adagio che recita: “Chi troppo vuole, nulla stringe…”. Occhio al Senatur: starà già meditando e resuscitando un’altra campagna a favore dell’abolizione del canone. Ve le tirate addosso da soli!
E che fine ha fatto la tanta sbandierata informatizzazione del paese? Guarda che la predicano e la auspicano da due governi o magari nemmeno te ne sei accorta. Vuoi ancora soldi?
Ha spiegato in una nota Bruno Murgia, deputato del Pd: “Pretendere denari da chi paga regolarmente il canone per le proprie abitazioni non è tollerabile. Senza contare che la pressione fiscale ha già superato il livello di guardia”. Sulla stessa linea Giancarlo Sangalli, senatore Pd: “Si sta veramente esagerando. Presenterò un'interrogazione al presidente Monti nella sua qualità di ministro dell'Economia: in un momento di così grave difficoltà per numerose imprese, l'imposizione dell'ennesima tassa è del tutto fuori luogo”. “Se la Rai pensa di fare cassa con le aziende e i lavoratori autonomi possessori di pc si sbaglia di grosso - gli fa eco il presidente dei senatori dell'Italia dei Valori, Felice Belisario - È probabile che le aziende non acquistino pc o Iphone per vedere Sanremo in live streaming. Più probabile che questi siano oggi strumenti indispensabili di lavoro. Inviare il bollettino per il pagamento del canone al popolo delle partite Iva, inoltre, è una beffa che si aggiunge al danno di quei tantissimi che sono stati costretti ad aprire una posizione invece di essere assunti. Il canone va pagato e va combattuta l'evasione, ma basta con balzelli e stravaganze”.
Il parere dei ‘Consumatori’ non si è fatto attendere e lo riportiamo: “È l'ennesima vergogna, l'ennesimo tentativo di scippo con destrezza, che deve essere respinto al mittente, da parte del ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera per evitare l'ennesimo salasso”. ADUSBEF e Federconsumatori passano al contrattacco: “La Rai, un'azienda lottizzata che sempre di più sforna cattiva informazione e servizi spesso taroccati e strappalacrime per inseguire il feticcio dell'audience, ha sfornato l'ennesimo balzello, a carico di imprese, studi professionali ed uffici, per imporre un pesante tributo sul possesso non solo degli apparecchi Tv, ma anche di qualsiasi dispositivo atto o adattabile a ricevere il segnale tv, inclusi monitor per il pc, videofonini, videoregistratori, Ipad, addirittura sistemi di videosorveglianza, telefonini che si collegano ad internet con una somma che, a seconda della tipologia di impresa, va da un minimo di 200 euro fino a 6.000 euro l'anno a carico di oltre 5 milioni di utenti per un controvalore di 1 miliardo di euro l'anno”.
Capita l’antifona? Stavolta niente soldini. Mettetevi il cuore in pace e... lasciamo andare che tanto continuerete (sin che noi abbonati lo permetteremo) a fare orecchie da mercante. Con tutto il rispetto per il mercante, beninteso!
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Sono presenti 2 commenti
Ben scritto. Basta soldi per fare vedere l'inguine di qualche balenga e per di più con la farfallina della Rai stampata proprio "là" Se la guardi qualcun altro e se la fotografi a ricordo.
Niente soldi!
Io credo che il canone tv di per sè sia sbagliato, figuriamoci se mettiamo un'ulteriore tassa anche su pc, i-pad e via dicendo... Insomma l'informazione è un bene comune e come tale, dovrebbe essere accessibile a tutti, garantendone la gratuità! In fondo, specialmente in momenti come questi, 112 euro non sono mica briciole...
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