Sono in totale 85.343 le vittime per “malnutrizione” registrate in Messico tra il 2001 e il 2010, lasso di tempo in cui i morti causati dalla violenza legata al narcotraffico sono stati 49.804, secondo dati ufficiali.
Misna - Lo rivela un rapporto elaborato dal Centro di studi e indagine sullo sviluppo e l’assistenza sociale (Ceidas), basato su cifre fornite dall’Istituto nazionale di statistica e geografia (Inegia), la Procura Generale e la Camera dei Deputati. Dati che dimostrano come i decessi per fame nell’arco di un decennio risultino superiori nel paese di 35.539 unità rispetto a quelli provocati dalla faida senza quartiere tra i cartelli della droga, aggravatasi a partire dal dicembre 2006, con l’arrivo alla presidenza di Felipe Calderón.
“Ci sono 12 milioni di messicani che non hanno risorse sufficienti ad acquistare i generi alimentari di base: se non moriranno per malnutrizione, moriranno per malattie ad essa collegate” ha detto il direttore del Ceidas, Mario Luis Fuentes, presentando lo studio. La fame non è dovuta strettamente solo alla mancanza di cibo, ha sottolineato, “ma anche alla mancanza d’acqua, ad appezzamenti di terra non irrigati, all’incapacità dei capi di famiglia di proteggere i più vulnerabili, i bambini”.
La povertà estrema e il limitato accesso al cibo non sono un problema passeggero – ha aggiunto Fuentes – ma una realtà ben presente in almeno 339 comuni del paese: “Occorre una profonda revisione della politica sociale nel suo complesso per offrire una proposta che crei equità. Abbiamo bisogno di un nuovo patto sociale che garantisca il rispetto dei diritti della popolazione”.
[FB]
Misna - Lo rivela un rapporto elaborato dal Centro di studi e indagine sullo sviluppo e l’assistenza sociale (Ceidas), basato su cifre fornite dall’Istituto nazionale di statistica e geografia (Inegia), la Procura Generale e la Camera dei Deputati. Dati che dimostrano come i decessi per fame nell’arco di un decennio risultino superiori nel paese di 35.539 unità rispetto a quelli provocati dalla faida senza quartiere tra i cartelli della droga, aggravatasi a partire dal dicembre 2006, con l’arrivo alla presidenza di Felipe Calderón.
“Ci sono 12 milioni di messicani che non hanno risorse sufficienti ad acquistare i generi alimentari di base: se non moriranno per malnutrizione, moriranno per malattie ad essa collegate” ha detto il direttore del Ceidas, Mario Luis Fuentes, presentando lo studio. La fame non è dovuta strettamente solo alla mancanza di cibo, ha sottolineato, “ma anche alla mancanza d’acqua, ad appezzamenti di terra non irrigati, all’incapacità dei capi di famiglia di proteggere i più vulnerabili, i bambini”.
La povertà estrema e il limitato accesso al cibo non sono un problema passeggero – ha aggiunto Fuentes – ma una realtà ben presente in almeno 339 comuni del paese: “Occorre una profonda revisione della politica sociale nel suo complesso per offrire una proposta che crei equità. Abbiamo bisogno di un nuovo patto sociale che garantisca il rispetto dei diritti della popolazione”.
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