giovedì, febbraio 16, 2012
Episodi di strumentalizzazione di riti e acque benedette rendono vittime di inganni le persone in preda a depressioni e gravi malattie

di Luigi Laguaragnella

Anche per le truffe si può parlare di sacro e profano. Sono tempi infatti in cui oltre a truffe nei confronti dello Stato (tra redditi economici falsati e ed evasori fiscali), bisogna rilevare anche truffe a sfondo religioso. Ingannare, però, quei fedeli disperati che, colpiti da malattie, si rivolgono al “prossimo” per continuare a sperare nella loro vita, è scorretto e va denunciato. Nel mese di febbraio i carabinieri di Ancona, attraverso l’operazione “Acque bianche”, hanno scoperto un’associazione a delinquere: una biologa e altre 38 persone, spacciandosi per veri medici e professionisti del settore, curavano i loro pazienti (alcuni con malattie gravi) convincendoli di una guarigione miracolosa utilizzando le acque benedette di Lourdes, Fatima e Medjugorie. Le bottiglie in realtà non provenivano dai santi luoghi di pellegrinaggio ma venivano riempite direttamente dalle fontane e dai rubinetti. I criminali soggiogavano poi le loro vittime inventando una vera e propria farsa, tramite “una tecnica innovativa per riarmonizzare la materia attraverso le frequenze sprigionate dalle acque benedette”, mentre pronunciavano formule che promettevano solamente (come ovvio) una pronta guarigione.

Con tali sistemi misti di religione, superstizione e … fantasia, dallo studio di Ancona, da dove è partita l’attività della 71enne biologa, molti adepti della donna, ai quali impartiva anche dei corsi a pagamento, hanno allargato e diffuso l’attività “miracolosa” in altre città come Milano, Venezia e Bari, riuscendo a truffare oltre 500 persone che pagavano la boccetta d’acqua fino a 200 euro.

Un servizio trasmesso poche settimane fa dal programma di Italia Uno “le Iene” e girato a Bari ha testimoniato poi il sistema creato dagli indagati: i pazienti si affidavano ai finti medici che avevano allestito uno studio medico con la documentazione necessaria all’accoglienza dei pazienti e addirittura suddividendo, come vere medicine, le bottigliette d’acqua, prescrivendole in base alla malattia delle persone, distinguendole con i nomi delle località di pellegrinaggio: Lourdes, Fatima, ma anche Montechiari, San Damiano, ecc. E nel servizio televisivo un attore si sottoponeva alle cure dell’adepta, naturalmente senza alcun effetto benefico.

I Nas di Ancona hanno denunciato le 39 persone per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e all’esercizio abusivo della professione sanitaria, visto che nessuno possedeva alcun titolo accademico o abilitazione; inoltre i carabinieri hanno posto sotto sequestro quattro locali, per un valore di 3 milioni di euro, adibiti a studi medici e un laboratorio in cui venivano preparati i flaconi con le “medicine”. E sono stati sequestrati anche 4mila flaconi e fiale di acque, un pc e varia documentazione.

I falsi medici, addirittura, volevano convincere i pazienti ad abbandonare le terapie mediche tradizionali per affidarsi completamente ai prodigi delle acque benedette. I casi di strumentalizzazione della fede e di “abuso” dei miracoli (che, va ricordato, solo Dio realizza senza alcun intervento scientifico dell’uomo) sembrano aumentare in questi mesi, probabilmente perché la gente, non sapendo come uscire dalla propria sofferenza e non sentendosi realmente aiutata da alcuna struttura sociale, cade in tentazioni che non procurano naturalmente alcun vantaggio.

Sarà la crisi e la relativa sfiducia nella realtà per precedenti esperienze negative, ma i truffatori trovano spesso facilità d’azione. Ultimamente, ancora in Puglia, a Leverano nel leccese, un uomo di 46 anni è stato indagato dalle forze dell’ordine: si spacciava per Salvatore, inviato del Signore verso tutte quelle persone colpite da drammi di qualsiasi genere (lutti, malattie, problemi familiari ed economici). Attraverso veri e propri stratagemmi, ingannava le sue vittime con finte preghiere e segni di croce fatti con l’olio, ipnotizzando i suoi adepti che credevano di cadere nel sonno dello spirito. Tutto sotto richiesta di denaro ovviamente: una coppia di disoccupati, per esempio, gli ha donato 1800 euro; una signora gli ha consegnato gioielli di famiglia del valore di 20.000 euro.
In maniera astuta, l’uomo cercava i suoi adepti all’interno delle comunità parrocchiali, dove molte persone si recano per trovare riparo nelle fede in Dio e nel sostegno morale, senza un contraccambio di denaro.

Questi episodi, seppur rimandino ad altre epoche storiche e non al terzo millennio, rendono deleteria l’attività di professionisti, volontari e fedeli consapevoli che, davanti alle difficoltà e alla sofferenza della vita, la vera forza proviene dalla fede in Dio, trasmessa nella Parola, che, purtroppo, spesso non si conosce. Ma trovare oggi sostegno e affetto gratuito in un mondo intriso di diffidenza… questo sì che sarebbe un miracolo!

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