giovedì, marzo 08, 2012
Ma per Nuova Delhi le operazioni anti-pirateria Ue-Nato "non costituiscono base giuridica per l'India"

E-ilmensile - Si fa sempre più duro lo scontro diplomatico tra Italia e India sul caso dei due marò arrestati con l’accusa di aver ucciso due pescatori scambiati per pirati. Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha ribadito ieri sera “l’esigenza di affermare sul piano internazionale il principio dell’immunità dei peacekeeper che operano nel quadro delle risoluzioni Onu”. Per Terzi bisogna “affermare questo principio di immunità e di giurisdizione nazionale applicabile come principio di carattere generale che è ampiamente riconosciuto ma che merita di essere affermato”.

Ma l’India non la pensa così. Sempre ieri sera, fonti del governo di Nuova Delhi avevano dichiarato che l’India non riconosce l’immunità legale dei militari impiegati a bordo delle navi con funzioni anti pirateria “perché l’accordo sui Vdp (Vessel Protection Detachement) non si applica a livello globale”.

La possibilità che i mercantili possano imbarcare nuclei militari di Vpd, prevista nelle operazioni anti pirateria dell’Unione Europea e della Nato, “non costituisce alcuna base giuridica per l’India, quindi si applicano le leggi indiane”.

Sono presenti 2 commenti

Anonimo ha detto...

ma che vogliono questi pezzenti risaliti di indiani?

vogliono mostare i loro "muscoli" fatiscenti?

Noj all'India gli diamo sempre il buon esempio....
che almeno in India ci si clami un po' e ci si comporti ogni tanto da esseri umani!

Anonimo ha detto...

Vedete? Quanti aiuti umaniatari abbiamo inviato loro da decenni? La classica serpe in seno.
Se i nostri politici avessero gli attributi di quelli d'un tempo i nostri eroici soldati sarebbero già a casa. Ma la finiamo di fare i poveri sottomessi di tutti gli altri? Buoni solo a metter le tasse vero? A farsi rispettare no?

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