Lobsang Gyatso, del monastero di di Kirti, a Ngaba, si è auto-immolato per protesta contro l'occupazione di Pechino. Le forze di sicurezza lo hanno picchiato in modo selvaggio mentre spegnevano le fiamme. Non vi sono conferme ufficiali del decesso. Le autorità hanno fermato Dawa Dorje, avvocato e difensore dei diritti dei tibetani.
Dharamsala (Asia News) - Un giovane monaco di appena 19 anni si è dato fuoco ieri pomeriggio nella provincia cinese del Sichuan, in un'escalation di protesta contro la repressione imposta da Pechino. Si tratta del secondo gesto estremo in due giorni di ragazzi tibetani (cfr. AsiaNews 13/02/2012 Ngaba, muore con il fuoco una monaca buddista di 18 anni) e porterebbe a 24 il numero delle vittime - anche se non vi sono conferme ufficiali sul decesso - dal febbraio 2009.
Intanto, le autorità cinesi hanno fermato un famoso avvocato che difende i diritti e la cultura delle popolazioni tibetane. Lo riferiscono fonti locali, che denunciano la scomparsa di Dawa Dorje - ricercatore governativo a Nagchu, nella Regione autonoma del Tibet (Tar) - dalla scorsa settimana nelle mani dei funzionari di Pechino per aver espresso preoccupazione per "la chiusura dei monasteri".
Nel pomeriggio di ieri Lobsang Gyatso, del monastero di Kirti, nella città di Ngaba, provincia del Sichuan, si è dato fuoco in pieno centro. Fonti locali, citate da International Campaign for Tibet (Ict) e Free Tibet, raccontano che è intervenuta la polizia, lo ha picchiato in modo selvaggio mentre spegneva le fiamme e lo ha portato via. Intanto le forze di sicurezza cinesi hanno allestito dei punti di controllo in tutta la città e hanno avviato irruzioni nelle case e perquisizioni a tappeto fra gli abitanti.
Fonti anonime confermano inoltre il fermo dell'avvocato Dawa Dorje, arrestato all'aeroporto di Gonggar, a Lhasa, capitale del Tibet. Al momento "non si hanno ulteriori informazioni" sulla vicenda, raccontano le fonti, e la famiglia "sta cercando disperatamente di rintracciare il luogo in cui egli è detenuto". Un amico di Dorje che vive in India, identificato con il solo nome di Rabgye, ha spiegato a Radio Free Asia (Rfa) che l'avvocato di recente aveva visitato il Sichuan, teatro da settimane di una violenta protesta anticinese. "Mi ha riferito - racconta l'amico - che la fonte maggiore di preoccupazione è la continua chiusura di monasteri a Driru". (continua)
Dharamsala (Asia News) - Un giovane monaco di appena 19 anni si è dato fuoco ieri pomeriggio nella provincia cinese del Sichuan, in un'escalation di protesta contro la repressione imposta da Pechino. Si tratta del secondo gesto estremo in due giorni di ragazzi tibetani (cfr. AsiaNews 13/02/2012 Ngaba, muore con il fuoco una monaca buddista di 18 anni) e porterebbe a 24 il numero delle vittime - anche se non vi sono conferme ufficiali sul decesso - dal febbraio 2009.
Intanto, le autorità cinesi hanno fermato un famoso avvocato che difende i diritti e la cultura delle popolazioni tibetane. Lo riferiscono fonti locali, che denunciano la scomparsa di Dawa Dorje - ricercatore governativo a Nagchu, nella Regione autonoma del Tibet (Tar) - dalla scorsa settimana nelle mani dei funzionari di Pechino per aver espresso preoccupazione per "la chiusura dei monasteri".
Nel pomeriggio di ieri Lobsang Gyatso, del monastero di Kirti, nella città di Ngaba, provincia del Sichuan, si è dato fuoco in pieno centro. Fonti locali, citate da International Campaign for Tibet (Ict) e Free Tibet, raccontano che è intervenuta la polizia, lo ha picchiato in modo selvaggio mentre spegneva le fiamme e lo ha portato via. Intanto le forze di sicurezza cinesi hanno allestito dei punti di controllo in tutta la città e hanno avviato irruzioni nelle case e perquisizioni a tappeto fra gli abitanti.
Fonti anonime confermano inoltre il fermo dell'avvocato Dawa Dorje, arrestato all'aeroporto di Gonggar, a Lhasa, capitale del Tibet. Al momento "non si hanno ulteriori informazioni" sulla vicenda, raccontano le fonti, e la famiglia "sta cercando disperatamente di rintracciare il luogo in cui egli è detenuto". Un amico di Dorje che vive in India, identificato con il solo nome di Rabgye, ha spiegato a Radio Free Asia (Rfa) che l'avvocato di recente aveva visitato il Sichuan, teatro da settimane di una violenta protesta anticinese. "Mi ha riferito - racconta l'amico - che la fonte maggiore di preoccupazione è la continua chiusura di monasteri a Driru". (continua)
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