Si sono detti pronti a una tregua in occasione della prossima visita di Benedetto XVI, avvertendo allo stesso tempo che non permetteranno alcuna azione da parte delle bande rivali, i ‘Caballeros Templarios’, scissione del cartello della droga ‘La Familia’, attivo nello Stato centrale di Guanajuato.
Misna - Lo riportano oggi fonti della stampa messicana, precisando che da due giorni appaiono affissi nelle strade di diverse città dello Stato, in cui il papa si tratterrà tra il 23 e il 26 marzo, manifesti in cui il gruppo criminale esprime la sua disponibilità a sospendere operazioni armate accettando l’appello lanciato il 22 gennaio dall’arcivescovo di León, monsignor José Guadalupe Martín Rábago, per creare “un clima di pace” durante il viaggio del Pontefice.
Guanajuato, ricorda tra gli altri il quotidiano messicano “El Economista” è teatro di uno scontro aperto tra i ‘Caballeros Templarios’ e alcuni cartelli rivali, primo fra tutti quello denominato ‘Nueva Generación’ alleato del latitante Joaquín “El Chapo” Guzmán, considerato il boss del narcotraffico più temuto del Messico.
“La richiesta di tregua non è solo per la visita del Papa, ma per sempre, ed è rivolta a tutte le bande criminali” ha detto Jorge Raúl Villegas, portavoce dell’arcidiocesi di León, commentando il pronunciamento del cartello della droga. “Rivolgiamo appelli alla tregua, alla riconciliazione alla pace durevole – ha aggiunto – per cercare soluzioni durature, non momentanee, e continueremo a farlo prima, durante e dopo la visita del papa, per un Messico in pace”.
Misna - Lo riportano oggi fonti della stampa messicana, precisando che da due giorni appaiono affissi nelle strade di diverse città dello Stato, in cui il papa si tratterrà tra il 23 e il 26 marzo, manifesti in cui il gruppo criminale esprime la sua disponibilità a sospendere operazioni armate accettando l’appello lanciato il 22 gennaio dall’arcivescovo di León, monsignor José Guadalupe Martín Rábago, per creare “un clima di pace” durante il viaggio del Pontefice.
Guanajuato, ricorda tra gli altri il quotidiano messicano “El Economista” è teatro di uno scontro aperto tra i ‘Caballeros Templarios’ e alcuni cartelli rivali, primo fra tutti quello denominato ‘Nueva Generación’ alleato del latitante Joaquín “El Chapo” Guzmán, considerato il boss del narcotraffico più temuto del Messico.
“La richiesta di tregua non è solo per la visita del Papa, ma per sempre, ed è rivolta a tutte le bande criminali” ha detto Jorge Raúl Villegas, portavoce dell’arcidiocesi di León, commentando il pronunciamento del cartello della droga. “Rivolgiamo appelli alla tregua, alla riconciliazione alla pace durevole – ha aggiunto – per cercare soluzioni durature, non momentanee, e continueremo a farlo prima, durante e dopo la visita del papa, per un Messico in pace”.
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