L’acqua utilizzata per le colture, per sostenere l’industria e per fornire acqua potabile, in molti luoghi ha superato i livelli sostenibili: lo denuncia uno studio condotto da diversi ricercatori che hanno analizzato per la prima volta 405 bacini fluviali nel mondo
Misna - “La crescente scarsità d’acqua può portare a forti declini ecologici e socio-economici in alcuni dei bacini idrografici più usati” scrivono gli autori del rapporto “Global Monthly Water Scarcity: Blue Water Footprints versus Blue Water Availability”, ricercatori dell’Università olandese di Twente, del Water Footprint Network, di Nature Conservancy e del Wwf. Lo studio ha dimostrato che 201 bacini fluviali su cui gravitano 2,67 miliardi di persone sperimentato una grave scarsità d’acqua per almeno un mese all’anno.
“Viviamo in un mondo di eccessi, ma con una nuova economia e un nuovo modo di produrre, potremmo vivere in un mondo di sufficienza, in cui ci sono abbastanza cibo, acqua ed energia per tutti” fa notare Gianfranco Bologna direttore scientifico del Wwf Italia.
Gli studiosi internazionali dell’impronta idrica – un indicatore che consente di calcolare l’uso di acqua, prendendo in considerazione sia l’utilizzo diretto che quello indiretto, del consumatore o del produttore – ricordano che per ottenere un chilogrammo di bistecca sono necessari 15.000 litri di acqua, con variazioni che dipendono dai sistemi di produzione, dalla composizione e dall’origine dell’alimentazione dei bovini. Un chilo di pane ha un’impronta idrica di 1.600 litri mentre un litro di latte di 1.000 litri di acqua.
“Se vogliamo garantire un futuro alla vita sul pianeta e alle nostre economie – osserva Bologna – dobbiamo trasformare culture e mercati per ridurre il nostro impatto sulle risorse.
Misna - “La crescente scarsità d’acqua può portare a forti declini ecologici e socio-economici in alcuni dei bacini idrografici più usati” scrivono gli autori del rapporto “Global Monthly Water Scarcity: Blue Water Footprints versus Blue Water Availability”, ricercatori dell’Università olandese di Twente, del Water Footprint Network, di Nature Conservancy e del Wwf. Lo studio ha dimostrato che 201 bacini fluviali su cui gravitano 2,67 miliardi di persone sperimentato una grave scarsità d’acqua per almeno un mese all’anno.
“Viviamo in un mondo di eccessi, ma con una nuova economia e un nuovo modo di produrre, potremmo vivere in un mondo di sufficienza, in cui ci sono abbastanza cibo, acqua ed energia per tutti” fa notare Gianfranco Bologna direttore scientifico del Wwf Italia.
Gli studiosi internazionali dell’impronta idrica – un indicatore che consente di calcolare l’uso di acqua, prendendo in considerazione sia l’utilizzo diretto che quello indiretto, del consumatore o del produttore – ricordano che per ottenere un chilogrammo di bistecca sono necessari 15.000 litri di acqua, con variazioni che dipendono dai sistemi di produzione, dalla composizione e dall’origine dell’alimentazione dei bovini. Un chilo di pane ha un’impronta idrica di 1.600 litri mentre un litro di latte di 1.000 litri di acqua.
“Se vogliamo garantire un futuro alla vita sul pianeta e alle nostre economie – osserva Bologna – dobbiamo trasformare culture e mercati per ridurre il nostro impatto sulle risorse.
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