mercoledì, febbraio 01, 2012
Continua oggi il dibattito sulla Siria al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, che dovrebbe adottare entro la fine della settimana una risoluzione per un’uscita dalla crisi politico-militare costata la vita ad oltre 5000 persone, secondo alcune fonti.

Misna - “Bisogna chiedere la fine immediata delle violenze e adoperare la ‘road map’ della Lega araba che prevede una risoluzione pacifica della crisi” ha detto ieri Nabil al Arabi, segretario generale della Lega Araba, presentando la sua relazione al Consiglio. Nonostante la situazione sul terreno sia “sempre più grave”, ha riconosciuto al Arabi, l’esponente dell’organismo panarabo insistito sul “rifiuto di ogni intervento militare straniero: il nostro piano è il meccanismo essenziale che permetterebbe di risolvere la crisi siriana con il sostegno della comunità internazionale” ha detto Al Arabi, ricordando che in un primo tempo il regime di Damasco si era impegnato ad accettare la soluzione della Lega Araba.

Molto più duri sono stati i toni di Francia e Stati Uniti: “Lo scandaloso silenzio di questo Consiglio non è più accettabile” ha detto il ministro degli Esteri francese Alain Juppé, che preme per l’adozione della bozza di risoluzione presentata dal Marocco e sostenuta dai paesi occidentali. “Tutti noi abbiamo una scelta: sostenere il popolo siriano o diventare complici di altre violenze” gli ha fatto eco la dirigente della diplomazia di Washington Hillary Rodham Clinton.

Secondo alcune fonti giornalistiche, l’ultima bozza di risoluzione sul tavolo dei 15 membri del Consiglio prevede un sostegno al piano della Lega araba, una transizione politica con il passaggio dei poteri dal presidente Al Assad al vice-presidente e la sua cooperazione con un governo di unità nazionale. Prevede l’organizzazione di elezioni libere e trasparenti monitorate dalla Lega araba e dalla comunità internazionale. Il testo incoraggia tutti gli Stati ad adottare provvedimenti simili alle sanzioni economiche imposte dalla Lega alla Siria nel novembre scorso.

La Russia, che fino a ieri minacciava di usare il suo veto contro la risoluzione, avrebbe – secondo alcune fonti – ammorbidito la sua posizione dopo l’aggiunta di alcune modifiche al testo. “Questo fa aumentare le speranze di un accordo, che non solo è possibile ma è anche necessario” avrebbe detto l’ambasciatore di Mosca presso il Palazzo di vetro, Vitaly Ciurkin.

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