Con il mercoledì delle ceneri inizia per i cristiani un cammino che giorno dopo giorno conduce alla gioia della resurrezione. Si tratta di un percorso di penitenza, di preghiera e di carità. Quest’anno vogliamo condividerlo con un appuntamento settimanale ogni venerdì attraverso le parole di Francesco e Chiara con i lettori de La Perfetta Letizia.
“Il Figlio di Dio si è fatto nostra via”, scrive Chiara d’Assisi nel suo Testamento, indicandoci un punto fermo. La certezza affermata da Chiara in queste parole arriva negli ultimi anni della sua vita, dopo aver vissuto per più di quarant’anni nella penitenza e nella privazione, nel dolore fisico e nella gioia della condivisione. La scelta di Chiara fu fatta proprio la notte della Domenica delle Palme, quando si consacrò al Signore per mano di Francesco nella piccola chiesa della Porziuncola. La coincidenza con l’inizio della Settimana Santa fa risaltare ancora di più come la vita per lei sia stato un pellegrinaggio per giungere alla meta: un lungo periodo di Quaresima, di penitenza, preghiera e carità, prima di poter gustare la gioia dell’incontro con il Risorto.
Chiara però ci dice anche altro: Dio non solo è la meta, ma è anche la nostra Via, il selciato dove poniamo i nostri passi, giorno dopo giorno. Francesco e Chiara volevano vivere il Vangelo sine glossa, senza interpretazioni, perché volevano vivere come aveva vissuto Gesù Cristo, “il più bello tra i figli degli uomini” (II Lettera di Chiara d’Assisi ad Agnese di Praga). Ma noi non siamo san Francesco né santa Chiara e sentiamo tutto il peso delle scelte quotidiane; la pesantezza di quel passo da compiere ogni giorno a volte ci lascia sgomenti e ci fa perdere la direzione verso cui proseguire. “Tieni sempre davanti agli occhi il punto di partenza. I risultati raggiunti, conservali; ciò che fai, fallo bene.”, scriveva Chiara ad Agnese di Praga nella II lettera. A volte i santi possono venire in aiuto alla nostra debolezza non tanto per sottolineare il divario tra noi e loro, quanto piuttosto per farci riflettere e pregare su alcune nostre difficoltà del vivere.
Nelle parole del Testamento, Chiara ci dice che il punto di partenza e il punto di arrivo coincidono in Dio, ma noi sappiamo anche che Lui rappresenta uno dei due termini di un incontro. Come in ogni relazione, deve essere ben chiara l’identità di entrambi. Per questo abbiamo pensato di iniziare un cammino di brevi meditazioni quaresimali partendo dalle parole di san Francesco e santa Chiara perché possano aiutarci a fare chiarezza.
“Chi sono io? Chi sei tu?” chiedeva Francesco al Dio delle stimmate. Da questo interrogativo a volte martellante, proveremo a procedere, settimana dopo settimana, partendo dalle invocazioni a Dio di san Francesco nella sua preghiera “Lodi di Dio Altissimo”:
“Il Figlio di Dio si è fatto nostra via”, scrive Chiara d’Assisi nel suo Testamento, indicandoci un punto fermo. La certezza affermata da Chiara in queste parole arriva negli ultimi anni della sua vita, dopo aver vissuto per più di quarant’anni nella penitenza e nella privazione, nel dolore fisico e nella gioia della condivisione. La scelta di Chiara fu fatta proprio la notte della Domenica delle Palme, quando si consacrò al Signore per mano di Francesco nella piccola chiesa della Porziuncola. La coincidenza con l’inizio della Settimana Santa fa risaltare ancora di più come la vita per lei sia stato un pellegrinaggio per giungere alla meta: un lungo periodo di Quaresima, di penitenza, preghiera e carità, prima di poter gustare la gioia dell’incontro con il Risorto.
Chiara però ci dice anche altro: Dio non solo è la meta, ma è anche la nostra Via, il selciato dove poniamo i nostri passi, giorno dopo giorno. Francesco e Chiara volevano vivere il Vangelo sine glossa, senza interpretazioni, perché volevano vivere come aveva vissuto Gesù Cristo, “il più bello tra i figli degli uomini” (II Lettera di Chiara d’Assisi ad Agnese di Praga). Ma noi non siamo san Francesco né santa Chiara e sentiamo tutto il peso delle scelte quotidiane; la pesantezza di quel passo da compiere ogni giorno a volte ci lascia sgomenti e ci fa perdere la direzione verso cui proseguire. “Tieni sempre davanti agli occhi il punto di partenza. I risultati raggiunti, conservali; ciò che fai, fallo bene.”, scriveva Chiara ad Agnese di Praga nella II lettera. A volte i santi possono venire in aiuto alla nostra debolezza non tanto per sottolineare il divario tra noi e loro, quanto piuttosto per farci riflettere e pregare su alcune nostre difficoltà del vivere.
Nelle parole del Testamento, Chiara ci dice che il punto di partenza e il punto di arrivo coincidono in Dio, ma noi sappiamo anche che Lui rappresenta uno dei due termini di un incontro. Come in ogni relazione, deve essere ben chiara l’identità di entrambi. Per questo abbiamo pensato di iniziare un cammino di brevi meditazioni quaresimali partendo dalle parole di san Francesco e santa Chiara perché possano aiutarci a fare chiarezza.
“Chi sono io? Chi sei tu?” chiedeva Francesco al Dio delle stimmate. Da questo interrogativo a volte martellante, proveremo a procedere, settimana dopo settimana, partendo dalle invocazioni a Dio di san Francesco nella sua preghiera “Lodi di Dio Altissimo”:
“Tu sei santo, Signore, solo Dio, che operi cose meravigliose.
Tu sei forte, Tu sei grande, Tu sei altissimo, Tu sei re onnipotente,
Tu, Padre santo, re del cielo e della terra.
Tu sei trino ed uno, Signore Dio degli dei,
Tu sei il bene, ogni bene, il sommo bene, il Signore Dio vivo e vero.
Tu sei amore e carità, Tu sei sapienza, Tu sei umiltà, Tu sei pazienza,
Tu sei bellezza, Tu sei mansuetudine, Tu sei sicurezza, Tu sei quiete.
Tu sei gaudio e letizia, Tu sei nostra speranza, Tu sei giustizia.
Tu sei temperanza, Tu sei tutta la nostra ricchezza a sufficienza.
Tu sei bellezza, Tu sei mansuetudine.
Tu sei protettore, Tu sei custode e nostro difensore.
Tu sei fortezza, Tu sei refrigerio.
Tu sei la nostra speranza, Tu sei la nostra fede, Tu sei la nostra carità.
Tu sei tutta la nostra dolcezza, Tu sei la nostra vita eterna,
grande e ammirabile Signore, Dio onnipotente, misericordioso Salvatore.”
Tu sei forte, Tu sei grande, Tu sei altissimo, Tu sei re onnipotente,
Tu, Padre santo, re del cielo e della terra.
Tu sei trino ed uno, Signore Dio degli dei,
Tu sei il bene, ogni bene, il sommo bene, il Signore Dio vivo e vero.
Tu sei amore e carità, Tu sei sapienza, Tu sei umiltà, Tu sei pazienza,
Tu sei bellezza, Tu sei mansuetudine, Tu sei sicurezza, Tu sei quiete.
Tu sei gaudio e letizia, Tu sei nostra speranza, Tu sei giustizia.
Tu sei temperanza, Tu sei tutta la nostra ricchezza a sufficienza.
Tu sei bellezza, Tu sei mansuetudine.
Tu sei protettore, Tu sei custode e nostro difensore.
Tu sei fortezza, Tu sei refrigerio.
Tu sei la nostra speranza, Tu sei la nostra fede, Tu sei la nostra carità.
Tu sei tutta la nostra dolcezza, Tu sei la nostra vita eterna,
grande e ammirabile Signore, Dio onnipotente, misericordioso Salvatore.”
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È presente 1 commento
E' bello iniziare il cammino quaresimale con la preghiera di Francesco nella certezza che la carità è preghiera e dove c'è carità c'è Chiesa.
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